pavan

Membro Junior
Proprietario Casa
In un cortile comune in cui insistono 5 proprietà un proprietario ha venduto parte della sua proprietà a terzi, ai quali ha ceduto anche l'intera quota della comproprietà sul cortile, mantenendo solo una servitù di passaggio per accedere alla parte di proprietà che gli rimasta. In pratica chi ha venduto dice di non dover sostenere spese per il cortile, anche se possiede ancora proprietà in fregio allo stesso.
E' possibile questa situazione? La "servitù" concordata tra venditore e acquirenti vale anche verso gli altri comproprietari del cortile?
 

griz

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non puoi pretendere una risposta sensata con una esposizione così generica, sarebbe necessario dattagliare il tutto con anche uno schama grafico della situazione precedente e attuale, meglio forse che chiedi un parere ad un consulente che possa conoscere questi dettagli
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Ha ragione griz, l'esposizione è troppo generica. Comunque non si tratta di servitù ma di proprietà di una quota minore, visto l'altra parte l'ha venduta. Questo discorso ha valore se il cortile è indiviso ed è in uso a tutti i comproprietari.
 

pavan

Membro Junior
Proprietario Casa
Grazie per le risposte. Il quesito in modo più chiaro (spero) è questo:
Chi vende parte della sua proprietà (edilizia) può mettere a carico dell'acquirente anche la parte residua di comproprietà che gli competerebbe sul cortile comune?
L'accordo della servitù di passo sul cortile comune tra venditore e acquirente è legittimo e valido anche verso gli altri comproprietari?
Se è troppo complicato lasciamo perdere, tanto non riguarda me.
Ciao a tutti
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se il cortile è comune a più U.I.U. è un bene comune non censibile. Se uno è proprietario di un immobile risulta comproprietario in rapporto al valore del suo immobile. Se cede una parte dello stesso, automaticamente sarà frazionata anche la quota di proprietà sul B.C.N.C..
 

pavan

Membro Junior
Proprietario Casa
Grazie dell'attenzione. Sono cose che già sapevo.
Il mio stupore è dovuto al fatto che nell'atto di acquisto il venditore furbone ha riversato sul compratore le competenze (millesimi) che gli spetterebbero per la parte di immobili conservati e confinanti col cortile comune, per raggiungere i quali ritiene di aver costituito col compratore una servitù di passaggio.
Complicato? se si, lascia perdere.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Non capisco a cosa serva la servitù di passaggio. Se lui si è riservato una parte della sua quota può usufruire in funzione del suo diritto e se nel cortile esiste un passaggio per accedere alle singole porzioni, lui potrà usufruirne. Immagino che le proprietà si trovino oltre il cortile che dovrebbe essere antistante, quindi lato strada.
 

griz

Membro Storico
Professionista
posto che se lui si è riservato un passaggio probabilmente legalmente ha un diritto sulla corte e quindi anche un dovere, mi sfugge però lo scopo della tua ricerca di una precisazione: qualcuno che è sicuramente proprietario di una quota della corte c'è che quindi ha deiprecisi doveri, perchè il "furbone" ti preoccupa tanto?
 

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