Francesco Brunetti

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Buongiorno, sempre nell'ambito della infinita questione della divisione. Una ipotesi è che uno degli eredi ceda completamente le proprie quota agli altri a fronte di un pagamento in denaro.
Ora mi nascono i seguenti dubbi:
1) se il corrispettivo in denaro è inferiore al proquota del solo valore catastale, la agenzia delle entrate penserà un giro di "nero" ed avvierà un accertamento, come si può tutelare il cedente la quota di non avere poi multe e tasse? può chiedere un interpello prima ? o non viene concesso ? ricordo che non c'è nessuna perizia
2) il cedente non vuole essere responsabile delle imposte (ad esempio IMU) maturate nel periodo antecedente la cessione delle quota ma SUCCESSIVO alla marte del de cuius ? possibile? o rimarrà sempre responsabile agli occhi di chi ha il credito ?
Grazie
 

basty

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1) Credo che l'unica via "tranquilla" sia vendere a qualsiasi prezzo, ma pagare le imposte in base alla rendita catastale (=prezzo valore); cosa però che è possibile solo per immobili residenziali.
2) L'IMU si applica al periodo per cui si è proprietari. Non ci sono scappatoie.
Si può però negoziare il prezzo di vendita includendo l'onere IMU: .... se si è d'accordo in due.
 

Francesco Brunetti

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1) Credo che l'unica via "tranquilla" sia vendere a qualsiasi prezzo, ma pagare le imposte in base alla rendita catastale (=prezzo valore); cosa però che è possibile solo per immobili residenziali.
2) L'IMU si applica al periodo per cui si è proprietari. Non ci sono scappatoie.
Si può però negoziare il prezzo di vendita includendo l'onere IMU: .... se si è d'accordo in due.
Grazie, posso chiadere un chiarimento? Se il valore della massa è 100 e ci sono tre eredi. Un erede vende agli altri per 20, immobili residenziali che hanno valore di 33 catastalmente, allora deve pagare le imposte su 33? corretto?
 

basty

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Si, direi di si. Ma non è che "deve": è opportuno, se vuole evitare accertamenti, ma non credo sia obbligatorio. Non so come si faccia a dimostrare di aver incassato di meno: ma se ci fosse una possibilità, anche la Agenzia delle Entrate dovrebbe accettarlo.
 

Gianco

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La soluzione potresti trovarla facendo redigere una perizia di stima che accertasse un valore approssimato a quello delle quote di competenza.
 

basty

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Se ho capito bene, non è che la tua ipotesi risolva gran chè.
Se si tratta di giustificare uno scostamento di valore reale inferiore al 10% del valore catastale, va anche bene la perizia (forse), ma sr Consideriamo imposta di registro al 9%, il risparmio sarebbe il 10% del 9%=0,9%

Credo i postanti che si pongono il problema intendano discostarsi ben di più del 10% dal valore catastale
 

Francesco Brunetti

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Proprietario Casa
Se ho capito bene, non è che la tua ipotesi risolva gran chè.
Se si tratta di giustificare uno scostamento di valore reale inferiore al 10% del valore catastale, va anche bene la perizia (forse), ma sr Consideriamo imposta di registro al 9%, il risparmio sarebbe il 10% del 9%=0,9%

Credo i postanti che si pongono il problema intendano discostarsi ben di più del 10% dal valore catastale
si esattamente si tratta di avere importi, significativamente inferiori al relativo valore di mercato. Tuttavia per chiudere una vincenda penosa si sta valutando. In sintesi o una perizia conferma che il valore è inferiore, oppure serve pagare sul pro quota del valore catastale?
 

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