fabiobfm

Membro Attivo
buonasera,
chiediamo il vostro aiuto.
A giugno 2014 abbiamo affittato un nostro appartamento ad una famiglia, con formula cedolare secca, formula 3+2.
Ora, luglio 2015, per fare fronte ad importanti debiti di famiglia, siamo costretti a vendere l'appartamento, ma gli inquilini (ottimi pagatori, nulla da eccepire su questo) ci dicono che non se ne vogliono andare fino alla fine del 5° anno (come da contratto).
Noi capiamo le loro ragioni, ma purtroppo abbiamo una gravissima situazione economica che ci sta spingendo anche a "svendere" l'appartamento, pur di monetizzare e pagare i nostri debiti.
L'immobile, locato, con loro dentro, è invendibile.
Se è libero, invece, abbiamo molte opportunità di venderlo.
Abbiamo anche offerto loro una "buona uscita", per convincerli a lasciare bonariamente l'appartamento, ma non sentono ragioni.
Che fare ?
Come convincere gli inquilini a lasciare l'immobile , visto che siamo assolutamente costretti dalle circostanze a venderlo ?
Attendiamo i vostri preziosi consigli.
 

andreamarima

Membro Attivo
Proprietario Casa
Solo alla fine del terzo anno, permanendo le vostre esigenze, e' possibile riavere l'appartamento. Ricordatevi di richiederlo prima della scadenza altrimenti il contratto si rinnova di altri tre anni. Comunque nel contratto 3+2 e' ben spiegato quello che occorre fare se si presenta una grave necessità. Vedetelo attentamente.
 

casanostra

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Purtroppo loro possono andarsene quando vogliono, rispettando il periodo di preavviso, per gravi motivi che non sono tenuti a dimostrarti, mentre il locatore deve comunque aspettare la prima scadenza utile comunicando la sua volontà alla rinuncia alla proroga di 2 anni per la vendita sei mesi prima della scadenza.

si rinnova di altri tre ann
Se è un 3+2 perchè si rinnova per altri 3 anni?
 
Ultima modifica di un moderatore:

GIANLUCA69

Membro Attivo
Professionista
la giurisprudenza non riconosce nelle improvvise difficoltà economiche di conduttore o locatore una causa di risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta (la quale, in caso di contestazione dell'altro contraente, porterebbe, comunque, ad un lasso di tempo non inferiore a tre anni, prima che si giunga ad un accertamento giudiziale della medesima); inviando, invece, sin da subito la disdetta al conduttore motivandola con la necessità di vendere l'immobile e, quindi, costringendo il conduttore ad accettare la riduzione della durata del contratto a soli tre anni, è possibile che a fronte di un accordo di buona uscita, il conduttore accetti di rilasciare l'immobile nell'arco di pochi mesi; un contratto preliminare di vendita con versamento di caparra confirmatoria e definitivo prorogato di 12/24 mesi potrebbe consentire di rifiatare ed allo stesso tempo non rinunciare alla vendita del bene; certo è che se si vuole tutto il prezzo e subito, o si riesce con un robusto indennizzo a convincere il conduttore oppure niente da fare; un'ultima possibilità potrebe essere un rent to buy col conduttore stesso, ma anche qui il pagamento dell'intero prezzo è differito nel tempo e i rischi di un inadempimento non sono pochi e non del tutto pienamente garantiti.
 

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