salvoxins

Membro Junior
Proprietario Casa
Gent.mi, oggi vi racconto l'ennesima "prodezza" del mio vicino di appartamento.
Chi mi segue già conosce tutta la storia fatta di abusi e soprusi, fragndosene altamente di sentenze ed altro. Ma questa è una storia che prima,o poi - sono sicuro- vedrà la parola fine.
Andiamo invece, al nucleo della mia richiesta: e stata posizionata 8 mesi addietro, una telecamera, dapprima sulla parete (vedasi foto 1), dopo la raccomandata dell'amministratore che lo diffidava(vedasi foto 2) a toglierla, come risposta, la posizionata più in alto (vedasi foto 3) e a richiamato, anche l'amministratore a comportarsi meglio...(vedasi foto 4).
Lo stabile non è adeguato alla 46/90, e non ha nemmeno la massa a terra, oltre a segnalare all'amministratore (che dopo quasi 8 mesi non interviene in maniera legale, se non con delle "letterine" di nessun effetto risolutivo). Domanda a chi mi può rivolgere per far mettere in sicurezza lo stabile? anche perchè con questa nuova posizione della telecamera a realizzato una specie di "para fulmini". Non ditemi alle Autorità Giudiziaria, perchè questa situazione stata da me denunciata in base all'615 bis c.p., ma, aimè anche loro sono di una lentezza spasmotica. Come posso per far sanare quasta anomala e pericolosa situazione,aspetto Vs. notizie,Grazie.
 

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Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
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Casa e Condominio, Il caso
risparmio energetico compravendita immobili tutela acquirenti
La sicurezza del condominio tramite la videosorveglianza

Le dimensioni del complesso condominiale e la sua struttura architettonica possono favorire l'ingresso furtivo di estranei al condominio, con il possibile verificarsi di aggressioni a scopo di rapina, atti vandalici a spazi privati e condominiali.
La sicurezza di un edificio condominiale dipende da una serie di fattori, come ad esempio la posizione territoriale, gli elementi architettonici più o meno crimino-deterrenti, la sorveglianza effettuata dagli inquilini stessi dell’edificio o dalle attività commerciali ivi presenti.
Tuttavia, nei condomini di medie-grandi dimensioni la sorveglianza effettuata dai condomini è di difficile attuazione in quanto l’alto numero di persone presenti nel medesimo edificio diminuisce, o addirittura annulla, il grado di controllo reciproco.
Non si possono conoscere tutti coloro che vivono nell’edificio condominiale. Spesso, infatti, si incontrano persone totalmente sconosciute, che non si sono mai viste, e ci si chiede se siano effettivamente condomini o semplici “ infiltrati” che possono minare la sicurezza degli inquilini.
La ricerca di soluzioni che migliorino le condizioni di sicurezza e serenità entro le mura domestiche e non solo, sta portando all’attuazione, sempre maggiore, di forme di vigilanza elettroniche come la videosorveglianza. Quest’ultima soluzione offre un valido aiuto per contrastare i reati contro la proprietà privata (furti e danneggiamenti) e contro le persone (scippi, aggressioni, violenze).
Tuttavia, in presenza di una disciplina assai frammentata e contraddittoria, risulta difficile stabilire un equo bilanciamento tra esigenze di sicurezza e riservatezza dei condomini.
Il Garante della privacy è intervenuto più volte per disciplinare il corretto utilizzo delle telecamere finalizzate alla video sorveglianza, soprattutto in seguito ai numerosi reclami ricevuti per l’uso crescente e non conforme alla Legge di apparecchiature che rilevano immagini e suoni relative a persone identificabili.
Prima di installare un impianto di videosorveglianza occorre valutare se la sua utilizzazione sia realmente proporzionata agli scopi perseguiti o se non sia invece superflua. Gli impianti devono cioè essere attivati solo quando altre misure (sistemi di allarme, altri controlli fisici o logistici, misure di protezione agli ingressi, ecc.) siano realmente insufficienti o inattuabili.
Il diritto alla privacy – o riservatezza - non esclude a priori l’adozione di misure efficaci a garantire la sicurezza e l’eventuale accertamento dei fatti illeciti, ma dispone che ciò deve svolgersi conformemente al recente Codice in materia di dati personali, non violando la riservatezza dei cittadini.
Sono diversi i parametri normativi che devono essere adottati a seconda che il sistema di videosorveglianza sia adottato dalla collettività condominiale o dal singolo inquilino.
Nel primo caso la videosorveglianza sarà pienamente soggetta alle norme dettate dal Codice della privacy, compresi gli obblighi di comunicazione e le sanzioni previste.
Nel secondo caso, pur non essendo applicabili le predette norme, è comunque necessaria l’adozione di cautele a tutela dei terzi al fine di evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata, ex art. 615-bis c.p. - l’angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza, escludendo ogni forma di ripresa di immagini relative ad aree condominiali comuni o antistanti l’abitazione di altri condomini.
Il condominio è un luogo di incontri e di vite in cui i singoli condomini non possono sopportare, senza il loro consenso, una ingerenza nella loro riservatezza seppur per il fine di sicurezza di chi video-riprende.
Né l’assemblea può sottoporre un condomino ad una rinuncia a spazi di riservatezza solo perché abitante del comune immobile, non avendo il condominio alcuna potestà limitativa dei diritti inviolabili della persona.
Al riguardo, la Giurisprudenza - più nello specifico il Tribunale di Salerno - con una recente ordinanza è tornata ad occuparsi della sempre attuale questione della videosorveglianza in condominio.
Il Tribunale adito ha statuito che, nel silenzio della Legge, l’assemblea dei condomini non è competente a deliberare a maggioranza l’installazione di un sistema di videosorveglianza delle parti comuni dell’edificio, anche se ne consegue una maggiore sicurezza per tutti i condomini.
Si precisa, tuttavia, che la deliberazione con cui si decide di installare un impianto di videosorveglianza deve essere presa all’unanimità dai condomini, perfezionandosi in questo caso un comune consenso idoneo a fondare effetti tipici di un negozio dispositivo dei diritti coinvolti.
Avv. Paola Pontanari

13/09/2011
 

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jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Perché non racconti i fatti? Io non ho capito granché, non so gli altri. Che c'entra la videosorveglianza con la mazza a terra?
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Tecnicamente senza una messa a terra il condominio non sarebbe agibile poiché diventa impossibile certificare gli impianti elettici degli alloggi se poi lo stabile non ha una messa a terra. Non solo in caso di corto circuito in mancanza di conformità dello stabile o delle parti comuni, la polizza condominiale potrebbe non intervenire. Dovete chiamare un elettricista e farvi rilasciare una copia della conformità.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Perché non racconti i fatti?
i fatti sono stati esplicitati in un thread dell'anno scorso. Il vicino di casa è un carabiniere affetto da manie persecutorie: ha chiamato il 113 dicendo che c'erano degli estranei sul suo terrazzo ed invece si trattava di salvoxins.

e non ha nemmeno la massa a terra,
per questo basta mandare all' amministratore una r/r con la quale gli si intima di indire in tempi brevi una assemblea per l' approvazione dello stanziamento della somma necessaria per l' adeguamento elettrico del condominio alla normativa vigente.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Il vicino ha diritto di installare le telecamere se puntano sulla sua proprietà. Qualora siano rivolte verso le proprietà comuni ci deve essere un nesso con la ricerca di incolumità se ci fosse la possibilità di altri modi di sorveglianza, (collocazioni diverse). Le parti comuni possono essere utilizzate a miglior beneficio dei condomini se l'uso non lede altri diritti. Per quanto riguarda la messa a norma, nulla c'entra col vicino che ha installato a suo rischio e pericolo la videosorveglianza avendone diritto. E' cosa che riguarda il condominio nella persona dell'amministratore che è obbligato ad avere una certificazione al riguardo
 

MagoMerlino

Membro Attivo
Proprietario Casa
Visto che potrebbe subentrare un pericolo per i Condòmini (parafulmine???), consiglierei di fare una raccomandata al Sindaco, al Comando dei VV.UU., al Comando dei VV.FF. e al Comando della Pubblica Sicurezza, esponendo i fatti e le situazioni e chiedendo il loro intervento per la messa in sicurezza, trattandosi di situazione che potrebbe provocare pericolo per i cittadini.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Visto che potrebbe subentrare un pericolo per i Condòmini (parafulmine???), consiglierei di fare una raccomandata al Sindaco, al Comando dei VV.UU., al Comando dei VV.FF. e al Comando della Pubblica Sicurezza, esponendo i fatti e le situazioni e chiedendo il loro intervento per la messa in sicurezza, trattandosi di situazione che potrebbe provocare pericolo per i cittadini.
Non è una grande idea per il semplice motivo che se manca la messa a terra come previsto dalla 46/90 e venendo così meno la sicurezza dello stabile intero potrebbero dichiararlo inagibile e farlo sfollare (parlo per tutti i condomini) in quanto pericoloso.
Meglio molto meglio chiamare un tecnico un tecnico elettricista e fermarsi ai primi danni, e risolvere il problema definitivamente ed in modo sicuro.
 

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