MORGAN
Membro Attivo
Ho firmato pochi giorni fa un contratto agrario patti in deroga per un anno con scadenza novembre 2011, per una cifra che ritengo bassa, sotto la pressione delle mie sorelle e nella ventilata ipotesi che il contratto potesse essere rinnovato unilateralmente dal locatario per 15 anni.
E' possibile contestare la definizione del canone? Oppure qualcuno sa darmi indicazioni utili sull come conteggiare un canone equo per non ripetere errori il prossimo anno visto che comunque la scadenza non è lontana?
Do delle informazioni per poter valutare la situazione.
Siamo proprietarie in tre ciascuna per la quota di un terzo di un fondo di 16 Ha. indiviso con edificio accatastato separatamente dal fondo , come da nuova normativa.
Le altre due proprietarie agiscono in accordo , dunque le loro decisioni esprimono la maggioranza.
Il canone è stato definiito sommariamente per una cifra annua di 500 euro per 8 ettari (quantità su cui l'affittuario ha quote PAC, ma basato solo sulla parola senza documentazione) per un tot di 4000 euro più 2000 euro per la restante quantità .Il terreno è per due ettari a vigneto il resto a seminativo.
Totale 6000 euro annui, con un annesso rustico stalla e magazzino, ma senza la casa visto che il locatario risiede in altra casa di proprietà.
Il contratto è stato firmato dalle rispettive associazioni di categoria , ma ritengo che l'associazione di categoria che doveva difendere l'interesse di proprietari abbia preferito crearsi meno problemi sostenendo la maggioranza della proprietà che si è dimostrata "stranamente interessata a tenere basso il canone".
Chi può indicarmi quale è una cifra equa per l'affitto ? Senza voler strozzare il locatario , ma senza danneggiarmi , perchè quanto percepisco praticamente è quanto se ne va in ICI, consorzio di bonifica e tasse.
Grazie
E' possibile contestare la definizione del canone? Oppure qualcuno sa darmi indicazioni utili sull come conteggiare un canone equo per non ripetere errori il prossimo anno visto che comunque la scadenza non è lontana?
Do delle informazioni per poter valutare la situazione.
Siamo proprietarie in tre ciascuna per la quota di un terzo di un fondo di 16 Ha. indiviso con edificio accatastato separatamente dal fondo , come da nuova normativa.
Le altre due proprietarie agiscono in accordo , dunque le loro decisioni esprimono la maggioranza.
Il canone è stato definiito sommariamente per una cifra annua di 500 euro per 8 ettari (quantità su cui l'affittuario ha quote PAC, ma basato solo sulla parola senza documentazione) per un tot di 4000 euro più 2000 euro per la restante quantità .Il terreno è per due ettari a vigneto il resto a seminativo.
Totale 6000 euro annui, con un annesso rustico stalla e magazzino, ma senza la casa visto che il locatario risiede in altra casa di proprietà.
Il contratto è stato firmato dalle rispettive associazioni di categoria , ma ritengo che l'associazione di categoria che doveva difendere l'interesse di proprietari abbia preferito crearsi meno problemi sostenendo la maggioranza della proprietà che si è dimostrata "stranamente interessata a tenere basso il canone".
Chi può indicarmi quale è una cifra equa per l'affitto ? Senza voler strozzare il locatario , ma senza danneggiarmi , perchè quanto percepisco praticamente è quanto se ne va in ICI, consorzio di bonifica e tasse.
Grazie