carla50

Membro Junior
Buongiorno,
vorrei affittare per due anni il mio appartamento a un cittadino straniero (comunitario) che vorrebbe stabilirvi la residenza. Esiste una formula che mi consenta di fare questo o il contratto deve essere necessariamente di quattro anni? In questo caso esiste la possibilità di annullarlo prima? E per chiedere la residenza l'inquilino deve presentare un contratto necessariamente registrato?
 

Nemesis

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vorrei affittare per due anni il mio appartamento a un cittadino straniero (comunitario) che vorrebbe stabilirvi la residenza. Esiste una formula che mi consenta di fare questo
No. A meno che esista un documentato motivo che renda possibile stipulare un contratto transitorio, per la cui durata in ogni caso non si possono eccedere i 18 mesi.
E per chiedere la residenza l'inquilino deve presentare un contratto necessariamente registrato?
No. La residenza è una situazione di fatto. L'ufficiale di anagrafe iscrive nell'anagrafe della popolazione residente la persona che dichiara di essere residente in una determinata abitazione, dopo aver accertato che la dimora abituale corrisponde a quanto dichiarato, e indipendentemente dal titolo con cui quella persona occupa quella abitazione.
 

mapeit

Membro Senior
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No. A meno che esista un documentato motivo che renda possibile stipulare un contratto transitorio, per la cui durata in ogni caso non si possono eccedere i 18 mesi.
No. La residenza è una situazione di fatto. L'ufficiale di anagrafe iscrive nell'anagrafe della popolazione residente la persona che dichiara di essere residente in una determinata abitazione, dopo aver accertato che la dimora abituale corrisponde a quanto dichiarato, e indipendentemente dal titolo con cui quella persona occupa quella abitazione.

In molti comuni (tra cui il mio) pretendono che il richiedente la residenza produca non solo il titolo di occupazione dell'immobile (contratto di locazione registrato ovvero dichiarazione di ospitalità del proprietario ecc..) ma anche una planimetria dell'immobile in cui vuole stabilire la residenza e la copia della denucia o della bolletta TARSU relativa all'immobile, se pagata da altri.
Il cittadino straniero comunitario, anche se non dovesse stabilire la residenza, è comunque tenuto ad iscriversi all'anagrafe del comune dove stabilisce la sua dimora se si trattiene per un periodo superiore ai 90 giorni.
L'eventuale contratto di locazione va assolutamente registrato, non solo ai fini fiscali ma anche per ottemperare così facendo all'obbligo di dichiarare la sua presenza all'autorità di P.S.
 

mapeit

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Aggiungo che per la sola iscrizione anagrafica al comune di un coittadino comunitario è utilissima questa guida:
 

Allegati

  • Guida_iscrizione_anagrafica_cittadini_ue_ 2011.pdf
    653,1 KB · Visite: 63

Nemesis

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In molti comuni (tra cui il mio) pretendono che il richiedente la residenza produca non solo il titolo di occupazione dell'immobile (contratto di locazione registrato ovvero dichiarazione di ospitalità del proprietario ecc..) ma anche una planimetria dell'immobile in cui vuole stabilire la residenza e la copia della denucia o della bolletta TARSU relativa all'immobile, se pagata da altri.
Un conto è l'iscrizione anagrafica. Un altro conto è la denuncia di occupazione locali ai fini della TARSU. Ai fini anagrafici il titolo con cui si occupa un'abitazione è totalmente ininfluente e la prassi di alcuni comuni di acquisire documentazione a tal fine è illegittima.
Il cittadino straniero comunitario, anche se non dovesse stabilire la residenza, è comunque tenuto ad iscriversi all'anagrafe del comune dove stabilisce la sua dimora se si trattiene per un periodo superiore ai 90 giorni.
L'iscrizione anagrafica discende (obbligatoriamente) dall'aver stabilito la residenza (dimora abituale) in una determinata abitazione. Ciò vale indipendentemente dalla cittadinanza. I cittadini di Stati appartenenti all’U.E. hanno il diritto di soggiornare nel territorio nazionale per un periodo non superiore ai tre mesi senza alcuna condizione o formalità, salvo il possesso di un documento d’identità valido per l’espatrio secondo la legislazione dello Stato di cui hanno la cittadinanza.
Al cittadino dell'Unione che intende soggiornare in Italia per un periodo superiore a tre mesi (e solo in questo caso), si applicano la legge e il regolamento anagrafico
Quindi l'iscrizione anagrafica è comunque richiesta trascorsi tre mesi dall'ingresso nel territorio nazionale.
 

Nemesis

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ma anche per ottemperare così facendo all'obbligo di dichiarare la sua presenza all'autorità di P.S.
La comunicazione all'autorità di P.S. ex art. 7 del D. Lgs. n. 286/1998 è dovuta solamente nel caso di cittadini stranieri. E per effetto dell'art. 1, secondo comma di quel decreto legislativo, i cittadini degli Stati membri dell'Unione europea non sono considerati "stranieri".
La registrazione del contratto di locazione assorbirebbe l'altro obbligo di comunicazione (valevole per tutti, cittadini italiani o no). Quello stabilito dall'art. 12 del D.L. 21 marzo 1978 n. 59.
 

mapeit

Membro Senior
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La comunicazione all'autorità di P.S. ex art. 7 del D. Lgs. n. 286/1998 è dovuta solamente nel caso di cittadini stranieri. E per effetto dell'art. 1, secondo comma di quel decreto legislativo, i cittadini degli Stati membri dell'Unione europea non sono considerati "stranieri".
La registrazione del contratto di locazione assorbirebbe l'altro obbligo di comunicazione (valevole per tutti, cittadini italiani o no). Quello stabilito dall'art. 12 del D.L. 21 marzo 1978 n. 59.

Nemesis ... ti ringrazio di aver puntualizzato ma io non parlavo ovviamente della "Dichiarazione di Ospitalità" per cittadini extracomunitari, bensì della "Dichiarazione di Cessione di Fabbricato", obbligo che viene assolto con la registrazione del contratto a seguito delle modifiche introdotte con il Dlgs 23 del 14-03-2011.
 

mapeit

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Un conto è l'iscrizione anagrafica. Un altro conto è la denuncia di occupazione locali ai fini della TARSU. Ai fini anagrafici il titolo con cui si occupa un'abitazione è totalmente ininfluente e la prassi di alcuni comuni di acquisire documentazione a tal fine è illegittima.

Ma io non parlavo di iscrizione anagrafica, bensì di richiesta di stabilire al propria residenza in un determinato locale.
 

Nemesis

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Proprietario Casa
La residenza è il luogo di dimora abituale. Dal semplice "fatto" di dimorare abitualmente in una data abitazione (cioè avervi la residenza), discende l'obbligo giuridico di dichiarare tale situazione all'Ufficiale di anagrafe del comune interessato. Ciò al fine di ottenervi l'iscrizione anagrafica. Non si presenta una richiesta per stabilire la residenza. La residenza è già stabilita dal mero fatto di dimorare abitualmente in quel luogo.
L'Ufficiale di anagrafe deve solo accertare la verità della dichiarazione (se cioè il dichiarante effettivamente dimora abitualmente nell'abitazione). A prescindere dal titolo con cui il dichiarante occupa l'abitazione. Il dichiarante potrebbe essere anche un occupante abusivo. Ai (soli) fini anagrafici ciò è totalmente ininfluente.
 

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