Salve: nel 2007 Tizio visita un appartamento nuovo tramite una agente immobiliare. Trova un accordo sul prezzo e rogita. Tra le numerose pagine del rogito il notaio scrive che l'appartamento A/2 è in attesa di sanatoria in quanto è stata presentata la domanda di condono per cambiamento di destinazione d'uso da Soffitta ad Abitazione nei modi e nei tempi previsti dalla legge del condono, che erano state pagate tutte le oblazioni e che alla data del rogito il Comune non aveva espresso parere negativo all'esame della istanza che aveva tutti i requisiti per essere presentata (abuso di tipo 1 il peggio). Nel 2018 il Comune risponde sia al costruttore autore dell'abuso che al proprietario avvertendo che la domanda di condono è stata respinta perché la documentazione presentata era incompleta e la dichiarazione di fine abuso era mendace. Tizio ha aperto una azione legale nei confronti del costruttore, del notaio e della assicurazione ed ha infilato anche il reato di truffa nei confronti del venditore. In primo grado il giudice ha dato ragione a Tizio ma ha dichiarato improcedibile l'esame del reato di truffa per raggiunta prescrizione. La domanda è: la truffa si è concretizzata quando é stata fatta la compravendita oppure quando è stato notificato all'acquirente che l'unità immobiliare non era una abitazione A/2 ma un C/2?