pongoblu

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Buongiorno
Questo è il quesito
Mia moglie possiede un immobile e in detto immobile risiede.
Io risiedo in altro comune in immobile non di mia proprietà.
Mia moglie ed io coabitiamo nel suo immobile e facciamo parte del medesimo nucleo familiare da 10 anni, la moglie è a mio carico.

Mia moglie non può portare in detrazioni le spese per interventi di acquisto e posa in opera di schermatura solare, essendo incapiente (disoccupata).

Vorrei farmi carico io delle spese, effettuando i pagamenti secondo le modalità previste.

Vista la situazione di cui sopra quali sono gli adempimenti per usufruire delle detrazioni fiscali?

Con la circolare n. 121 del 1997 è stato chiarito che la detrazione compete anche al familiare del possessore dell'immobile sul quale vengono effettuati i lavori, purché sia il convivente e sostenga le spese e che non è invece richiesto che tale immobile sia considerato abitazione principale per il proprietario o PER IL FAMILIARE CONVIVENTE, essendo sufficiente che si tratti di una delle abitazioni su cui si esplica il rapporto di convivenza.

La recente Circolare 4.04.2017 n. 7/E “… Per fruire della detrazione non è necessario che i familiari abbiano sottoscritto un contratto di comodato, essendo sufficiente che attestino, mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di essere familiari conviventi (Circolare 11.05.1998 n. 121, punto 2.1).

Fa fede solo la residenza anagrafica per dimostrare la convivenza?
E' sufficiente una dichiarazione di atto notorio di coabitazione tra noi due coniugi? ma abbiamo due residenze diverse.
E' sufficiente il comodato d'uso gratuito tra coniugi dell'immobile in forma verbale? o deve essere scritto? se scritto è sufficiente che riporti data certa (Trasmesso a se stessi con PEC o raccomandata senza busta) o deve essere obbligatoriamente registrato per non incorrere a contestazini delle Agenzia delle Entrate?

Se stipulo e registro un contratto di comodato uso gratuito di tipo "Precario" ovvero senza indicazione di scadenza, chiedo: la fine del comodato precario va registrato ripagando i 200 euro alla Agenzia delle Entrate?
Non ho trovato riferimenti a riguardo.
Ringrazio anticipatamente
 

pongoblu

Nuovo Iscritto
Conduttore
Grazie,
Ti riferisci alla residenza o alla convivenza?
Mi potresti dire a quale normativa ti riferisci riguardo questo obbligo?
Io risiedo in altro comune (dai miei genitori) in immobile non di mia proprietà (dei miei genitori) ma vivo insieme a mia moglie nel suo.
.
Cosi la aggiungo a queste che ho trovato:
Art. 1-bis, comma 4, del D.P.C.M. 7 maggio 1999 n. 221: «I coniugi che hanno diversa residenza anagrafica, anche se risultano a carico ai fini IRPEF di altre persone, fanno parte dello stesso nucleo familiare, identificato sulla base della famiglia anagrafica di uno dei coniugi che è considerata di comune accordo corrispondente alla residenza familiare...».
Circolare 12.06.2002 n. 50/E: “… non è invece richiesto che l’immobile sia considerato abitazione principale per il proprietario o per il familiare convivente, essendo sufficiente che si tratti di una delle abitazioni su cui si esplica il rapporto di convivenza”

(cito quesito su 50&50)

....La detrazione compete anche ai familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile sul quale vengono effettuati i lavori purché ne sostengano le spese e quindi risultino destinatari delle relative fatture ed abbiano provveduto al pagamento con bonifico bancario. .....
......, pertanto se rientra in una delle suddette categorie (proprietario, nudo proprietario, titolare di altro diritto reale, detentore o familiare convivente) avrà il diritto ad usufruire del beneficio fiscale per le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione/risparmio energetico, fermo restando la presenza degli altri requisiti, a prescindere dal requisito della “residenza” che non è espressamente richiesto dalla norma.
.....non è invece richiesto che l’immobile sia considerato abitazione principale per il proprietario o per il familiare convivente, essendo sufficiente che si tratti di una delle abitazioni su cui si esplica il rapporto di convivenza” (si vedano anche Risoluzione 12.06.2002 n. 184 e Circolare 10.06.2004 n. 24). Pertanto tutte le abitazioni a disposizione del nucleo familiare, ad esempio anche una seconda o una terza casa, si ritiene che possano essere ristrutturate dal familiare convivente, con relativo riconoscimento del beneficio fiscale.

Per usuflruire delle detrazioni devo, alla fine, stipulare e registrare un comodato d'uso con mia moglie. Ho letto che vi sono quelli a termine (con data di scadenza) e quelli senza termine (senza data di scadenza detto precario)
Se stipulo e registro un contratto di comodato uso gratuito di tipo "Precario" ovvero senza indicazione di scadenza, chiedo: la fine del comodato precario va registrato ripagando i 200 euro alla Agenzia delle Entrate?
Non ho trovato riferimenti a riguardo.

Ringrazio anticipatamente
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Io risiedo in altro comune (dai miei genitori) in immobile non di mia proprietà (dei miei genitori) ma vivo insieme a mia moglie nel suo.
Come già scritto, se "vivi" (dimori abitualmente) insieme con tua moglie, la tua residenza (per definizione) è nella casa di tua moglie. Stai violando la legge anagrafica, che prevede che l'iscrizione anagrafica deve corrispondere alla residenza.
Art. 2 della legge n. 1228/1954:
È fatto obbligo ad ognuno di chiedere per sé e per le persone sulle quali esercita la patria potestà (*) o la tutela, la iscrizione nell'anagrafe del Comune di dimora abituale [...]
(*) ora: responsabilità genitoriale.
E il nucleo familiare (per esempio, ai fini ISE/ISEE) è cosa diversa dalla famiglia anagrafica.
 
Ultima modifica:

moralista

Membro Senior
Professionista
non so quali motivi devi abitare (risiedere) in un posto e dimorare in un altro, così paghi doppi servizi e spese comunali
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Io risiedo in altro comune (dai miei genitori) in immobile non di mia proprietà (dei miei genitori) ma vivo insieme a mia moglie nel suo.
mi sembra che il c.c. a proposito di matrimonio preveda che i coniugi devono risiedere" sotto lo stesso tetto", luogo dove fissano la residenza familiare.
Non so come tu possa aver mantenuto la residenza presso la tua famiglia di origine; risulti ancora iscritto nello stato di famiglia dei tuoi genitori? oppure sei un nucleo familiare indipendente, come scapolo, residente sempre al medesimo indirizzo dei tuoi genitori? Trovo strano che l'ufficio anagrafico della tua città non abbia rilevato questa incongruenza dopo la registrazione del matrimonio.
 

pongoblu

Nuovo Iscritto
Conduttore
Vi ringrazio per la richiesta di chiarimento e della messa in guardia. Spero che con questa risposta chiarisca le idee ..... anche al sottoscritto.
Questa è quanto si legge su "affari-italiani" di ottobre 2013.
DOMANDA
Buonasera, ho una domanda per lei. Sono sposata da alcuni anni ma io e mio marito abbiamo residenze diverse. É lecito? La ringrazio infinitamente
RISPOSTA
Il matrimonio si fonda sul principio di eguaglianza morale e giuridica dei coniugi: oggi infatti, marito e moglie, a differenza che in passato, hanno gli stessi diritti ed assumono i medesimi doveri quali l'obbligo di fedeltà, di assistenza morale e materiale, di collaborazione e di coabitazione. Quest' ultimo impone ai coniugi di concordare “l'indirizzo della vita familiare”, cioè di accordarsi sul luogo dove esso debba avere attuazione. In particolare l' art. 144 del codice civile implica il contemperamento tra la necessità di una residenza familiare e gli interessi individuali di ciascun coniuge che possono richiedere di limitare la convivenza sotto lo stesso tetto. La residenza familiare va pertanto intesa come il luogo dove si svolge la vita in comune, ben potendo i coniugi di comune accordo determinare l'obbligo di coabitazione nell'ottica di diverse dimore. In conclusione, quindi, la normativa attualmente in vigore non impone alla coppia sposata di avere una sola residenza anagrafica, senza alcuna distinzione tra chi abbia scelto il regime di comunione o separazione legale dei beni . Conseguenza di tali considerazioni è che Lei potrà legittimamente avere una residenza diversa da quella di Suo marito, in quanto ben si può parlare di residenza familiare anche qualora i coniugi abbiano residenze diverse.

(Sent. 24574/2008)
"assume rilievo il principio fissato dall'art. 144 c.c., secondo cui la scelta della residenza familiare è rimessa alla volontà concordata di entrambi i coniugi, con la conseguenza che tale scelta non deve soddisfare soltanto le esigenze economiche e professionali del marito, ma deve soprattutto salvaguardare le esigenze di entrambi i coniugi e quelle preminenti della serenità della famiglia"

Fonte: Cassazione: marito guadagna di più della moglie? La residenza familiare va sempre concordata decisa insieme
(www.StudioCataldi.it)

Due persone sposate possono avere residenze diverse?

I coniugi devono per forza avere la stessa residenza per non violare l’obbligo di coabitazione? E quali sono gli effetti sul pagamento delle tasse?
In ogni famiglia può succedere che il lavoro costringa i coniugi a non vivere nella stessa casa: ma due persone sposate possono avere residenze diverse? Secondo la legge, sì: la presenza di due residenzeanagrafiche non implica automaticamente la violazione dell’obbligo di coabitazione.
I coniugi con residenze diverse
Accade spesso nella realtà familiare che due persone sposate siano costrette a vivere in città diverse, ad esempio per esigenze lavorative. Che succede in questo caso secondo la legge? Il nostro codice civile impone ai coniugi l’obbligo della coabitazione [1]. Tuttavia, bisogna distinguere tale dovere dalla possibilità di avere una residenza anagrafica diversa. La coabitazione, infatti, è un obbligo reciproco che discende direttamente dal diritto di famiglia. Esso è volto (unitamente ai doveri di fedeltà, di assistenza morale e materiale e di collaborazione) a valorizzare l’unità familiare intesa come progetto comune di vita. Di conseguenza, se uno dei coniugi viola l’obbligo di coabitazione, ciò potrà essere ad esempio causa di addebito della separazione, con tutto quello che ne deriva in tema di alimenti e affidamento dei figli.
....
Il fatto di avere due residenze diverse è fatto totalmente diverso, in quanto non implica necessariamente l’assenza di unità familiare. Anzi, questa soluzione potrà essere necessaria e inevitabile per motivi di lavoro e, quindi, proprio per assolvere i doveri di collaborazione e contribuzione alla vita familiare che la legge richiede alle persone sposate. Dunque, alla domanda va data risposta affermativa: i coniugi possono avere residenze diverse.
Se uno di essi chiede all’anagrafe di spostare la propria residenza, l’ufficiale preposto non può rifiutare la richiesta per il solo fatto che si tratta di una persona sposata. Al massimo, compete all’anagrafe la verifica dello stato di fatto (ossia accertare che il soggetto dimori effettivamente nella nuova casa). Il funzionario dell’anagrafe non potrà mai entrare nel merito della scelta di abitare in case differenti, valutando se ciò configuri o meno violazione dei doveri matrimoniali. Egli accerterà solamente la situazione di fatto e registrerà i coniugi in due residenze diverse.
  • se i coniugi hanno due residenze nello stesso comune, verrà considerata abitazione principale solo uno dei due immobili, mentre sull’altro andranno pagate regolarmente IMU e Tasi. Lo scopo è quello di evitare elusioni della legge fiscale: in pratica, i coniugi potrebbero iscrivere due residenze diverse nello stesso comune per pagare meno tasse (se si considerassero entrambe abitazioni principali, su tutte e due le case ci applicherebbero le agevolazioni fiscali);
  • se invece i coniugi hanno due residenze in comuni diversi, è possibile che entrambe le case vengano riconosciute come abitazioni principali: in questo caso non c’è rischio di elusione della legge, in quanto si presume che uno dei coniugi si sia trasferito in un’altra città per motivi lavorativi.
e tanto altro.

Per non andare troppo OT
ripropongo la mia richiesta che comunque non ha a che fare con la situazione residenza o meno . Chiedo :
....la fine del comodato "precario" va registrato ripagando i 200 euro (o letto anche dei 67 euro) alla Agenzia delle Entrate o no?
C'è chi dice si e chi dice no.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
ma due persone sposate possono avere residenze diverse?
Certamente sì.
Ma presupposto indispensabile è che le residenze distinte corrispondano alla situazione di fatto.
Se tu "vivi" nell'appartamento di tua moglie, necessariamente non puoi avere l'iscrizione anagrafica altrove.
 

pongoblu

Nuovo Iscritto
Conduttore
Attualmente il vostro stato di famiglia come e' composto ?
L'Isee familiare come viene redatto ?

ISEE è tutto in regola cosi pure con la Agenzia delle Entrate che è al corrente del mio stato ormai da anni e non hanno battuto ciglio pagando le tasse.
Comunque su

ISEE: come individuare i componenti del nucleo familiare
si trovano le informazioni che cercate e che potete approfondire.
cito
Regole per i coniugi
È importante ricordare un concetto fondamentale, ovvero che i coniugi fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare, anche quando non risultano nello stesso stato di famiglia o hanno residenze diverse. Una semplice separazione di fatto non comporta la divisione del nucleo.

I coniugi con diversa residenza anagrafica scelgono liberamente lo stato di famiglia di riferimento.

.........

Se uno dei due coniugi invece risiede all’estero, viene attratto nel nucleo familiare del coniuge residente in Italia solo se iscritto all’AIRE; se non sussiste questa condizione, è escluso dal nucleo familiare del coniuge residente in Italia.
ecc
ecc

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Per non andare troppo OT
ripropongo la mia richiesta che comunque non ha a che fare con la situazione residenza o meno . Chiedo :
....la fine del comodato "precario" va registrato ripagando i 200 euro (o letto anche dei 67 euro) alla Agenzia delle Entrate o no?
C'è chi dice si e chi dice no.
 

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