Giuseppe1975

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno vi rappresento una situazione al quanto complicità:

nel 2011 viene presentata una DIA per la fusione di due unità immobiliari, i lavori descritti nella DIA consistevano nell’apertura nel soffitto di un foro 1 metro per 1 metro e l’installazione di una scala a chiocciola.

I lavori non sono mai stati eseguiti anche se il tecnico la effettuato la variazione catastale.

In un secondo momento nel 2018 decidiamo di sistemare tutte le carte per rendere gli immobili vendibili. Lo stesso tecnico mi consiglia di fare un permesso a costruire per chiudere il buco e cosi dividere gli immobili che nei fatti non erano mai stati separati; il comune ci chiede integrazioni alla pratica “genio civile” che il tecnico non è stato in grado di soddisfare. Quindi il permesso decade ma il tecnico sulla base della richiesta del permesso fa una variazione catastale.

Oggi stiamo cercando ancora di risolvere la vicenda il tecnico ormai è deceduto e ci siamo rivolti ad un’ altro tecnico il quale ci consiglia di presentato un permesso a costruire in sanatoria.



La mia domanda è : visto che i lavori non sono di fatto mai eseguiti non basta dichiarare al comune che i lavori non son stati eseguiti magari chiedendo un sopralluogo ?



Cerco consigli
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Quindi il 1° tecnico pone in essere 2 pratiche edilizie, una DIA e un PdC, rispettivamente per fusione e poi separazione.
Le due pratiche non sono mai state poste in essere MA di contro ha fatto gli accatastamenti > un primo per unificare ed un secondo per sparare.
Si tratta di pratiche edilizie mai iniziate ma di cui si sono fatti gli accatastamenti.
È tutto giusto ?

Ti posso chiedere, il 1°tecnico cos'era, geom. Ing. Arch ?
Poi veniamo al passaggio ultimo.
 

Giuseppe1975

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non voglio fare di tutta l'erba un fascio e non sono qui per giudicare nessuno, ma sicuramente poso affermare che questo geometra mi ha mal consigliato, o per scarsa esperienza o per malafede.

ora vorrei sapere se vi è una soluzione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
un primo per unificare ed un secondo per sparare.
Attenzione che potrebbe essere necessario il porto d'armi!

Io sono orgogliosamente geometra, professionista, figlio di geometra, professionista e padre di 2 geometri.
Nella nostra professione, come nella tua, esistono i calzolai mancati, senza offesa per detti artigiani.
 

Jan80

Membro Attivo
Professionista
Considera che il catasto è sempre una conseguenza e lo si deve aggiornare in base a pratiche concluse, atti pubblici o modifiche delle finiture.
Da quanto scrivi ti ritrovi di fatto con un fabbricato composto da due immobili distinti, che con una dia del 2011 regolarmente chiusa venivano fusi (con foro nel solaio per inserimento di scala a chiocciola) mentre dovevano venir rifrazionati con PDC del 2018 che però non è stato integrato e quindi non vale nulla! Se stanno così le cose, a oggi hai una conformità catastale ma non urbanistica, dato che lo stato legittimo degli immobili è quello di un unico immobile fuso con presenza di scala a chiocciola interna che differisce dallo stato reale.
Puoi sistemare il tutto in due modi: o regolarizzi gli immobili e li frazioni realmente (compresa la divisione degli impianti) o presenti una sanatoria per i due immobili frazionati. Il fatto che i lavori della dia del 2011 non siano mai stati realizzati non è rilevante poiché si è dichiarato a suo tempo il falso e ora quanto si è dichiarato corrisponde allo stato legittimo.
 

Giuseppe1975

Membro Attivo
Proprietario Casa
Il fatto che non sia stata presentata una fine lavori, non cambia lo stato legittimmo? Il PDC in sanatoria è l'unica stada? Una CILA in sanatoria?
 

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