Se non hai bisogno di muovere somme di decine di migliaia di euro, una soluzione è fare una carta bancomat e una carta di credito a ciascuno di voi, tu e tua molie, e usarle all'estero per prelievi inferiori ai 10 mila € a testa, così non superate la soglia e non correte (remoti) rischi di accertamento. Meglio ancora, apri un conto corrente all'estero e fatti rilasciare là le carte di prelievo, così il fisco italiano non ne saprà nulla. Ricordati anche che ad ogni viaggio all'estero puoi portare con te fino a 10 mila € in contanti, e altrettanti tua moglie se viaggia con te, e li potrai versare sul conto in banca che tu avessi all'estero. Te lo dice uno che ha analoghi problemi, avendo figli e altri familiari all'estero: non è come averli in Italia, dove puoi mandargli tutti i soldi che vuoi, con bonifici o altro. La presunzione del fisco è che tu sia un evasore. E se superi i 10 mila € e ti beccano, il nazismo fiscale italiano è impietoso, spesso anche di fronte a documenti ragionevoli come quelli che ti ha consigliato il commercialista. Non è solo una presunzione: se e quando ti beccano, quasi mai poi ti mollano, a costo di accanirsi sui dettagli. Non capiscono che se ti capita - come mi è successo - di trovarti col volo cancellato e la compagnia aerea fallita, e tutta la famiglia in aeroporto, devi per forza scucire in qualche modo alcune migliaia di euro per tornare, usando bonifici, prelievi, massimali delle carte, eccetera. Sennò ti arresta per vagabondaggio, la locale Polizia...