Arch

Membro Junior
Conduttore
Spiego prima la situazione: in un condominio già esiste un impianto di sollevamento acqua potabile (autoclave con serbatoio) con corrente elettrica sul contatore ENEL condominiale; uno dei condomini per motivi salutari (l'impianto vetusto non è stato mai cambiato in 10 anni e soprattutto il serbatoio mai pulito) si stacca COMPLETAMENTE dall'impianto condominiale realizzano un impianto nella sua cantinola con tubazioni personali. Insomma del vecchio impianto non utilizza niente; in più allaccia la corrente del motorino dell'autoclave NUOVO al suo contatore ENEL e non a quello condominiale. DOMANDA: deve continuare a pagare la manutenzione dell'impianto condominiale vecchio, fermo restando che si è accollato il pagamento della corrente sia personale che quella del motorino autoclave condominiale? Grazie per la risposta
 
J

JERRY48

Ospite
Con la nuova legge condominiale:
Chi intende distaccarsi dall’impianto di riscaldamento centralizzato d’ora in avanti potrà farlo senza passare dal voto dell’assemblea condominiale, a patto di non arrecare danno agli altri condomini e con l’impegno a sostentere anche in futuro la manutenzione straordinaria dell’impianto centralizzato. Il condomino può così rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento (o di condizionamento), se dal suo distacco non derivino notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per tutti come per alcuni inquilini. In tal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto e per la sua conservazione e messa a norma.

Stesso criterio per il distacco dell'autoclave. :domanda::affermazione:
 

raffaelemaria

Membro Assiduo
Professionista
Staccandomi con il riscaldamento dall'impianto centrale ne ho comunque beneficio dal riscaldamento delle U.I. confinanti, e posso creare squilibri nel caso io non lo metta in funzione.Quindi trovo logico che io debba contribuire all'impianto condominiale. Per l'autoclave ho dei dubbi dato che acqua e luce restano a carico mio e, tutto sommato, la pompa condominiale è meno sollecitata.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
DOMANDA: deve continuare a pagare la manutenzione dell'impianto condominiale vecchio,
Credo di si. Non pagherà il consumo di acqua e le spese di manutenzione ordinaria. Ma in caso di manutenzione straordinaria e sostituzione dell'impianto parteciperà nella stessa misura di come fosse allacciato. Non conta l' utilizzo ma la disponibilità del bene condominiale.
 

Arch

Membro Junior
Conduttore
Nuove domande:
1) ma la nuova normativa si applica a qualsiasi tipo di impianto centralizzato?
2) non so se sono stato chiaro, il condomino si è COMPLETAMENTE staccato dall'impianto centralizzato, non ha nessun modo di riallacciarsi, in mancanza di acqua, resta senza, ha una nuova tubazione tutta sua, non consuma ne elettricità ne potenzialmente può usufruire dell'impianto centralizzato condominiale, quindi perchè dovrebbe concorrere al pagamento della manutenzione straordinaria? Se i condomini che utilizzano in tutto e per tutto l'impianto centralizzato decidono di cambiarlo e metterne uno più potente (cambio motore elettrico, cambio serbatoio in acciaio ad esempio) lui deve accollarsene il costo? Non ha arrecato nessun danno economico e l'impianto centralizzato funziona sicuramente meglio essendo una famiglia in meno ad usufruirne (vedi minor consumo di energia elettrica, minor usura, maggiore portata d'acqua per i condomini ai piani superiori, ecc.)
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Quando viene costruito un edificio il costruttore prevede, anche perché se no non gli danno la concessione edilizia, l'installazione dei servizi: acqua, luce, e scarichi domestici sono indispensabili; poi ci sono gas, telefono, cavi tv, impianto video citofonico. Caro architetto è difficile pensare che un condomino tagli i montanti dell'acqua potabile perché, di solito queste colonne servono diversi piani; se vengono tagliate si priva della alimentazione tutti quelli che sono a valle della interruzione.
L'isolazionista si può staccare ma dovrà consentire il prosiego della fornitura agli altri condomini e quindi avrà comunque il passaggio dei tubi nella sua proprietà.
Quando questo signore ha comprato casa l'ha comprata con i servizi indispensabili; quindi lui si può staccare, ma non può rinunciare a contribuire a mantenere un bene che, volente o nolente, era compreso con la casa e che è tuttora suo, e lui non può non volerlo completamente.
Quindi con questa considerazione vale quello che ho scritto nel mio intervento precedente.
Inoltre suppongo che l'isolazionista scarichi i propri liquami con la fogna condominiale, non penso che si sia fatta la sua fognatura personale. Devi sapere che il costo della fornitura dell'acqua è comprensiva del suo trattamento di depurazione. Tu non te ne sei accorto, ma non paghi una tassa sullo scarico dei liquami domestici (a meno che non fai parte di un consorzio privato di depurazione degli scarichi). L'isolazionista se usa la fognatura condominiale deve pagare al condominio il passaggio dei suo liquami.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
L'acqua serve anche al condominio per le parti comuni, come lavare la scala, la depurazione e tutti gli impianti di scarico, e altro
 

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