NATIA

Nuovo Iscritto
Salve a tutti, ho un problema, siamo tre fratelli e per successione proprietari indivisi di tre terreni, una piccola abitazione semi diroccata ed un'altra abitazione, residenza dei miei genitori prima, e mia adesso, Uno dei fratelli vende il pezzo di terreno che sarebbe dovuto andare a Lui (anche se agli atti risulta venduto da tutti e tre). Quindi ci troviamo a dividere i beni rimanenti, seguendo le volontà dei nostri genitori, cioè un terreno a ciascuno, l'abitazione semi diroccata ad uno, l'abitazione di residenza a me in quanto vissuto con loro sino alla fine e contribuito al bilancio familiare, al terzo una somma di danaro ricevuto già quando loro erano in vita.
Si portano gli estremi dal notaio e responso: io devo pagare intorno ai 6.000,00 euro perchè risulta che percepisco una quota maggiore di eredità.
Ho chiesto se si potevano adottare delle formule differenti ma la risposta è stata che la somma da pagare sarebbe stata maggiore.
Ora trovo assurdo e mi fà davvero tanta rabbia che io debba pagare un somma simile per qualcosa che di fatto è già mio.
E' possibile capire il senso di una legge simile, i parametri applicati e se effettivamente corretti? premesso tra l'altro che la divisione avviene di comune accordo?
Grazie:
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
il senso della legge è che dovete dividere in parti uguali. e che non rileva quanto ricevuto in vita se non risulta da atto scritto, datato e redartto secondo le norme del caso. il terreno l'avete formalmente venduto tutti e tre dunque tu hai formalmente ricevuto il tuo terzo. i soldi presi da tuo fratello sembra non risultino, dunque formalmente egli non ha ricevuto nulla. pertanto se i tuoi fratelli sono d'accordo tu gli dai formalemnte dei soldi che loro ti restutuiscono perchè sanno di aver già avuto. in caso contrario non vedo vie d'uscita.
 

ag1953

Membro Ordinario
Dovreste fare una valutazione reale(e non per legge)dei beni in oggetto e se da questa non risultano disparità dividere le spese in parti uguali.o almeno in proporzione a quanto ricevuto,visto che in ogni caso qualcosa in piu' a te è toccata,
ma per questo occorre che siate tutti d'accordo in quanto per legge ha ragione il notaio
 

NATIA

Nuovo Iscritto
Vi ringrazio, d'avermi risposto, quello che vorrei capire, se potete aiutarmi, è come vengono tassati questi atti, la differenza di tassazione tra divisione con quote impari, e invece una divisione con compensazione, o con donazione, e se puo effettuarsi il tutto in un unico atto.
La divisione viene fatta in perfetto accordo, e consapevole del fatto di essere io a determinare una così alta tassazione (la mia quota è superiore alle loro per circa 17.000,00 euro) sono orientata ad addossarmene l'onere
Grazie
 

ag1953

Membro Ordinario
Sono ancora dell'idea che mi sembra assurdo tu debba accollarti per intero l'onere delle spese in più solo perchè ufficialmente vai a prendere una quota superiore a quella che percepiscono i tuoi fratelli.
La mia idea era quella di valutare realisticamente quello che era l'asse ereditario,ivi compreso il terreno gia' venduto ed i soldi percepiti dall'altro tuo fratello in compensazione e da questa valutazione dividere le spese sul valore ricevuto da ciascuno.
Faccio un esempio banale:
se la massa reale è di 100 e tu hai preso 40,mentre i tuoi fratelli hanno preso uno 26 ed uno 34,
sulla spesa per l'atto tu pagherai il 40% ,uno dei tuoi fratelli pagherà il 26% e l'altro il 34%.
Per quanto riguarda l'altra tua domanda riguardo alla tassazione degli atti,intanto, per come tu lo hai presentato penso che si tratti di un'unico atto di divisione,tassato all'1% sulla porzione che si divide in parti uguali ,mentre paga come se si trattasse di una vendita per le quote eccedenti
 

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