lillone67

Membro Attivo
Proprietario Casa
Gentilissimi consulenti e colleghi proprietari,
tiratemi fuori dal caos che ho creato.

Io alla morte di mio padre (piu' di 20 anni fa') rinunciai all' eredita',
quindi divennero eredi (proprieta indivisa) al 50/100 mia madre e al 50/100 mio fratello.

Abbiamo 7 immobili (ovviamente di valore catastale diverso) .

Vi chiedo quando (fra 100 anni ) mia madre non ci sara' piu' ,
potremmo (io e mio fratello) dividerci gli immobili a nostro piacimento ?

Il tutto deve obbligatoramente essere fatto da un notaio ?

Ci tengo a sottolineare che c'e' completa sintonia con mio fratello.

grazie ancora del VS. aiuto
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Abbiamo 7 immobili (ovviamente di valore catastale diverso) .
Non "abbiamo" ma hanno. Tu con la rinuncia non possiedi niente.
Quando tua madre verrà a mancare tu diverrai proprietari del 25% e tuo fratello del 75% dell'intero patrimonio. La divisione la dovrete concordare fra voi comproprietari nel rispetto con una certa tolleranza di quelle percentuali. Se non occorre intervenire con accatastamento i frazionamenti che dovranno essere eseguiti sia catastalmente che, per i soli fabbricati, urbanisticamente da un geometra, sarà sufficiente predisporre un piano di divisione da consegnare al notaio che provvederà a redigere il rogito rispettando i termini del vostro accordo.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
... a meno che la madre, facendo testamento, assegni la quota disponibile al figlio che in precedenza aveva rinunciato. In questo modo potrebbe riequilibrare le quote: non ricordo in che percentuale.
Sempre che ciò rientri nei desiderata (la domanda non ne faceva cenno, salvo il lapsus freudiano)
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La madre per poter riequilibrare dovrebbe destinare al figlio rinunciatario tutto il suo 50%. Non lo potrebbe fare perché lei potrebbe disporre della quota disponibile di 167/1000 ed il resto 333/1000 andrebbe ripartito fra i due figli per cui al rinunciatario andrebbe 333/1000 ed all'altro 667/1000.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
il testamento del coniuge superstite dovrà rispettare le seguenti quote: 2/3 del patrimonio da dividere in parti uguali tra i due figli il che vuol dire 1/3 ciascuno e 1/3 di quota disponibile da destinare a chiunque, in questo caso al nostro @lillone67. Quindi il nostro amico potrebbe avere al massimo 2/3 del patrimonio della madre.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Fatti i conti , dite la medesima cosa. E confermate ciò che intendevo.

Se il testamento sarà favorevole al nostro è rispetterà le successioni necessarie, il nostro potrebbe passare da 1/4 ad 1/3 dei beni esistenti.

Ma se c'è ( e perdurerà l'accordo) la madre potrebbe stilare un testamento tutto a favore del nostro.
Starebbe al fratello decidere se invocare la riduzione o lasciare le cose come stabilite dalla madre.
Non conosciamo i motivi per cui aveva rinunciato: e se fosse un azzardato patto successorio non esplicito? Avrebbero evitato un atto di divisione
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho scritto una cosa di troppo. Poiché risulterebbero due quote al 50% la divisione rimarrebbe sempre dovuta.

Non si spiega quindi in tal modo la iniziale rinuncia
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
il nostro potrebbe passare da 1/4 ad 1/3 dei beni esistenti.
allora:
1/3 di 1/2 fa 1/6 del totale
2/3 di 1/2 fa 1/3 del totale
se la madre disponesse per il 50% ad entrambi i figli: 1/2 di 1/2 fa 1/4 del totale.

Vi chiedo quando (fra 100 anni ) mia madre non ci sara' piu' ,
potremmo (io e mio fratello) dividerci gli immobili a nostro piacimento ?
solo la parte di proprietà di vostra madre che se non farà testamento dovrete dividere 1/2 ciascheduno di proprietà indivisa. Se farà testamento le quote per legge sono già state delineate.
Il tutto deve obbligatoramente essere fatto da un notaio ?
l'accettazione della eredità, da non confondere con la denuncia di successione, va fatta con atto pubblico, cioè attraverso un notaio, quando si ereditano beni immobili (case e terreni). Anche per la divisione occorre il notaio.
 

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