Premetto che lavoro in un Caf ma non mi intendo di eredità e quote di proprietà chiedo lumi su una situazione di un cittadino. Circa 20 anni fa è venuta mancare la mamma di questa persona. Il cittadino da subito ha dichiarato di non voler entrare nell'asse ereditario ed ha subito rinunciato ( ahimè a parole, senza presentare la rinuncia in Tribunale ) alla sua quota dell'immobile. Ora si lamenta che deve pagare ogni anno l'IMU pur non avendo nessuna disponibilità dell'immobile che di fatto è utilizzato al 100% da un suo fratello. Nonostante negli anni ha sollecitato il fratello ad attivare le pratiche per il passaggio di proprietà ( con donazione o vendita ) le cose non cambiano, ed inoltre il cittadino continua a pagare ogni anno la quota IMU spettante, mentre risulta che il fratello non abbia mai pagato né ICI né IMU né Tasi neglia nni passati e il Comune non abbia mai intimato la cosa. ( Mi sembra che il paese sia Stignano ). A questo si aggiunge il fatto che il cittadino ha una figlia ( alla quale non interessa ereditare la quota di immobile ). Ora questa persona cosa può fare per liberarsi di questa quota di possesso di immobile ( non ci sono solo 2 fratelli ma 4 ). Il mio consiglio ( senza tenere in conto il fatto che c'è una figlia ) è quello di piantarla con le chiacchiere e psaare alle comunicazioni scritte per raccomandata, in cui questa persona riassumendo le comunicazioni verbali precedenti, informa agli altri eredi ufficialmente di volersi liberare della sua quota o con donazione agli altri eredi o con vendita con prelazione verso gli altri eredi comproprietari. In caso contrario si riterrà libero di procedere con una donazione verso terzi o vendita, della propria quota. Il dubbio è duplice 1) è possibile cedere la popria quota di fabbricato ? ( ovviemente dopo aver informato gli altri comproprietari per via della prelazione ) 2) essendo che la persona ha una figlia, anche se quest'ultima ( maggiorenne ) dichiara di rinunciare ci sono limitazioni per via della "legittima"? Grazie