Ieri abbiamo avuto il rogito, cui il proprietario 15 giorni fa aveva minacciato di non venire se non avessimo pagato dei soldi extra (le spese per le SUE certificazioni energetiche e gli interessi per un ritardo, da lui in precedenza sottoscritto e accettato, rispetto alla data sul preliminare che però non era stata indicata come essenziale).
Poichè in questi 15 giorni non si era più fatto sentire ma si erano invece sentiti rumori strani nell'appartamento, mio marito ha iniziato a temere che avesse creato dei danni apposta.
Il proprietario si è alla fine presentato (fino all'ultimo non sapevamo se l'avrebbe fatto) e mio marito, preoccupato di eventuali danni, ne ha parlato al notaio che ha proposto (durante il rogito) di lasciare a lui le chiavi e di ritirarle qualche giorno dopo per poter entrare con un terzo.
A quel punto il proprietario si è alzato e ha cominciato a dire (di nuovo) che lui non accettava questo modo di fare e che se si faceva così non avrebbe venduto la casa.
Dopo un fine esercizio di diplomazia da parte del notaio, durante il quale non ha mai negato che vi potessero essere danni (il notaio gli ha fatto capire che il motivo della procedura era quello, ma lui non si è difeso negando la possibilità dei danni), il rogito non si è fatto (!) e si è deciso di rimandarlo a giovedì.
Giovedì mattina mio marito e proprietario entreranno insieme in casa per visionarla e poi andranno in banca dove verrà svolto il rogito (ovviamente il proprietario ha detto che avrebbe pensato a questa proposta e ci avrebbe fatto sapere, tenendoci di nuovo in sospeso).
Io mi sono insospettita: perchè non accettare, magari brontolando e protestando contro la malafede, di lasciare le chiavi ieri e rimandare a giovedì?
Se giovedì mattina trovassimo dei danni cosa dobbiamo fare?
E a questo punto giovedì è meglio portare con noi una terza persona a visionare l'appartamento?
Sono piuttosto preoccupata da questo modo di fare e non so cosa aspettarmi...
Poichè in questi 15 giorni non si era più fatto sentire ma si erano invece sentiti rumori strani nell'appartamento, mio marito ha iniziato a temere che avesse creato dei danni apposta.
Il proprietario si è alla fine presentato (fino all'ultimo non sapevamo se l'avrebbe fatto) e mio marito, preoccupato di eventuali danni, ne ha parlato al notaio che ha proposto (durante il rogito) di lasciare a lui le chiavi e di ritirarle qualche giorno dopo per poter entrare con un terzo.
A quel punto il proprietario si è alzato e ha cominciato a dire (di nuovo) che lui non accettava questo modo di fare e che se si faceva così non avrebbe venduto la casa.
Dopo un fine esercizio di diplomazia da parte del notaio, durante il quale non ha mai negato che vi potessero essere danni (il notaio gli ha fatto capire che il motivo della procedura era quello, ma lui non si è difeso negando la possibilità dei danni), il rogito non si è fatto (!) e si è deciso di rimandarlo a giovedì.
Giovedì mattina mio marito e proprietario entreranno insieme in casa per visionarla e poi andranno in banca dove verrà svolto il rogito (ovviamente il proprietario ha detto che avrebbe pensato a questa proposta e ci avrebbe fatto sapere, tenendoci di nuovo in sospeso).
Io mi sono insospettita: perchè non accettare, magari brontolando e protestando contro la malafede, di lasciare le chiavi ieri e rimandare a giovedì?
Se giovedì mattina trovassimo dei danni cosa dobbiamo fare?
E a questo punto giovedì è meglio portare con noi una terza persona a visionare l'appartamento?
Sono piuttosto preoccupata da questo modo di fare e non so cosa aspettarmi...