Monty1

Nuovo Iscritto
Salve a tutti
Il direttore dei lavori incaricato dal condominio per dei lavori condominiali, ha deciso di omaggiare la sua parcella a tutti i condomini tranne a me che non gli sto troppo simpatico.
Egli pertanto, ha fatturato al condominio solo la mia proquota della sua parcella, parcella di cui peraltro non aveva mai specificato l’ammontare complessivo.
Salvo riconoscere al suddetto DL il diritto di simpatizzare con chi vuole, ho eccepito che il mio dovere è quello di farmi carico, pro quota, di voci di spesa condominiali di cui risulti chiaro l’ammontare complessivo fatturato anche al fine di permettermi il diritto di verificare personalmente la correttezza dei conteggi. Mi sono quindi rifiutato di pagare quando richiestomi in attesa di un chiaro riscontro.
Dopo mesi di “tira e molla”, mi è stato fatto pervenire un documento dell’ordine degli Architetti che certifica la congruità di una parcella che effettivamente da conto dell’ammontare della mia proquota. Del totale della parcella, comunque non esiste fattura.
Ora, l’amministratore sostiene che il DL non avendo riscosso parcella dagli altri condomini ha il diritto di non emettere fattura per quegli importi.
Io, al contrario sono convinto che il DL doveva comunque fatturare la parcella totale, salvo poi decidere di omaggiare alcune quote e non riscuoterle, e che la non fatturazione potrebbe rappresentare addirittura un frode allo stato.

A scanso di equivoci, ammetto che se il problema fosse solo la fattura, continuare a cavillare potrebbe sembrare questione di “lana caprina”, ma, essendo questo fatto so uno dei tanti di un contenzioso tra il sottoscritto e l’amministrazione, ogni elemento è per me molto importante quindi vi chiedo: esiste evidenza normativa che certifichi la ragione dell’uno e dell’altro.
Vi ringrazio dell’attenzione
Un saluto
Ferdinando
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
i lavori fatti e approvati per il condominio devono essere fatturati al condominio, poi l'amministratore farà i riparti ai condomini in base ai mm. di pp. con la relativa ritenuta d'acconto da inserire nel modello 770:daccordo:
 

essezeta67

Membro Senior
Proprietario Casa
Il professionista ha diritto di emettere la parcella solo dopo l'avvenuta riscossione. In attesa della riscossione dovrebbe comunque emettere l'avviso di parcella per far conoscere agli interessati l'importo dovuto da ognuno..Saluti.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
va bene, diciamo che la cosiddetta proforma di parcella deve essere intestata al condominio, che ha deliberato la spesa, ed è il solo interessato, ok
 

Elisabetta48

Membro Senior
i lavori fatti e approvati per il condominio devono essere fatturati al condominio, poi l'amministratore farà i riparti ai condomini in base ai mm. di pp. con la relativa ritenuta d'acconto da inserire nel modello 770

Infatti è assurda l'idea stessa che il D L abbia una interazione diretta con un condomino. Tu stesso Monty1 dici che "ha fatturato il condominio" di quella quota. Bene, erano stati deliberati dal condominio certi lavori, il D L presenta quella parcella. L'amministratore la deve dividere tra tutti in proporzione
 

Monty1

Nuovo Iscritto
Siccome temo di non capire bene, cerco di chiarire ulteriormente

Il DL è un architetto condomino. I lavori condominiali in questione sono stati deliberati dopo un contenzioso tra il sottoscritto e il suddetto arch. che mi ha visto prevalere. L'arch. dopo aver lasciato intendere che avrebbe assunto la direzione dei lavori a titolo gratuito, cosa che ahimè non ho provveduto a far verbalizzare, al termine dei lavori (costati 13.000 euro di cui 5.000 di palco, tutti regolarmente fatturati) calcola una parcella (come da documento dell'Ordine Architetti) di addirittura 5.822 euro ed, evidentemente a titolo di ritorsione nei miei confronti, decide di pretendere solo la mia proquota emettendo fattura solo per quell'importo.
Ora, mi consta,salvo auspicabili e comprovate smentite, che a fronte di lavori eseguiti e deliberati dal condominio, il DL possa pretendere comunque un compenso pur non avendolo dichiarato e pur non essendo deliberato dal condominio.
Se quanto mi consta è vero, mi piacerebbe poter pensare e verificare che, almeno, questo "insigne" professionista" possa essere tenuto per legge a corrispondere allo stato l'IVA per tutto l'importo di parcella da cui ha dedotto la mia proquota, e quindi doverlo fatturare per intero al condominio.
La discussione verte su questo e vi chiedo se esiste qualche riferimento normativo a cui fare riferimento per comprovare le mie supposizioni.
Qualora ciò risulti già evidente dalle vostre risposte, mi scuso e vi chiedo di concedermi un ulteriore spiegazione.:confuso:
grazie
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Una prima anomalia è che l'ammontare del compenso del D.L. deve essere determinato ed approvato dall' assemblea dei condomini assieme all'approvazione dei lavori.
La seconda anomalia è che il contratto si stabilisce tra il Condominio ed il professionista. Non ci deve essere alcun interscambio di natura economica tra il D.L. ed i singoli condomini per i lavori condominiali.
Terza anomalia il comportamento dell' Amministartore è alquanto fuori legge, perché in quanto amministratore queste cose le dovrebbe sapere.
Quarta anomalia: anche l'ordine provinciale degli architetti al quale si è rivolto il professionista per la vidimazione della parcella queste cose le sa. Di solito, assieme alla fattura, con la domanda di vidimazione della parcella, viene richiesta una lettera nella quale si spiega la natura dell'incarico e chi l'ha commissionato.
E' evidente che in questo caso ci sono diverse persone che non sanno fare il loro lavoro ed alcune che barano.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Oltre alle cose perfette appena scritte da Luigi Criscuolo, non riesco a immaginare che razza di fattura l'architetto presenti al condominio. Lui non può che presentare fattura al condominio per il lavoro fatto, non può presentare un conto dicendo (e in che modo, lo mette per iscritto?) che quella lì è solo la quota da assegnare a Monty1. L'amministratore stesso deve rifiutare una cosa simile.

Amministratore attaccabile comunque perchè lui lo deve conoscere l'ordine di grandezza della prestazione del D.L. e magari deve presentare qualche preventivo

Per me il conto presentato, anche se tu sai che è diretto solo a te (ma te l'han detto a voce?) va considerata la fattura totale e va suddivisa tra tutti.

Altrimenti, visto anche il documento dell'ordine, l'architetto fattura tutti i 5822 euro ci aggiumge l'IVA compresa, incassa, poi siccome è generoso, restituisce agli altri la loro quota.
 

Monty1

Nuovo Iscritto
Una prima anomalia è che l'ammontare del compenso del D.L. deve essere determinato ed approvato dall' assemblea dei condomini assieme all'approvazione dei lavori.

Quindi la parcella non è esigibile?

La seconda anomalia è che il contratto si stabilisce tra il Condominio ed il professionista. Non ci deve essere alcun interscambio di natura economica tra il D.L. ed i singoli condomini per i lavori condominiali.

IL DL ha presentato la fattura all'amministratore, in quale l'ha accettata e contabilizzata a mio nome. La fattura (per rispondere a Elisabetta) specifica chiaramente che l'ammontare è solo pertinenza del sottoscritto come proquota della parcella DL per i lavori condominiali. Le fatture relative alle quote degli altri condomini non sono state emesse né tantomeno contabilizzate.

L'ordine egli architetti al quale si è rivolto il professionista per la vidimazione della parcella queste cose le sa. Di solito, assieme alla fattura, con la domanda di vidimazione della parcella, viene richiesta una lettera nella quale si spiega la natura dell'incarico e chi l'ha commissionato.

Il documento dell'ordine è ufficiale e credo che ci sia poco da eccepire.

E' evidente che in questo caso ci sono diverse persone che non sanno fare il loro lavoro ed alcune che barano.

Sì è evidente, come pure, secondo me, che sono dei "mascalzoni", compresi gli altri condomini che a fronte del risparmio hanno approvato il bilancio.

Purtroppo lo sdegno, che ho loro manifestato senza equivoci, non basta a fargli paura in questa fase di scaramucce che potrebbe precedere un causa. Loro argomentano esattamente il contrario di quello che affermo io, ed è per questo che vorrei accompagnare le mie ragioni con un supporto normativo.
 

raffaelemaria

Membro Assiduo
Professionista
Se non risulta tra il condominio e l'architetto un contratto scritto per le sue prestazioni , se vuole essere pagato dovrà rivolgersi al giudice che con il decreto 20 luglio 2012n.140 liquiderà le sue prestazioni per il condominio, quanto liquidato dall'ordine non fa fede. Non credo proprio che l'architetto possa emettere fattura a un condomino per lavori ordinati dal condominio. fregatene e non pagare sino a quando l'assemblea condominiale avrà deliberato il pagamento all'architetto.
 

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