giulianotheg

Membro Attivo
buongiorno a tutti. Premesso che non possiedo solide competenze sull'argomento, avrei bisogno del vostro consiglio per una questione di sfratto per fine locazione. Il contratto, stipulato da mio padre nel novembre del 1986, indica una durata di 5 anni. Da allora il contratto si è tacitamente rinnovato. Dovendo rientrare in possesso del bilocale per ristrutturarlo e darlo a mio figlio, ho nel marzo del 2011 fatto notificare disdetta in previsione della scadenza nel novembre 2011. Naturalmente l'inquilino non se ne vuole andare e mi vedo già costretto a procedere per vie legali. L'informazione di cui ho bisogno è questa: ho calcolato correttamente la scaddenza del contratto? Il conto che ho fatto è il seguente: 5 anni +4 +4 +4 +4 +4 = 25 anni. Ma avrei lo stesso risultato anche considerassi un tacito rinnovo di 5 anni: 5 anni +5 +5 +5 +5 = 25 anni. Mi potete aiutare?
grazie e cordialisaluti
 
J

JERRY48

Ospite
La locazione di immobili ad uso abitativo è disciplinata dalla legge 431/1998 che ha a suo tempo abrogato definitivamente l'"equo canone" (legge 392/1978 e i cosiddetti "patti in deroga" (d.l. 333/1992) convertito nella legge 359/1992. Per i contratti stipulati prima del 30/12/1998 - ed ancora in tale data - le regole applicabili sono quelle precedentemente valide, fino al termine dei contratti stessi.Il conteggio 5 x 5 = 25 va bene.
Il problema principale è come rientrare in possesso del proprio bene visto che l'inquilino non vuole andare via.
Il proprietario deve seguire un iter burocratico che definire "via crucis" è ancora poco. Infatti se l'inquilino non se ne va con le proprie gambe, occorre avviare la pratica di sfratto per finita locazione (una pratica costosissima) e aspettare...aspettare...
Comunque saluti e...auguroni!
JERRY48
 

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