Plutonia

Membro Attivo
Proprietario Casa
Mio figlio ha acquistato una casa in comproprietà con la convivente e mutuo trentennale.
10 anni dopo si sono separati (2 anni orsono).
Nella casa è rimasta ad abitare la ex convivente (proprietaria al 50%) mentre l'altro è andato a vivere in affitto in un altro comune.
L'IMU deve essere pagata per la quota parte da mio figlio anche se non vive nella stessa? Si configura come seconda casa? Solo per chi ci vive si configura come prima casa e quindi l'IMU non va pagata?
Grazie per una risposta chiarificatrice - i pareri sono discordi.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
L'IMU deve essere pagata per la quota parte da mio figlio anche se non vive nella stessa?
L'IMU deve essere pagata da tuo figlio, relativamente alla sua quota, proprio perché non ci vive (non è più la sua abitazione principale). Prima casa e seconda casa sono definizioni che rilevano in sede d'acquisto. Per l'IMU rileva che l'abitazione sia o no "abitazione principale", cioè l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente (cioè, vi hanno la residenza) e conseguentemente hanno l'iscrizione anagrafica corrispondente.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Se la separazione non ha avuto riconoscimenti legali con assegnazione del diritto di abitazione alla coniuge, temo che ufficialmente il marito debba versare l'IMU.

Mi permetto una considerazione: al giorno d'oggi sono sempre più frequenti le semplici convivenze, il cui istituto è ben lungi dall'essere normato e tutelato.
In compenso gli interessati, che evitano come la peste il matrimonio (religioso o civile che dir si voglia) , sono poi disposti ad assumere impegni economici a lungo termine, forse anche di più difficile gestione e soluzione: per me è piuttosto incomprensibile. Ma sono di un'altra epoca.
 

Plutonia

Membro Attivo
Proprietario Casa
Erano solo conviventi mai sposati e quindi non c'è stata separazione legale. Nella casa è rimasta a vivere la compagna - elemento più debole (che aiutiamo noi suoceri nel pagamento del mutuo).
Il figlio ha una nuova compagna in affitto. Grazie per i vostri contributi a 360 gradi
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Non era stato indicato che vi siano coniugi, e tanto meno che vi siano figli minori (o maggiorenni non economicamente autosufficienti) dei conviventi more uxorio.
Era chiaro anche per me: per la tua meticolosità avrei dovuto premettere: non essendoci stata una legalizzazione della unione, anche la separazione non avrà avuto riconoscimenti legali, quindi l'IMU del 50% del figlio rimane a suo carico.

Ma sottintendevo un'altra cosa, dove invece ero curioso di una tua precisazione.

Le unioni di fatto o civili (non so come chiamarle, comunque "registrate"), godrebbero oggi di qualche tutela assimilabile al matrimonio civile, in caso di separazione?
 

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