alessandra1811

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Conduttore
Buongiorno, vorrei un consiglio da che ne sa più di me.
Ho un contratto di locazione commerciale di un'unità immobiliare ad uso turistico/ricettivo.
Nel contratto si dice espressamente che non posso modificare l'uso dell'abitazione ed il contratto è di tipo commerciale.
Io e il mio compagno abitiamo effettivamente all'interno dell'immobile, abbiamo camera, cucina e bagno.
Siamo andati al comune per richiedere la residenza e ci hanno fatto storie.
Ma essendo l'immobile ad uso abitativo ed avendo uno spazio nostro, possono negarmi la residenza?
Il proprietario sa che noi ci viviamo dentro ma nel conratto non c'è scritto, si parla solo dell'attività commerciale all'interno....
Grazie per l'aiuto
 
O

Ollj

Ospite
Lei ha un contratto la cui finalità è specificamente B & B?
Fosse così, a mio parere:
- è connaturato nel B & B che chi offre il servizio risieda nell'immobile deputato all'attività; se il locatore le consegna l'immobile per svolgere un B & B, il fatto che lei viva in quell'immobile è legittimo e non e contrario alla destinazione d'uso (B & B locazione commerciale)
- perchè mai il comune dovrebbe negarle la residenza: quello è realmente il suo effettivo luogo di dimora abituale; si eccepirà: manca un contratto di locazione ad uso abitativo (lei vi dimora in virtù di un contratto commerciale); ma alla P.A. questo non deve rilevare, quello che la P.A. deve accertare è la dimora abituale; fosse così, quanti per necessità fissano la residenza in un residence e/o hotel, cosa dovrebbero fare?
In tal senso ad es. TAR Veneto 736/2009 ove, con riferimento alla residenza di alcuni soggetti in un residence, si enuncia che:
"Per quanto concerne il fatto che a taluni degli abitatori era stato rilasciato il certificato di residenza, ritiene il Collegio che, come può avvenire la fissazione di residenza, per così dire, “in precario” presso l’abitazione di un parente e financo di un conoscente (purché risulti la continuità della dimora), così non si frapponga ostacolo alla fissazione della residenza (specialmente per chi provenga da altre città) in una struttura ricettiva del genere di quella in discorso.
L'unico limite posto è quello dell'art.5 dpr 223/1989, ma è relativo solo alla convivenza anagrafica (che è altra cosa) che non è ammessa in strutture del genere:
"Le persone ospitate anche abitualmente in alberghi, locande, pensioni e simili non costituiscono convivenza anagrafica"
 

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