Marche e Abruzzo

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L'intellighenzia nostra, l'intellighenzia di noi pensatori, residente pro-tempore al Pallamento (là dove le palle, e per incisivo, le igieniste tettali sono sacre e là dove io ti porto il quorum - ah, bei tempi, quando scrivevo quorum con la 'c' e vedevo l'aradio in bianco e nero, l'aradio che non intaccava l'autostima dei daltonici, ma tutt'al meno quella dei cattolici),

tutto ciò promesso,​

ha deciso di finanziare la ricostruzione dell'Abruzzo con le confinanti Marche, oltretutto estendendo al 31 dicembre 2013 l'aliquota del 50% in sede di distrazione UNICO Pf (causale: ristrutturazione), con possible sgravio da parte del governatore dell'Abruzzo in persona (fisica), per non aver commesso il fatto.
Non era meglio sollevare le tabaccherie dal duro, diurno e diuturno (tristemente famose le levatacce dei tabaccai, pari solo a quelle dei contadini) compito di stampare marche vere dotate di data ad hoc, la nota hoc-data, che rinverdì tutt'ora, concentrando l'attività tabacchizia sul fumo, da cui l'Italia trae grande vanto, permettendo di derogare dall'arrosto (altro che fumo di Londra)? Non si potrebbe accedere all'istituto della liberazione della produzione in parola dando ai falsari U.E. la possibilità di attivarsi per un disonesto lavoro, in combutta colle tabaccherie della Repubblica? Ai post l'ardua sentenza (astenersi perdi-spazio).
P.S. Siamo Po lacchi, ma molto P o s t r o n z i.