giopi66

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Salve, nel 2014, quando sono morti i nostri genitori io e i miei due fratelli abbiamo fatto regolarmente la dichiarazione di successione. I beni ereditati erano costituiti principalmente da denaro (circa 100 mila euro) e la casa con ampio giardino. Poiché uno dei fratelli aveva già ricevuto in donazione, quando i genitori erano ancora in vita, un'altra casa, la casa oggetto di successione per loro volontà era destinata al sottoscritto ed all'altro fratello.
Ritenendo che non esistesse un testamento all'atto della dichiarazione di successione abbiamo però indicato come eredi, in parti uguali ovvero 3/9 per ciascun bene ereditato, tutti e tre fratelli. Pensavamo però di risolvere la questione in sede di vendita dell'immobile e destinato il ricavato della vendita soltanto a me e all'altro fratello indicato come erede. Recentemente, tuttavia, cercando tra i documenti della casa è saltato fuori un manoscritto di mio padre in cui chiaramente viene indicata la volontà di destinare la casa a me all'altro indicato come erede. Tale manoscritto è sottoscritto da tutti i membri della famiglia: mio padre, mia madre io e i due fratelli. Questo manoscritto, non registrato, può essere utilizzato per modificare/rettificare la dichiarazione di successione ed indicare come eredi/proprietari soltanto i due fratelli indicati nel documento?

Ringrazio anticipatamente per eventuali risposte.
 

Dimaraz

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A che pro visto che dite di andare d'amore e d'accordo e appurato che il netto del ricavato andrà ai "prescelti".
Ps. Non hai chiarito se i 2 genitori siano mancati contemporaneamente o se il padre sia deceduto prima del coniuge.
 

giopi66

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Proprietario Casa
Sono morti lo stesso anno a distanza di pochi mesi uno dall'altro. Il problema è fiscale poiché mi era stato detto in uno studio notarile, prima che saltasse fuori il documento, che il terzo fratello, quello che non avrebbe diritto, dovrebbe fare atto di donazione della sua quota e le tasse in questi casi non sono da sottovalutare.
 

basty

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Proprietario Casa
Oggi come oggi il terzo fratello è assoggettato alle imposte per il terzo ricevuto, cosa che non gli spetterebbe se fosse avvenuto quanto stabilito per testamento.

Ma come @Dimaraz ha lasciato intendere, potrebbero esserci state diverse anomalie anche in fase della pregressa dichiarazione di successione: quindi una eventuale integrazione potrebbe anche riguardare la correzione di possibili errori emergenti.
Esempio:
1) Se la casa era in comproprietà tra i coniugi deceduti, le successioni sarebbero dovute essere due, per registrare i due passaggi consecutivi: l'asse, le quote e gli eredi sarebbero stati diversi ad ogni salto.
2) Uno dei figli era stato oggetto di precedente donazione, questa doveva essere citata nella o nelle dichiarazioni di successione, ed andava conteggiata nell'asse ereditario.

Consiglio una verifica presso un notaio, per valutare la situazione e stimare i costi conseguenti.
 

giopi66

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Proprietario Casa
Si, effettivamente ci sono state due successioni. Quanto al punto 2) non abbiamo indicato la precedente donazione, purtroppo. In quel momento non abbiamo pensato alle possibili complicazioni fiscali/legali in caso di successiva vendita. Andrò dal notaio, grazie.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
Ritenendo che non esistesse un testamento all'atto della dichiarazione di successione abbiamo però indicato come eredi, in parti uguali ovvero 3/9 per ciascun bene ereditato, tutti e tre fratelli.
secondo me avete sbagliato in quel momento perché chi ha avuto la donazione della casa doveva portarla in collazione nella successione.
La collazione è istituto peculiare alla divisione ereditaria. Essa, come indica la parola stessa dal latino cum fero, è l’atto con il quale i discendenti e il coniuge che accettano l’eredità conferiscono nell’asse ereditario (in natura o per imputazione) quanto ricevuto dal defunto in donazione. La collazione è obbligatoria per legge salvo che il donatario ne sia dispensato dal donante nei limiti della quota disponibile (737, I° co., cod. civ.).
Quindi il valore della casa al momento del decesso andava sommato al patrimonio il tutto diviso voi tre fratelli.
 

Gianco

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Professionista
Ci sono diversi passaggi poco chiari:
1 - le due case di chi erano?
2 - chi è morto prima?
3 - evidentemente la successione del primo avrebbe dovuto prevedere la quota spettante
al coniuge superstite ed ai figli;
4 - con il decesso del secondo genitore i tre figli sarebbero divenuti comproprietari,
salvo quanto osservato da Luigi sulla collazione.
Ti consiglierei di consultare un tecnico pratico della materia, sicuramente più economico del notaio e solitamente corrispondente a quello al quale detto professionista demanda la soluzione di certe pratiche.
A volte capita di trovare un testamento olografo, la cui autenticità può essere contestata solo dagli aventi diritto, le cui disposizioni risolvono ogni problema. Provate a cercare!
 

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