grassisergio

Membro Ordinario
Quasi 2 anni fa, abbiamo comprato un piccolo appartamento al piano terreno di un palazzo d'epoca in zona centrale. Il locale era stato originariamente ricavato dalla divisione di un fondo commerciale e l'entrata e' attraverso il portone principale del condominio. L'altra meta, attualmente non in uso,' e' rimasta allo stato originale, con la porta e saracinesca sulla strada con tanto di passo carraio.
Dopo aver fatto alcune ristrutturazioni all'impianto elettrico e la messa di alcuni pensili da cucina sulle pareti divisorie, sono stato informato, dal proprietario del fondo ( anche proprietario originale del nostro appartamento ) della caduta di pezzi di intonaco e altri detriti dalla sua parete, a causa dei lavori.
Subito mi sono preoccupato e ho offerto di riparare al problema, senonche' questo signore ha confermato che quella parete era stata costruita con mattoni messi a posa sul lato meno spesso, eregendo quindi una parete dallo spessore minimo.
Ora mi chiedo come e' possibile che sia stata data originariamente l'abitabilita' ad un appartamento costruito con pareti divisorie cosi' fini verso un'altra unita immobiliare ? Mi trovo ora con l'incubo che se il fondo viene abitato e usato, mi trovero' sicuramente ad avere dei problemi a causa dei rumori o ad altri lavori.
 

celefini

Membro Attivo
Proprietario Casa
Il mio consiglio , è quello di crearti tu dalla tua parte una controparete, anche con un mattore da 4/5 cm. le cosiddette tavelle, posizionando tra il muro esistente e quello che dovresti realizzare dei pannelli fonoassornenti, per eliminare eventuali e futuri rumori.
 

grassisergio

Membro Ordinario
Salve Celefini, ti ringrazio della risposta. Purtroppo la controparete poteva essere fatta durante la ristrutturazione se avessi saputo del problema. Ora e' stata in parte piastrellata e dotata di un angolo cottura, con nuovo impianto per i fuochi a induzione e un banco di lavoro in granito che si protende a "L" dalla parete stessa.
Quello che che mi chiedevo e' se ci sono delle norme legali che stabiliscono dei minimi di spessore per pareti divisorie fra due proprieta' e capire se potrei eventualmente chiedere all'altro inquilino di prendersi tutta, o una parte della responsabilita' di fare una controparete, visto che era comunque il proprietario originale dei due fondi.
 

celefini

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non credo esistano normative circa lo spessore dei muri di divisione tra due proprietà. Qualche volta ho visto fare divisori con cartongesso accoppiato, o blocchetti in gesso dello spessore di circa 4 centimetri. Potresti comunque chiedere conforto ad un tecnico. L'altra via, quella di chiedere al vecchio proprietario, potrebbe, forse essere valida, solo se gli prospetti di accollarti tu le spese di rifacimento del muro dalla sua parte. Messa in questa ottica, forse, potrebbe accettare di venirti incontro.
 

grassisergio

Membro Ordinario
Hai ragione, e sara' la mia prima proposta..cosi' si risolverebbe amichevolmente il problema.
Comunque, ho appena trovato una risposta ad un quesito praticamente uguale al mio, su un sito.. tecnico.
"".......Le pareti divisorie fra appartamenti e fra appartamenti e locali comuni devono essere realizzate a doppio spessore cioè costituite da due pareti, ciascuna di spessore minimo di cm. 8 al grezzo, con intercapedine, dovendosi raggiungere uno spessore totale minimo di almeno cm. 20 (venti) compresi gli intonaci. ...."
 

celefini

Membro Attivo
Proprietario Casa
In virtù di quanto sei riuscito a trovare, sui requisiti tecnici delle pareti divisorie, sempre che sia una norma, supportata da legge, chiedi al confinante , ex proprietario, in funzione di questo , che almeno rinforzi il divisorio dalla parte sua. Rimane chiaro, che per evitare lungaggini legali, chiedi di compartecipare alla spesa, in modo che sia più disponibile a risolverti il problema.
 

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