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Per non dimenticare vogliamo ripercorrere brevemente quegli anni di orrore

Nel biennio 1940 - 41 con la realizzazione del progetto T4 e successivamente con l'operazione segreta 14 f 13 il regime nazista sterminò circa 100.000 persone con disabilità. Una storia che pochi conoscono e che invece merita di fare parte della memoria collettiva.

A dare inizio al processo di eutanasia fu un ordine scritto di Adolf Hitler datato 1° settembre 1939. Il testo recitava: "Il Reichsleiter Bouhler e il dottor Brandt sono incaricati, sotto la propria responsabilità, di estendere le competenze di alcuni medici da loro nominati, autorizzandoli a concedere la morte per grazia ai malati considerati incurabili secondo l'umano giudizio, previa valutazione critica del loro stato di malattia". Con questo ordine la macchina per l'eliminazione dei disabili fisici e mentali trovava cosi la sua copertura giuridica.

Ad occuparsi di tutto furono inizialmente Philip Bouhler e Karl Brandt che iniziarono ad organizzare la struttura che avrebbe dovuto condurre l'operazione di eliminazione localizzando la propria sede operativa al numero 4 di Tiergartenstrasse (da cui il nome "Aktion T4").
Nell'autunno del 1939 dalla sede di Berlino della T4 cominciarono a partire i questionari indirizzati agli istituti psichiatrici del Reich. I questionari erano molto generici, anche per non allarmare nessun direttore. Ufficialmente si trattava di un censimento per conoscere le capacità lavorative degli malati. I direttori temevano di perdere della manodopera e compilarono i questionari dichiarando inabili al lavoro anche coloro che invece venivano impiegati proficuamente. Inoltre, considerando la compilazione dei questionari un lavoro inutile e noioso, vi delegarono il personale amministrativo degli istituti che li compilavano in fretta e senza cura. Senza saperlo però, in questo modo, migliaia di malati venivano condannati a morte.

Una parte dei cervelli dei disabili uccisi venivano poi sezionati o inviati al "Kaiser Wilhelm Institut" dove una équipe medica guidata dal professor Julius Hallervorden sviluppava i suoi studi sulla neuropatologia.

Il Programma T4 ebbe il suo svolgimento tra il 1940 ed il 1941 e pose fine alla vita di 70.273 persone classificate come "indegne di vivere". Questa attività di morte - per quanto fossero state prese tutte le precauzioni necessarie non poteva rimanere a lungo segreta. In primo luogo lo spostamento attraverso tutto il Reich di così tante persone non passò inosservata alle autorità giudiziarie. La faccenda era divenuta di dominio pubblico: i cittadini di Hadamar oramai sapevano perfettamente che il fumo nauseabondo che si alzava dal camino della clinica era il frutto della cremazione dei malati. Le Chiese, sia quelle protestanti che quelle cattoliche, iniziarono a far sentire la propria voce contro la pratica dell'eutanasia. Hitler di fronte alla marea di proteste decise di sospendere l'Aktion T4 impartendo l'ordine orale a Brandt e a Bouhler. L'azione di eutanasia era ufficialmente finita ma l'eliminazione dei "malati di mente" non era terminata: iniziava quella che i medici tedeschi chiamarono "eutanasia selvaggia" e un'altra "Aktion" ancora più segreta: la "Aktion 14F13".

Quando l'operazione eutanasia iniziò ad entrare in crisi per la troppa opposizione cresciuta in Germania, Himmler, il responsabile politico della "risoluzione finale", ne approfittò per usare la struttura per i suoi fini. Nella tarda estate del 1941 Himmler ordinò che i prigionieri affetti da malattie di mente dei campi di concentramento fossero sottoposti a controlli medici. Lo scopo era eliminare tutti coloro non in grado di lavorare. Secondo Himmler il personale medico incaricato di svolgere le "visite" doveva essere esterno per garantire maggiore affidabilità. Himmler si rivolse a Philipp Bouhler chiedendogli di mettere a disposizione un gruppo di psichiatri esperti. Bouhler incaricò Viktor Brack di organizzare l'operazione.

La commissione medica che Brack mise insieme proveniva direttamente dalle fila della Aktion T4. La commissione doveva recarsi nei campi di concentramento per visitare malati di mente, psicopatici e detenuti ebrei di tutti i campi di concentramento. L'intera operazione ebbe il nome di "Aktion 14F13" dalla sigla del formulario utilizzato nei campi per registrare i decessi. I "selezionati" dovevano essere inviati nelle cliniche di eliminazione e gasati. Non è possibile stabilire quante persone vennero uccise nel quadro della Aktion 14F13. Occorre tenere presente che nell'ambito della operazione venivano eliminate persone non affette da nessuna malattia. In più le visite della commissione si svolgevano in modo assolutamente approssimativo e superficiale.

Per approfondire in Disabili.com:

Speciale GIORNATA della MEMORIA - La Storia della deportazione dei disabili
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