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Posseggo, la nuda proprietà di un immobile a piano terra dove vive mia madre. Da oltre 40 anni è presente sul muro di confine una luce per l'illuminazione della casa che si affaccia sul giardino del vicino. L'acquirente della proprietà confinante (che era di mia nonna) ha già coperto per un 60% la suddetta luce mediante la costruzione di una verandina. Adesso vuole costruire in aderenza, secondo la legge regionale sull'ampliamento edilizio, un'ulteriore unità è chiudere definitivamente la luce. Considerato che è l'unico punto luce della casa oltre la porta di ingresso principale e la porta del giardino, e che mia madre qualora ciò accadesse non vorrebbe più vivere in quella casa, posso oppormi al suddetto ampliamento? Anche se non è avallato il diritto di Usocapio, per la suddetta servitù, può considerarsi in quanto tale ed imporre al vicino l'obbligo del rispetto delle distanze dovute. Può configurarsi l'ipotesi di privazione del diritto di abitazione cui gode mia madre usufruttuaria, dato che con la chiusura della luce non sussisterebbero più i requisiti di abitabilità della casa?
 

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