dredd

Nuovo Iscritto
Buon giorno a tutti, scrivo per avere un pò di chiarimenti.
A luglio 2007 ho acquistato un appartamento in una palazzina di 9 unità di nuova costruzione.
Notiamo che quasi subito, l'inquilino del piano terra he ha acquistato anche la taverna seminterrata, ha problemi di scarico, perchè spesso tornando a casa trova il lavello della cucina / vasca da bagno con acqua ristagnante frutto di un reflusso delle "acque chiare"(che poi tanto chiare e profumante non sono).
Il costruttore viene avvisato, e dopo avere perso circa 1 anno interviene migliorando "leggermente" la situazione. Nel frattempo (sia prima dell'intervento del costruttore, che dopo), la ditta di spurghi viene chiamata frequentemente per varie stasature quasi tutte agli scarichi delle acque chiare (quasi 1 intervento al mese).
Questa estate il lavello della mia cucina comincia a scaricare male l'acqua. Dopo pochi giorni cominciano i reflussi (da considerare che io abito al 1° piano), che mi riportano le acque di scarico nel lavello.
Avverto l'amministratore che a sua volta incarica la ditta di spurghi per intervenire.
Servono 2 giorni pieni di lavoro pieni (io ne sono testimone) per risolvere il problema, che era in fin dei conti una palla di sapone formatasi nei tubi (i tubi di scarico sembrano una ragnatela ed anche con la sonda con telecamera è difficile l'impresa)
Per fare ciò è stato necessario: intervento di emergenza della ditta di spurghi (2 giorni), intervenire con autopompa (2 giorni), sonda con telecamera (2 giorni), intervento dell'idraulico per ritrovare i pozzetti di ispezione dei tubi che sono stati chiusi da un cartongesso (senza sportello di ispezione), che a loro volta sono stati fatti passare a soffitto dentro i garages di 3 condomini..insomma un macello..
Il conto dell'intervento solo della ditta di spurghi sono € 2.700,00 per la stasatura della tubazione da un tappo di sapone.
Abbiamo chiesto il giudizio della ditta di spurghi e dell'idraulico in merito alla realizzazione dell'impianto di scarico della casa, che hanno confermato le nostre convizioni, ovvero che l'impianto presenta tanti problemi perchè fatto male.
Il costruttore nel frattempo è stato avvisato di tutte le vicissitudini che si sono venute a creare, e nella sostanza non ha fatto altro che traccheggiare e perdere tempo.
Insieme all'amministratore (che a mio giudizio è colpevole di avere perso tempo inutilmente anche lui) abbiamo deciso di chiedere una consulenza legale in merito per valutare eventuali azioni legali nei confronti del venditore.
L'altro giorno per coincidenza, un condomino trova il costruttore al supermercato. Entrando nel discorso delle problematiche della palazzina, il venditore si dichiara disponibile ad intervenire di suo buon cuore, anche se la garanzia sugli scarichi degli appartamenti equivale a 2 anni, e quindi la palazzina sotto questo punto di vista non risulta essere più coperta.
Alla luce di quanto esposto le domande che mi sorgono sono alcune, ovvero:
- Ci sono elementi sufficienti per poter lamentare la presenta di vizi occulti (ovviamente solo dopo la relazione di un tecnico e di un legale)
- La garanzia degli scarichi è realmente pari a 2 anni (credo proprio di no, parlando da ignorante credo siano o 5 o 10 anni)
- All''amministratore, che è il solito amministratore che è stato nominato dal costruttore quando ci furono vendute le case, può essere imputata la colpa di aver perso tempo inutilmente? In tutti questi anni alle varie assemblee di condominio i punti su cui si discuteva erano sostanzialmente i soliti.. la mia impressione è che visto che il rapporto tra il costruttore e l'amministratore è un rapporto che dura da anni (il costruttore nomina spesso il nostro amministratore per la gestione di molti suoi condomini/palazzine), ho il sospetto (solo di questo si tratta) che il nostro amministratore non si impegni abbastanza per la tutela della nostra posizione.
Ringrazio tutti per la pazienza, e rimango in attesa di una vostra opinione.

Salutissimi
 

hanton21

Membro Assiduo
confermo : la garanzia da vizi occulti copre uno spazio di due anni
qui ,tuttavia,si aggiunge il danno continuativo dovuto NON a vizi occulti brnsi ad errata progettazione : il legale e' necessario affinche' venga affrontato il problema in via definitiva....al limite il problema potrebbe esere risolto da una pompa do smaltimento ..ossia da una pompa allacciata nella parte finale della raccolta acque (se sono acque bianche non ci dovrennero essere proble e....mette meno detersivo ...questa della "palla di sapone" e' una dimostrazione dello spreco eccessivo)con valvola di "non ritorno"....la spesa NON e' piccola per cui meglio rivolgersi al legale perche' il costruttore si assuma la responsabilita' della cattiva progettazione e realizzazione dell'ìimpianto....rivolgetavi anche all'ausl
 

aldo maione

Nuovo Iscritto
perchè non avete eletto un nuovo Amministratore?
Secondo quanto si è detto, il problema deve essere risolto immediatamente:
-verificare se l'allacciamento alla taverna è postumo;
-verificare le pendenze delle tubazioni e l'adeguatezza delle sue sezioni (intendo i idametri);
-verificare se i pozzetti sono ispezionabili ed a norma,controllare sopratutto la velocità dell'acqua;
-il ristagno dei detersivi, che non sono biodegradabili, formano delle intasature e ritardano il deflusso dell'acqua con la conseguenza di ristagni e fuoriuscite all'interno delle abitazioni.
Dopo tutto questo,sembra opportuno farsi carico di una nuova progettazione dei servizi curando particolarmente le pendenze, se necessario richiedere al comune un nuovo punto di allaccio che consenta una maggiore pendenza delle tubazioni, curando particolarmente la qualità dei materiali ed affidando i lavori a ditta idonea specializzata nel settore idraulico. speriamo bene................


 

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