Cari amici del forum
da qualche tempo ho un pensiero fisso sugli eventuali rischi connessi ad un atto di compra vendita simulata stipulato qualche mese fa, tra l’altro avvenuto con il conforto di un notaio di fiducia, che però dopo aver letto parecchi articoli su tale argomento non mi fa più stare tranquillo in quanto sono preso dal dubbio di non avere agito nel pieno rispetto delle regole.
Ma andiamo con ordine: ho due figli A e B. Anni fa ho aiutato il figlio A ad acquistare un appartamento erogandogli una somma di circa 130.000 euro, tramite assegni circolari e bonifici. Alcuni mesi fa ho pensato di rendere equa la situazione con il figlio B trasferendogli la proprietà di un mio piccolo appartamento il cui valore attualizzato è pari a quanto erogato al figlio A. Conscio dei problemi che un domani mio figlio B avrebbe, ricevendo l’immobile in donazione, in caso di vendita dello stesso, ho optato per una compravendita anche se fiscalmente più onerosa.
Non avendo però mio figlio B la capacità reddituale per poter acquistare detto appartamento, di fatto la compravendita è avvenuta tramite il trasferimento di un assegno che non è stato mai incassato. Premesso che tutta questa operazione è stata fatta con il consenso scritto del figlio A e che sono sicurissimo che mai ci sarà da parte sua un’ipotetica azione di collazione, rimane da capire se ci possa essere qualche eventuale rilievo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo logica sembrerebbe di no, in quanto con questa operazione il fisco ha incassato più di quanto avrebbe avuto in caso di donazione. Però permangono in me i dubbi che le varie letture mi portano ad avere. Ci sono davvero dei rischi e se si in base a che cosa?
Grazie a chi mi risponderà
da qualche tempo ho un pensiero fisso sugli eventuali rischi connessi ad un atto di compra vendita simulata stipulato qualche mese fa, tra l’altro avvenuto con il conforto di un notaio di fiducia, che però dopo aver letto parecchi articoli su tale argomento non mi fa più stare tranquillo in quanto sono preso dal dubbio di non avere agito nel pieno rispetto delle regole.
Ma andiamo con ordine: ho due figli A e B. Anni fa ho aiutato il figlio A ad acquistare un appartamento erogandogli una somma di circa 130.000 euro, tramite assegni circolari e bonifici. Alcuni mesi fa ho pensato di rendere equa la situazione con il figlio B trasferendogli la proprietà di un mio piccolo appartamento il cui valore attualizzato è pari a quanto erogato al figlio A. Conscio dei problemi che un domani mio figlio B avrebbe, ricevendo l’immobile in donazione, in caso di vendita dello stesso, ho optato per una compravendita anche se fiscalmente più onerosa.
Non avendo però mio figlio B la capacità reddituale per poter acquistare detto appartamento, di fatto la compravendita è avvenuta tramite il trasferimento di un assegno che non è stato mai incassato. Premesso che tutta questa operazione è stata fatta con il consenso scritto del figlio A e che sono sicurissimo che mai ci sarà da parte sua un’ipotetica azione di collazione, rimane da capire se ci possa essere qualche eventuale rilievo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo logica sembrerebbe di no, in quanto con questa operazione il fisco ha incassato più di quanto avrebbe avuto in caso di donazione. Però permangono in me i dubbi che le varie letture mi portano ad avere. Ci sono davvero dei rischi e se si in base a che cosa?
Grazie a chi mi risponderà