pietro pace

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siamo soci di una cooperativa a proprietà indivisa nata nell'82 che ha realizzato un programma costruttivo di 26 alloggi a proprietà indivisa, che non è stata mutata fino alla fine del pagamento del mutuo anno 2005 (mutuo unico non frazionato).

Nel 2010 inizia la procedura per richiedere l'autorizzazione a cedere in proprietà gli alloggi assegnati in godimento ai soci. Viene effettuata tutta la trafila, delibere, modifica di convenzione comunale, richiesta, accollo della differenza di percentuale di intereressi, ecc. ecc. finalmente a marzo 2013 riusciamo a cedere 25 dei 26 appartamenti del programma costruttivo.
Perchè 25 su 26? Purtroppo per il 26 esimo alloggio, l'assegnatario è deceduto prima della cessione, senza che nessuno dei suoi eredi avesse i requisiti per subentrare nella qualità di socio.

La cooperativa (su richiesta del primo dei soci prenotatari) ha chiesto ai figli del defunto socio la restituzione dell'alloggio (previo ovviamente il riconoscimento a termini di statuto della quota in denaro e di tutto quanto spetta). Gli eredi purtroppo hanno avviato un contenzioso che dura ancora oggi e del quale per adesso non si vede la fine.

Quest'unico appartamento per adesso risulta ancora di proprietà della cooperativa e risulta ovviamente indiviso.

Sull'alloggio gli eredi hanno posto la "pregiudiziale" (forse non è il termine esatto) ma ci è stato spiegato che non possiamo effettuare nessuna operazione sull'alloggio e bisogna attendere per forza il pronunciamento del giudice.
Pertanto da ormai 4 anni noi 25 proprietari degli appartamenti dobbiamo mantenere in vita la cooperativa, non potendola chiudere per causa di quest'unico alloggio in contenzioso.
I figli del defunto socio non vi risiedono, e si rifiutano di pagare perfino il condominio. e per questo motivo siamo noi 25 a doverci sobbarcare le spese di gestione sia della cooperativa che del condominio.

adesso uno dei soci (uno dei 25 proprietari) chiede di recedere dalla cooperativa e non vuole più pagare le spese di gestione, perchè a suo dire ha raggiunto lo scopo sociale e vuole tirarsi fuori lasciando ai "fessi" l'accollo dei problemi della coop.

tutto quanto premesso faccio le domande alla quali non sono riuscito a dare risposta nonostante l'abbia cercata nel forum.
1) può questo socio recedere dalla società lasciando gli altri a subire i costi e i problemi legali della cooperativa?
2) il cda può non accettare il recesso motivandolo con quali argomenti?
3) la cooperativa può essere sciolta nonostante ci sia pendente la causa per l'assegnazione dell'ultimo alloggio? (Considerate che siamo una cooperativa vera, cioè non siamo costruttori che vendono gli alloggi. Noi ci siamo costruiti la nostra casetta e ottenuto questo del resto non ci frega nulla, il presidente ed il cda lo scegliamo tra di noi)

ringrazio per le risposte che vorrete darmi.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La cooperativa non può essere sciolta fintanto che è intestataria di un immobile e non credo che un socio possa chiedere di recedere in queste condizioni.
P.S. Anch'io sono in queste condizioni.
 

pietro pace

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Proprietario Casa
grazie della risposta Gianco, comunque il cda è stato convocato per i primi di aprile, e credo che con l'apporto dei componenti riusciremo a tirar fuori una lettera di diniego soddisfacente... nel frattempo se qualcuno avesse suggerimenti da darmi per la risposta di diniego li accetterò con piacere
 

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