malf

Membro Junior
Proprietario Casa
Buongiorno, vorrei se possibile un vostro chiarimento sulla questione “conformità dell’immobile” e requisiti obbligatori necessari in generale per accedere alla pratica del 110% e la legittima fruizione.



Il caso è il seguente: due immobili intestati a persone diverse, che vengano fusi con tutta la pratica necessaria redatta da tecnico abilitato (senza notaio) in un unico più grande appartamento – seguendo la previsione di cui alla circolare N. 27/E Agenzia Entrate Direzione Centrale Catasto del 13 giugno 2016 ( pagina 10 - punto 1.7) e quindi con una sostanziale unione di fatto ai fini fiscali. I proprietari possono accedere al credito di imposta per le ristrutturazioni in generale, e in particolare del 110% ?



Premesso che le due abitazioni – prima della fusione ai fini fiscali – erano prive di abusi, e fornite di regolare certificato di abitabilità, i miei dubbi – sollevati dal tecnico che il condominio sta incaricando per l’esame dei documenti – sono i seguenti:



L’abitazione “grande” così ottenuta con la suddetta pratica e acquisita negli archivi catastali, può considerarsi in regola con tutte le conformità / regolarità/ requisiti necessari obbligatoriamente per la pratica del 110% etc ? oppure ad esempio la conformità urbanistica o altri requisiti difetterebbero?



Essendo adesso un’unica “grande” abitazione, i limiti della fruizione del credito di imposta devono essere limitati a quelli previsti per una abitazione o per due essendovi stata la “fusione” ai fini fiscale tra 2 appartamenti precedentemente autonomi ?



Ringrazio chi mi aiuterà a trovare delle risposte e se vi sono dei precedenti o comunque risposte ufficiali già date.



Ringrazio gli Amministratori per lo spazio concesso.

Luca

.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
i limiti della fruizione del credito di imposta devono essere limitati a quelli previsti per una abitazione o per due
L'unità residenziale descritta (solo formalmente costituita da due distinte particelle catastali), deve considerarsi come un'unica unità residenziale unifamiliare, con conseguente applicazione di un unico limite di spesa ai fini della fruizione del Superbonus.
 

malf

Membro Junior
Proprietario Casa
Grazie per la risposta, quindi mi sembra di capire che la "semplice" pratica di fusione ai fini fiscali non creerebbe problemi di conformità urbanistica (o altri aspetti che io adesso non conosco) alla nuova abitazione costituita da fusione fiscale, così da essere di impedimento all'accesso alle agevolazioni del 110%...
 

malf

Membro Junior
Proprietario Casa
Una domanda: la fusione ha modificato la categoria catastale?
la fusione è in corso, il mio tecnico asserisce che essendo 2 appartamenti A/2 per le caratteristiche etc. NON DOVREBBE cambiare categoria e quindi dovrebbe restare A/2.... seppure con un minimo rischio che - data la metratura complessiva di circa 350 mq -possa andare ad A/1, cosa che dovrei evitare assolutamente per evidente non convenienza (imponibilità IMU e IRPEF nonostante prima casa...); purtroppo nessuno riesce a dare la garanzia prima di fare la pratica...
 

Elisabetta48

Membro Senior
NON DOVREBBE cambiare categoria
Però, se invece dovesse cambiare categoria per diventare un A1, ci sarebbero conseguenze anche a livello di superbonus.
Se non sono cambiate le cose, mi risulta che rientrino nel superbonus solo gli interventi sulle parti comuni mentre resterebbero esclusi gli eventuali interventi “trainati” sulla singola unità immobiliare.

Metto il link a questa pagina che fa un po' la storia del legame tra superbonus e categorie catastali.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
essendo 2 appartamenti A/2 per le caratteristiche etc. NON DOVREBBE cambiare categoria e quindi dovrebbe restare A/2..
Non so su che basi faccia questa ipotesi: in questo tipo di fusioni è specificato che la categoria attribuita alle singole porzioni assume quella corrispondente all’intero complesso. Se il totale risulta di 350mq, ben oltre il limite di 240 mq, il rischio di passare in A1 mi pare concreto.

Che poi in catasto molto dipenda da chi prende in mano la pratica forse è vero. Ma tieni presente, anche se non fa testo visto che ai tempi non esisteva il Docfa: mio padre acquistò un alloggio in condominio in costruzione; in sostanza con metratura l’equivalente di due alloggi, sui tre di ogni piano: la tipologia costruttiva fu la medesima salvo la pavimentazione della sala. Bene: il condominio è A2: salvo l’alloggio in questione che è stato classificato A1, nonostante la superficie sia inferiore a 200mq (mi pare 180-190)
 

malf

Membro Junior
Proprietario Casa
Grazie Basty per la tua indicazione. In effetti è una situazione al limite. Purtroppo mancano quegli elementi oggettivi che servirebbero per fare prendere una motivata e opportuna decisione che poi comporterà degli effetti molto importanti (esempi esclusione dal 110% e pagamento di IMU). Una persona infatti dovrebbe poter sapere prima a cosa va incontro con un progetto simile....e non avere una valutazione e decisione quando ormai la pratica è stata depositata ufficialmente....e un ritorno nella situazione antecedente è costosa e dispendiosa...
brancolo ancora nell'incertezza....
 

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