zandonek

Nuovo Iscritto
buongiorno!
nel caso in cui un contratto di locazione ad uso commerciale sia in scadenza e le due parti sano concordi ad aumentare il canone oltre l'indice ISTAT deve essere stipulato un nuovo contratto o il precedente è modificabile?
come si procede? che imposte si pagano?
grazie
 

oliveri tomaso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Tu devi dare distetta nei termini e nelle modalita previste e alla prima mensilita applicate l'aumento concordato automaticamente il contratto si prolunghera per 6 anni ma se tu non hai dato disdetta puoi solo applicare l'aumento istat altrimenti il conduttore un domani ti petra chiedere il rimborso per ingiustificato aumento .
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
E' ben ricordare che, trattandosi di locazione commerciale, alla scadenza naturale la disdetta deve arrivare al conduttore almeno un anno prima.
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Consiglio la stipula di un nuovo contratto, per evitare un domani richieste di rimborso del canone aumentato oltre a quanto previsto dalla Legge 392/78.
Per fare ciò si pagano 67 Euro di imposta per la risoluzione anticipata dal vecchio contratto (o nulla se il contratto arriva alla naturale scadenza dei 6 + 6 anni) con il mod. F23 e il codice 113T, poi si paga un'imposta pari al 2% del canone annuo per il nuovo contratto (codice 115T e modello F23) più le marche da bollo da 14,62 Euro (1 ogni 4 pagine per minimo due copie) più i diritti (codice 964T e modello F23) di importo determinato da ogni singolo ufficio dell'Agenzia delle Entrate, di solito 2,30 Euro.
E' raro trovare un inquilino di una locazione commerciale disposto a rifare il contratto ex-novo con un canone rinegoziato e conviene senz'altro al proprietario seguire questa strada.
Il maggior esborso delle marche da bollo e dei diritti rispetto all'imposta annuale del 2%, che andrebbe comunque versata in caso di proroga, si ripaga senz'altro nel tempo.
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
L'importo dei diritti è stabilito da ogni Ufficio dell'Agenzia delle Entrate che, a suo discrezione, può anche non farli pagare per niente oppure far pagare un tot per ogni copia del contratto che registri. Non vi è distinzione tra locazioni commerciali e non, sono diritti di segreteria che servono a "ripagare" l'oneroso lavoro dell'Ufficio. :)
Ovviamente se fai la registrazione telematica non paghi nessun diritto di segreteria.
 

zandonek

Nuovo Iscritto
ottimo! ti ringrazio per la risposta veramente esaustiva, seguirò il tuo consiglio
Consiglio la stipula di un nuovo contratto, per evitare un domani richieste di rimborso del canone aumentato oltre a quanto previsto dalla Legge 392/78.
Per fare ciò si pagano 67 Euro di imposta per la risoluzione anticipata dal vecchio contratto (o nulla se il contratto arriva alla naturale scadenza dei 6 + 6 anni) con il mod. F23 e il codice 113T, poi si paga un'imposta pari al 2% del canone annuo per il nuovo contratto (codice 115T e modello F23) più le marche da bollo da 14,62 Euro (1 ogni 4 pagine per minimo due copie) più i diritti (codice 964T e modello F23) di importo determinato da ogni singolo ufficio dell'Agenzia delle Entrate, di solito 2,30 Euro.
E' raro trovare un inquilino di una locazione commerciale disposto a rifare il contratto ex-novo con un canone rinegoziato e conviene senz'altro al proprietario seguire questa strada.
Il maggior esborso delle marche da bollo e dei diritti rispetto all'imposta annuale del 2%, che andrebbe comunque versata in caso di proroga, si ripaga senz'altro nel tempo.
 

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