Cio

Membro Attivo
Buongiorno a tutti,

sono qui a domandarVi se vi è qualche procedura legale, non eccessivamente onerosa, con cui posso rinunciare a una QUOTA DI SUCCESSIONE INDIVISA su un patrimonio attualmente in COMUNIONE FORZOSA tra me e altri quattro co-eredi (che dopo diversi anni di inutili e penose trattative si accinge a finire in tribunale per una causa civile di divisione e probabilmente non solo) a favore di mia figlia minore, nominando mia moglie come amministratrice di sostegno/tutrice responsabile giuridicamente e fiscalmente per questa quota successoria ancora indefinita (vi è purtroppo contestazione anche sulla stessa precisa quota testamentaria dei singoli co-eredi), per permettere al sottoscritto di esimersi dall'affrontare una procedura giudiziaria che graverebbe pesantemente per motivi personali su mie problematiche personali di salute:triste:.

Mi rendo conto che può apparire una domanda complessa e "peculiare" ma sarebbe di grande importanza per me individuare un simile percorso legale che mi permettesse di affrancarmi da tale onerosa (in termini di salute) posizione giuridica di "co-erede".

Grazie in anticipo a chi mi desse qualche dritta.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Se sei divenuto erede, non puoi più rinunciare all'eredità. Pertanto potrai solamente cedere a titolo oneroso o donare la quota dell'eredità a te pervenuta.
 

Cio

Membro Attivo
Posso donare i miei diritti su una quota che ancora è suscettibile di essere definita in giudizio perchè soggetta a contestazione ?
 

Elisabetta48

Membro Senior
A caldo direi che non puoi donare qualcosa che non è ancora chiaramente definito.

Però, perchè invece non dai a tua moglie la delega a trattare per te? Lei si troverebbe a fare esattamente le stessa cose che farebbe per la figlia, ma con la complicazione che la figlia non è l'erede diretta ed è minorenne, solo che le farebbe per te.
Andate da un notaio per redigere la delega e poi agisce lei. Mi sembra un percorso più semplice
 

Elisabetta48

Membro Senior
A rappresentare il marito nelle questioni relative alla divisione dell'eredità. Non è possibile? A parte il fatto che se tutti devono andare davanti al giudice, forse comunque può/deve servirsi di un avvocato e quindi affidarsi a lui
 

Cio

Membro Attivo
In realtà io preferirei una soluzione più radicale della delega ad un avvocato o a mia moglie che non mi permetterebbe comunque di cancellare dalla mia testa la vergogna che si sta consumando intorno a questa successione. La delega so già che non mi eviterebbe un coinvolgimento diretto perchè anche l'avvocato mi chiederebbe continuamente direttive per agire in una pratica divisoria complessa e assolutamente ingestibile (oserei dire "patologica") secondo criteri onesti e razionali come questa.

Quindi torno alla domanda originale....posso donare i miei diritti su una quota successoria di una Comunione indivisa ancora indeterminata nel suo ammontare preciso in quanto oggetto di potenziale controversia in sede giudiziaria ?

Grazie, comunque per la partecipazione.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Non so se hai già consultato il Codice Civile. Ti metto il link a quello aggiornato al gennaio 2013

Delle donazioni

Ci sono due articoli che forse fanno al caso tuo (magari ce ne sono anche degli altri, per ora ho visto questi)

Art. 769.
Definizione.
La donazione è il contratto col quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l'altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un'obbligazione.


Art. 771.
Donazione di beni futuri.
La donazione non può comprendere che i beni presenti del donante. Se comprende beni futuri, è nulla rispetto a questi, salvo che si tratti di frutti non ancora separati.

Non dice se oltre che "non ancora separati" possono essere anche "non ancora definiti"

C'è anche a riguardo questa sentenza della Cassazione:
SENTENZA N. 10356 DEL 5 MAGGIO 2009

La donazione dispositiva di un bene altrui, benché non espressamente disciplinata, deve ritenersi nulla alla luce della disciplina complessiva della donazione e, in particolare, dell'art. 771 cod. civ., poiché il divieto di donazione di beni futuri ricomprende tutti gli atti perfezionatisi prima che il loro oggetto entri a comporre il patrimonio del donante; ...

Io lo interpreto in senso negativo, cioè che fino a che non sia patrimonio tuo tu non lo possa donare, infatti tu vorresti donare solo il diritto ad avere un domani qualcosa, ma a questo punto direi che la cosa migliore sarebbe consultare un notaio, tanto se la cosa è fattibile la dovete fare davanti a lui. Salutoni :amore:
 

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