manumanu

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Buongiorno, ho un problema con i miei inquilini.
Il problema è la ripartizione delle spese dell'acqua.
Il condominio divide in parti uguali. L'inquilino si è imputato a non voler pagare perché pretende la divisione in millesimi. Vorrebbe che io intentassi un'azione legale contro il caseggiato o l'amministratore per imporre già sui conti fatti la divisione in millesimi.

Ha ragione?
 

Gianco

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La cosa più logica e giusta sarebbe installare i gruppi di misura in modo tale che per ogni immobile sia conteggiato il reale consumo, non presunto.
 

Dimaraz

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Il tuo inquilino non ha tutti i torti.
Premesso che in ambito condominiale l'unico sistema di riparto su tali consumi é quello di usare dei (sotto)contatori...l'altro metodo "avallato" è quello (in mancanza di sistemi di misurazione "personali", di utilizzare la tabella millesimale di proprietà.

Resta il fatto che lui è "inquilino" e presumo fosse a conoscenza e abbia accettato il "criterio" finora usato.
Paradossalmente se in contratto avesse accettato un addebito di consumo "forfettario" ...quello si terrebbe.
 

Gianco

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Professionista
Ciò non toglie che il sistema attuale sia profondamente ingiusto, scaricando su chi occupa saltuariamente l'immobile e con numero di utenti ridotto a fronte di nuclei di una certa consistenza presenti 12 mesi all'anno.
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
.... consegnare sempre all'inquilino, e citare la consegna in contratto, il regolamento condominiale e/o contrattuale del fabbricato che riporta i criteri di ripartizione e relative tabelle per tutti gli addebiti condominiali e dare a fine esercizio annuale copia della documentazione di addebito fornita dall'amministrazione. Si evitano cosi' future contestazioni.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ciò non toglie che il sistema attuale sia profondamente ingiusto, scaricando su chi occupa saltuariamente l'immobile e con numero di utenti ridotto a fronte di nuclei di una certa consistenza presenti 12 mesi all'anno.
Premesso che qui non è questione se sia giusto o ingiusto, è vero che in assenza di sotto-contatori sarebbe forse più equo commisurare l'addebito al numero di persone presenti.
Più difficile considerare la saltuarietà.
Dividere in parti uguali non è in effetti logico, e non è nemmeno previsto dal c.c.
Non è però detto che la divisione per millesimi sia più equa: possono esserci appartamenti grandi abitati da una anziana coppia, ed appartamenti più piccoli, abitati da una famiglia numerosa con molti bambini piccoli.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Sarebbe meglio non pensare subito ad un appunto: ho solo espresso il mio punto di vista.
Cioè che i "nostri" commenti (mio e tuo) su cosa sia giusto o no, valgono come il due di picche di fronte ad un regolamento condominiale approvato.
Ciò non toglie che siamo liberi di ipotizzare criteri più equi: ed il nostro postante, libero, valutate le circostanze, di adire le vie legali per farsi riconoscere il supposto diritto.
 

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