martino954

Nuovo Iscritto
Il mio inquilino ha avuto danni all'appartamento che ha in affitto perchè si è rotto un sifone dell'acqua fredda in bagno e ne è conseguito un allagamento del piano del bagno e di quello sottostante.
lui mi chiede:
1. rifacimento del bagno che era già peraltro stato programmato: euro 5.000;
2. sostituzione mobili della cucuina appena comperata: 3.800 euro;
3. alloggio in casa alternativa per un mese (il tempo di asciugare la casa perchè deve andare via anche l'umidità) e nel tempo in cui riesce a trovarla, va in pensione a 70 euro al giorno.
4. rifacimento del cartongesso a soffitto in un paio di stanze.

L'affitto mensile della casa è di 390 euro. Non ho polizza di assicurazione.
Deva andare da un legale e pagare anche lui? Oppure benevolmente cercare di contenere la richiesta limitando i danni alla parte essenziale? se ci riesco.
Come potete immaginare, non ho 100 case che affitto, ma quelle che è la casa ereditata da mia madre.
Grazie a tutti per la risposta.
Martino
 

nicola granata

Nuovo Iscritto
il bagno non deve essere rifatto completamente , ma vanno sostituite solo le parti oggetto di intervento riparatore ( tubi , piastrelle , pavimenti, ecc ). I costi sono una conseguenza. Per i mobili della cucina vanno sostituiti solo quelli danneggaiati , e non tutti. I costi sono una conseguenza . Cosi come il cartongesso : si sostituiranno solo le porzioni danneggate e non poù riparabili.Nulla gli spetta all'inquilino per l'eventuale allontanamento dall'immobile ( 70 euro al giorno ? ) per togliere l'umidità. A lavori effettuati i residui della umidità non pregiudicano la abitabilità dell'appartamento.
 

Gatta

Membro Attivo
Caro Martino le risposte che hai avuto sono tutte valide.
Premetto peraltro che sono in linea di massima contrario al ricorso di un legale.
Concordo con Nicola circa i punti 1.2.4;opinabile il punto 3.
Personalmente contatterei l'inquilino e,eventualmente alla presenza di qualche tecnico di comune accordo,stilerei una bozza da sottoscrivere da entrambi per dirimere la vertenza pro bono pacis.Insomma "nero su bianco".
D'accordo?
Gatta

Caro Martino le risposte che hai avuto sono tutte valide.
Premetto peraltro che sono in linea di massima contrario al ricorso di un legale.
Concordo con Nicola circa i punti 1.2.4;opinabile il punto 3.
Personalmente contatterei l'inquilino e,eventualmente alla presenza di qualche tecnico di comune accordo,stilerei una bozza da sottoscrivere da entrambi per dirimere la vertenza pro bono pacis.Insomma "nero su bianco".
D'accordo?
Gatta
 

nicola granata

Nuovo Iscritto
aggiungerei di dire all'amico martino che i danni lamentati dall'inquilino sono tutti del tipo "riparabile". ne consegue che dovranno essere valutati i costi per le sole riparazioni, e non per le integrali sostituzioni ( mobili , cartongesso, impianti ,rivestimenti e pavimenti ) . la cosa migliore è consultare un tecnico di fiducia che valuti i costi oppure consultare una ditta edile munita di idoneo preventivo di spesa per tali lavori . Nulla spetterà all'inquilino per il cd. " lucro cessante" , cioè nei giorni necessari x le riparazioni , poichè la abitazione non è un locale commerciale ( non produce reddito all'inquilino ). Al massimo potrà essere concorata una somma giornaliera da detrarre proporzionalmente al canone di affitto in base ai giorni necessari alle riparazioni. La poca umidità che rimane sui muri si asciugherà con il tempo e non pregiudicherà il normale utilizzo della abiatzione. saluti. nicola.
 

martino954

Nuovo Iscritto
Ringrazio tutti per le buone risposte "argomentate e utili".
Vi dico la conclusione:
I mobiletti della cucina sono del'Ikea e a dire del perito di parte loro, quando prendono qualche goccia di acqua si aprono e non possono essere riparati: il soffitto della cucina per ripararlo occorreva liberare la cucina, ma l'inquilino si opponeva a lascir toccare da chicchessia la sua roba. In casa lui non si apprestava a fare alcuna pulizia, andava prima in albergo e poi dai suoi genitori, e quindi non aveva alcuna intenzione di tornare a utilizzare la casa; mi ha fatto una lista di danni da far paura ; quando aprivo bocca mi parlava dei suoi due bambino che sono dovuti andare dai nonni e quindi alludeva ad altri danni danni ... morali)
Io sono andato dall'avvocato, ma lì mi si dice che i danni devono essere pagati a meno che non si scelga la linea dura: cioè, il flessibile è manutenzione ordinria, di competenza dell'inquilino, io proprietario non ti do' nulla e andiamo in lite; fare le liti è lavoro da avvocati, evitarle è mio impegno.
Pertanto ho chiesto all'inquilino: non è che lei vuole andare ad abitare in una altra casa e questa non le piace più? Lui, inquilino ha subito aderito alla proposta, che lui aveva già scelto, io penso. E così io ho pagato i danni, la casa è ancora, dopo la prima parziale sistemazione, da rimettere a posto, e io cercherò un nuovo inquilino (tempo medio due anni) e stavolta farò, se esiste la possibilità, una polizza di assicurazione contro questo tipo di danni.
Come vedete mi è andata malissimo, ma evitare le liti era il mio preciso impegno.
Grazie ancora a tuti quelli che mi hanno letto e risposto.
Martino
 

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