tuonoblu

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno

Volevo sottoporre all'attenzione di quanti foristi vorranno fornire il proprio parere per il seguente quesito:

grazie alle novità introdotte dallo "Sblocca Italia" oggi ristrutturare un appartamento, e precisamente nel mio caso specifico accorpare due unità abitative (appartamenti) contigui sembrerebbe più vantaggioso, più semplice e veloce.
I costi che dovrei farmene carico, rispetto al passato, sono sostanzialmente diminuiti e cioè non sono più previste, autorizzazioni da chiedere all' ufficio tecnico del mio Comune, spese per DIA, e spese per accatastamento, aspetto non di poco conto .
Per quanto sopra, la mia domanda è se sono in possesso di notizie fondate e quali sono in questo momento le uniche spese che dovrei affrontare ?
Inoltre, visto che la ristrutturazione è finalizzata ad accorpare due unità abitative, con l'aggiornamento catastale a fine lavori potrò beneficiare delle agevolazioni fiscali in termini di IMU poichè diventerebbe unica unità abitativa nonchè abitazione principale .
Grazie per le risposte
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La notizia l'ho sentita anch'io. Faccio presente che sono geometra, iscritto all'albo professionale di Cagliari. Mi sono sorte alcune perplessità:
- poiché dovrebbe essere sufficiente una semplice comunicazione per la fusione di due unità immobiliari o il loro frazionamento, come potrà il dirigente dell'ufficio tecnico rilasciare l'agibilità se non ha la possibilità di verificare la regolarità ed il rispetto delle norme igienico-sanitarie se non ha un disegno al quale il tecnico richiedente dovrà fare riferimento?
- come potrà redigere la planimetria dell'immobile se non ha neanche il disegno dello stesso e soprattutto come potrà sostituirsi al professionista nell'espletamento di detta pratica?
- infine, come potranno affrontare questa mole di lavoro gli uffici tecnici comunali che notoriamente sono sotto organico e soprattutto saranno stipendiati per svolgere i lavori privati, in concorrenza con i professionisti?
Poiché la notizia è assurda è stato posto il quesito al Presidente del Collegio il quale attraverso i rappresentanti Nazionali ha posto il quesito al Presidente del Consiglio dopo aver elencato le perplessità conseguenti alla notizia.
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Gianco è come che i segretari comunali, potevano rogitare, sostituendosi ai notai, tu ne sai qualcosa, io ciò provato cadevano dalle nuvole
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
da quello che ho letto per i lavori di ristrutturazione non e' stato eliminata la necessita' di un progetto redatto da un professionista. Ora depositando il progetto al comune avrebbero quanto necessario per l'accatastamento o per la verifica che la ristrutturazione effettuata sia stata effettivamente quella riportata in progetto.
 

CAFElab

Membro Attivo
Professionista
Ed è evidentemente una cosa pensata male e riportata peggio che rischia di mettere la gente nei guai.
Per dividere o unire gli appartamenti, si possono fare i lavori senza dover ottenere alcun permesso da parte del comune.
Sarà necessario, prima di dare inizio ai lavori, trasmettere al comune, anche semplicemente per via telematica senza recarsi negli uffici, la Comunicazione di Inizio Lavori, la così detta CIL, accompagnata da una asseverazione di un tecnico abilitato alla professione .

Quindi, serve una CIL però asseverata... quindi una CILA
delle due una, chi ha scritto l'articolo o:
  1. è gravemente a digiuno di quella che è la normativa edilizia e non sa quello che scrive
  2. ci sta prendendo per il naso, spacciando per novità una cosa chè è già così solo per racimolare qualche voto
La CIL, la CILA la SCIA, la DIA sono autochiarazioni: tecnicamente il comune non da un permesso ma recepisce una comunicazione, sono già almeno 15 anni che è così

Leggendo la pagina è evidente che non cambia assolutamente nulla rispetto a prima, l'unica novità è che la fusione e il frazionamento passano ad essere manutenzione straordinaria invece che ristrutturazione edilizia, quindi serve una CILA e non più una SCIA
Sottigliezze burocratiche... carta

Ma è una semplificazione per il privato?
Assolutamente no, serve cmque una pratica disegnata e asseverata dal tecnico e va pagata la reversale in comune (fra cila e scia la cifra è la stessa)

Però le detrazioni fiscali cambiano: infatti mentre con la ristrutturazione edilizia l'acquisto diretto dei beni finiti da parte del committente può essere fatto con IVA al 10%
con la manutenzione straordinaria non si può (ppgg 20-21 guida alla ristrutturazione); bisogna fare necessariamente il giro d'IVA con la ditta appaltatrice.

Ricordati quando saranno finiti i lavori di inviare la comunicazione di fine lavori al comune

Questo non meriterebbe neppure di essere commentato, la chiusura lavori non è un pezzo di carta da buttare là, deve essere accompagnato dalle certificazioni degli impianti, dalla ricevuta della variazione catastale e dal modulo di conferimento a discarica dei rifiuti di cantiere che magari così l'operaio non mi va a buttare i calcinacci sull'Appia Antica.

ti fa risparmiare i costi della procedura di accatastamento
Il calcolo degli oneri da pagare sarà quantificato dal comune secondo determinate tabelle parametriche deliberate dall’ amministrazione comunale.

questa da da pensare... quali oneri?che tabelle? la variazione catastale non si paga più? e i 50 euro al catasto chi ce li mette? L'ammanco ha copertura finanziaria o è una strzata butatta là a caso?
 

CAFElab

Membro Attivo
Professionista
- infine, come potranno affrontare questa mole di lavoro gli uffici tecnici comunali che notoriamente sono sotto organico e soprattutto saranno stipendiati per svolgere i lavori privati, in concorrenza con i professionisti?

Certo, inoltre se il tecnico comunale non è abilitato e iscritto all'albo/collegio a ben guardare fa anche esercizio abusivo della professione


@tuonoblu , abbiamo finito da poco questa ristrutturazione con la fusione appunto di due appartamenti, l'abbiamo fatto con una SCIA,
non serve la DIA, non ci sono oneri di costruzione, gli oneri di urbanizzazione non c'entrano nulla.
Forse al momento il comune si accontenta di una CILA ma a conti fatti non cambia proprio un bel niente
 
Ultima modifica:

Gianco

Membro Storico
Professionista
Gianco è come che i segretari comunali, potevano rogitare, sostituendosi ai notai, tu ne sai qualcosa, io ciò provato cadevano dalle nuvole
I segretari comunali possono rogitare solo se il Comune presso il quale lavorano è parte interessato dall'atto. Possono redigere: convenzioni, atti d'acquisto, cessioni.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Concordo con quanto esposto da @CAFElab e @Gianco purtroppo la pubblicità che in sè avrebbe un senso e sarebbe un aiuto, in realtà si trasforma in un qualcosa di grottesco...nel senso che si pretende di cambiare un qualcosa di cui:
  • Non si sa come è strutturata
  • basata sulla pura fantasia.
Ora a meno poi di ritrovarci tra qualche anno in non corrispondenza tra atti amministrativi e catasto, cosa molto probabile SE i tecnici comunali ne prendessero il controllo.
Non hanno la minima idea di come funziona il catasto, la cosa più assurda è che i singoli Comuni ed altri enti non dialogano con le Entrate...per cui vi può (proprio per quello) trovare informazioni difformi tra i 2 (specialmente sulle mappe catastali ed i numeri ai terreni); quella del catasto è l'ultima aggiornata mentre quella dei Comuni (se non hanno lo sportello visure collegato al Catasto) NO.

Noi professionisti, serviamo proprio perchè nel nostro lavoro dobbiamo oltre a saper tradurre le necessità e i desideri/aspettative dei clienti con un progetto e possibilmente dirigerlo nelle fasi di realizzazione, dobbiamo poi correre e consegnare copie degli elaborati progettuali a tutti gli enti, in modo che (anche se la comunicazione tra loro è assente) abbiano sempre dei documenti in mano ed i nostri clienti siano al sicuro da future contestazioni per abuso edilizio o altro (che il più delle volte partono con un esposto del vicino e possono concludersi poi con la demolizione ...anche a distanza di molti anni del bene immobile realizzato). Questa è la realtà dell'edilizia italiana e per evitare questi CASINI che sono dietro l'angolo ci sono i liberi professionisti edili (Periti, Geometri, Architetti ed Ingegneri), ecco quali sono i nostri compiti riassunti in poche righe.
 

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