gianci

Nuovo Iscritto
Mia moglie è proprietaria di uno dei 6 appartamenti che compongono la nostra palazzina, ex IACP risalente ai primi anni 60. Da circa due anni sono stati discussi nelle varie assemblee i lavori di ristrutturazione sia di un muretto del terrazzo che, a causa degli eventi atmosferici succedutisi nel corso degli anni, si è spaccato e vi è quindi la concreta possibilità che possa cadere giù in strada e causare danni a chi dovesse malauguratamente trovarsi a passare, sia delle grondaie ormai arrugginite e cadenti che andrebbero anch'esse sostituite. Ebbene, uno di questi appartamenti, in seguito al decesso del capo famiglia avvenuto qualche anno fa, è diventato di proprietà di 8 figli eredi e della loro madre collocata in una casa di riposo. Costoro non si sono mai presentati alle assemblee nonostante i continui solleciti dell'amministratrice, facendo sapere tramite uno di loro che non hanno alcuna intenzione di cacciare soldi per la ristrutturazione. Ora, poichè anche l'amministratrice ha sempre accampato scusanti per le lunghezze burocratiche ( pratiche legali, spese consistenti a carico dei restanti condomini, ecc.), ma col sospetto di tutti circa il suo scarso impegno e la sua pochezza professionale, vi chiedo quale è la via più breve da seguire per costringere i dissidenti a recedere dalle loro posizioni e se esiste una qualche dichiarazione da sottoscrivere da parte di coloro che sono favorevoli ai lavori per essere sollevati da eventuali responsabilità in caso di incidenti che potessero verificarsi. Grazie del vostro interessamento.
 

condobip

Membro Storico
Proprietario Casa
Purtroppo non esistono scorciatoie, per le parti comuni si rende necessaria una delibera a maggioranza legale approvata in assemblea regolarmente convocata, e sarà obbligatoria per tutti, pena una richiesta di un Decreto Ingiuntivo, per il momento a spese condominiali, ma con una certa garanzia (direi sicura) di essere rimborsati al termine della pratica giudiziale.
Si potrebbe tentare con una mediazione, ma ora purtroppo non è più obbligatoria.
Per quanto riguarda eventuali inconvenienti e danni da parti private, ogni condomino è e sarà responsabile civilmente e penalmente dalle mancate manutenzioni.
 

condobip

Membro Storico
Proprietario Casa
La delibera per quanto riguarda le parti comuni per spese non notevoli, come sembra in questo casi si approva a maggioranza dei presenti in assemblea rappresentati almeno 1/3 dei mlm del valore complessivo dell'immobile (ora almeno 1/3 [4 su 6 è validissimo]), in pratica se sono 4 i presenti 3 è la maggioranza purchè raggiungono 1/3 del valore dell'edificio.
 

raffaelemaria

Membro Assiduo
Professionista
se ci sono rischi di caduta su strada di manufatti, l'amminiatratore è responsabile se non procede alle riparazioni, e lo deve fare anche senza il consenso dei condomini.
 

Prociotta

Nuovo Iscritto
i balconi in aggetto sono privati
l'assemblea non può deliberare su lavori privati
fatevi i vs lavori, non toccate il balcone di queste persone, preavvisandole con racc r.r. e ...
messi in sicurezza i vs balconi, chiamate i vigili del fuoco segnalandogli il pericolo dei loro balconi e chiedendogli di farlo presente a loro, visto che le vs racc.te saranno state ignorate
 

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