Buongiorno.
Vorrei riproporre una questione gia' posta in discussione 2 mesi fa.
Stavo valutando l'acquisto di un immobile all'ultimo piano di un palazzo con lastrico solare soprastante di proprieta esclusiva (porzione di tetto dello stabile composto da 18 appartamenti).
Volevo collegare il terrazzo-tetto direttamente all'appartamento tramite una scala a chiocciola interna che terminerebbe in una "garritta" (1,5x1,5 m di perimetro x 2 metri di altezza) con 1 porta blindata di accesso costruita ex novo sul terrazzo stesso per ottimizzarne l'accesso senza passare dalla scala comune condominiale.
Premetto che al centro di questo lastico solare esiste gia un locale tecnico condominiale che alloggia le vasche dell'acqua,l'argano dell'ascensore e consente anche l'attuale accesso ai 3 terrazzi di proprieta esclusiva (uno dei quali quello in questione) dalla scala condominiale comune.
Forse ingenuamente, ho cercato di percorrere la strada, anche da voi consigliata, della diplomazia, e cioe' proporre la questione all'assemblea condominiale chiedendo formalmente ai condomini il benestare a procedere (nonostante fossi a conoscenza dell'art.1127 C.C. che, mi sembra di capire, mi permetterebbe di compiere l'opera senza bisogno di autorizzazioni se non di quella comunale previa presentazione DIA e semplice comunicazione per info di inizio lavori all'amministratore)
Sono arrivato alla fatidica riunione di condominio.
Ho preparato un progetto curato da un architetto competente ed abilitato, che ho consegnato all'attuale proprietario dell'immobile che ha voluto presentarsi da solo in assemblea. Ma sorpresa. I condomini, essendo gia a conoscenza della richiesta in quanto presentata all' "ordine del giorno" sulla lettera di convacazione, avevano gia premeditato un bel "NO" senza neanche dare all'attuale proprietario la possibilita di esporre il mio progetto.
Giustificazione verbale: "siamo un condominio di anziani conservatori ed abbiamo paura che poi succeda qualcosa...".
Il verbale di assemblea recita cosi: "Il Sig. ..... esprime la richiesta di poter realizzare una scala a chicciola all'interno della sua unita' immobiliare che colleghi, attraverso l'apertura del lastrico solare condominiale, l'appartamento al terrazzo soprastante di sua proprieta' (calpestio)".
Premesso che avevo vincolato l'acquisto dell'immobile alla possibilita' di procedere al collegamento tra appartamento e lastrico solare di proprieta' esclusiva, quindi posso annullare tranquillamente la mia proposta di acquisto. A vostro parere e' sufficente una risposta del genere ad impedire la realizzazione di tale modifica fatta comunque all'interno di 2 proprieta' eslusive e che, a parere del mio architetto (quindi tecnico), non comprometterebbe la stabilita' dell'edificio e tantomeno il decoro architettonico dell'edificio?
E'corretto e legale semplificare scrivendo "lastrico solare condominiale" se invece e' di proprieta' esclusiva? Cosa significherebbe secondo voi quella parola tra parentesi "calpestio"?
Vorrei procedere comuque all'acquisto ed ai conseguenti lavori per attuare il collegamento.
Sinceramente mi spiacerebbe rinuciare a causa, quasi sicuramente, di qualche ruggine preesistente tra vecchi proprietari e condomini!
Pensate che io sia nel giusto?
Il condominio potrebbe, in qualche modo, bloccare i lavori?
Scusatemi se sono stato un po' prolisso
Anticipatamente ringrazio
Vorrei riproporre una questione gia' posta in discussione 2 mesi fa.
Stavo valutando l'acquisto di un immobile all'ultimo piano di un palazzo con lastrico solare soprastante di proprieta esclusiva (porzione di tetto dello stabile composto da 18 appartamenti).
Volevo collegare il terrazzo-tetto direttamente all'appartamento tramite una scala a chiocciola interna che terminerebbe in una "garritta" (1,5x1,5 m di perimetro x 2 metri di altezza) con 1 porta blindata di accesso costruita ex novo sul terrazzo stesso per ottimizzarne l'accesso senza passare dalla scala comune condominiale.
Premetto che al centro di questo lastico solare esiste gia un locale tecnico condominiale che alloggia le vasche dell'acqua,l'argano dell'ascensore e consente anche l'attuale accesso ai 3 terrazzi di proprieta esclusiva (uno dei quali quello in questione) dalla scala condominiale comune.
Forse ingenuamente, ho cercato di percorrere la strada, anche da voi consigliata, della diplomazia, e cioe' proporre la questione all'assemblea condominiale chiedendo formalmente ai condomini il benestare a procedere (nonostante fossi a conoscenza dell'art.1127 C.C. che, mi sembra di capire, mi permetterebbe di compiere l'opera senza bisogno di autorizzazioni se non di quella comunale previa presentazione DIA e semplice comunicazione per info di inizio lavori all'amministratore)
Sono arrivato alla fatidica riunione di condominio.
Ho preparato un progetto curato da un architetto competente ed abilitato, che ho consegnato all'attuale proprietario dell'immobile che ha voluto presentarsi da solo in assemblea. Ma sorpresa. I condomini, essendo gia a conoscenza della richiesta in quanto presentata all' "ordine del giorno" sulla lettera di convacazione, avevano gia premeditato un bel "NO" senza neanche dare all'attuale proprietario la possibilita di esporre il mio progetto.
Giustificazione verbale: "siamo un condominio di anziani conservatori ed abbiamo paura che poi succeda qualcosa...".
Il verbale di assemblea recita cosi: "Il Sig. ..... esprime la richiesta di poter realizzare una scala a chicciola all'interno della sua unita' immobiliare che colleghi, attraverso l'apertura del lastrico solare condominiale, l'appartamento al terrazzo soprastante di sua proprieta' (calpestio)".
Premesso che avevo vincolato l'acquisto dell'immobile alla possibilita' di procedere al collegamento tra appartamento e lastrico solare di proprieta' esclusiva, quindi posso annullare tranquillamente la mia proposta di acquisto. A vostro parere e' sufficente una risposta del genere ad impedire la realizzazione di tale modifica fatta comunque all'interno di 2 proprieta' eslusive e che, a parere del mio architetto (quindi tecnico), non comprometterebbe la stabilita' dell'edificio e tantomeno il decoro architettonico dell'edificio?
E'corretto e legale semplificare scrivendo "lastrico solare condominiale" se invece e' di proprieta' esclusiva? Cosa significherebbe secondo voi quella parola tra parentesi "calpestio"?
Vorrei procedere comuque all'acquisto ed ai conseguenti lavori per attuare il collegamento.
Sinceramente mi spiacerebbe rinuciare a causa, quasi sicuramente, di qualche ruggine preesistente tra vecchi proprietari e condomini!
Pensate che io sia nel giusto?
Il condominio potrebbe, in qualche modo, bloccare i lavori?
Scusatemi se sono stato un po' prolisso
Anticipatamente ringrazio