lorobest

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Salve a tutti, sono nuovo sul forum e mi trovo qui per un problema che non mi fa più dormire..
Nel dicembre del 2010 trovai in vendita un appartamento a Roma per un prezzo di 240.000€, appartamento costruito in convenzione edilizia, di cui nessuna copia presente nei documenti di compravendita dei due precedenti proprietari. Mi viene detto che l'appartamento era costruito in concessione edilizia nel 1988 ma nessuno mi fa un accenno del prezzo imposto... Chiedo un mutuo di 180.000€ alla banca che mi invia il perito, mi propone anche il notaio, si procede alle verifiche, planimetrie, ipoteche, sembra tutto regolare , quindi via all'acquisto..
Ad oggi, 6 anni dopo, pensando di surrogare con una banca che mi offre un tasso più basso, mi viene chiesto di portare una copia della convenzione edilizia eliberata dall'archivio notarile. e cosi scopro che l'appartamento è stato construito in convenzione peep, con tanto di prezzo imposto inferiore alla cifra che io avevo pagato, quindi la richiesta di surroga viene bocciata....
Premesso che non capisco nulla di giurisprudenza edile, come mi devo comportare? Sembra che il mio notaio non abbia fatto tutti i controlli dovuti, e che il precedente proprietario mi ha venduto una casa che vale molto meno di quello che io ho pagato, al comune per l'affrancamento e l'acquisto del diritto di superficie e tutto bloccato...
Qualcuno di voi mi può gentilmente spiegare come posso uscirne fuori da questa situazione???
Grazie anticipatamente!
 
O

Ollj

Ospite
Assai molto difficilmente; il suo diritto è indubbio (prezzo adeguato al bene effettivamente ricevuto dal venditore), ma non semplice azionarlo dato che dovrà dimostrare o di esserne stato tenuto all' oscuro o che il tutto non fosse da lei conoscibile usando della diligenza media del buon padre di famiglia.
Onestamente non vedo molte possibilità di riuscita. Le rimarrebbe l'unica strada dell'affrancamento dal Comune o rivolgersi al venditore pretendendo transattivamente una redifinizione eel prezzo.
Oppure agire in sede penale, dimostrando la truffa a suo danno ed evidenziando quella a carico della P.A.
(avesse pagato tutto e non vi fosse nulla in nero)
Comprende vero qual ginepraio?
 
Ultima modifica di un moderatore:

lorobest

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Più che truffa all'epoca tanti appartamenti nel mio immobile sono stati venduti così, quindi probabilmente il venditore, come gli altri venditori hanno ignorato la convenzione in quanto non bene specificato sull'atto.
Mi chiedo che possibilità ho di ottenere un rimborso dalla venditore o notaio, oppure se posso chiedere l'annullamento del mutuo, e per quali criteri. ..
Assai molto difficilmente; il suo diritto è indubbio (prezzo adeguato al bene effettivamente ricevuto dal venditore), ma non semplice azionarlo dato che dovrà dimostrare o di esserne stato tenuto all' oscuro o che il tutto non fosse da lei conoscibile usando della diligenza media del buon padre di famiglia.
Onestamente non vedo molte possibilità di riuscita. Le rimarrebbe l'unica strada dell'affrancamento dal Comune o rivolgersi al venditore pretendendo transattivamente una redifinizione eel prezzo.
Oppure agire in sede penale, dimostrando la truffa a suo danno ed evidenziando quella a carico della P.A.
(avesse pagato tutto e non vi fosse nulla in nero)
Comprende vero qual ginepraio?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Trovo strano che la nuova banca abbia fatto questa "scoperta". Evidentemente nell'atto c'è indicato il particolare e forse a te, profano, è sfuggito. Comunque il notaio riceve le dichiarazioni delle parti. Pertanto, la colpa è imputabile al venditore che, forse furbescamente, ha omesso di evidenziare il problema.
Se non erro il comune può intervenire, perché il venditore avrebbe dovuto stipulare a condizioni imposte dallo stesso e previsti dalla legge relativa ai piani di zona per l'edilizia economica e popolare.
 

griz

Membro Storico
Professionista
c'è sempre stata molta confusione sulle vendita di queste costruzioni a regime agevolato, le convenzioni riportavano sempre il prezzo imposto e spesso anche un criterio di selezione del futuro occupante, però capitava che alcuni notai interpretassero questi criteri come scaduti dopo un termine congruo e 20 anni potrebbe essere
 

Nautilus

Membro Attivo
Proprietario Casa
Rimane la possibilità, da verificare, di riscattare il valore del terreno. In questo modo l'appartamento viene liberato da ogni vincolo ed aumenta di valore. Inoltre bisogna considerare che in area PEER il terreno è in concessione, in genere per 99 anni. Alla scadenza di questa bisognerà pagare per il rinnovo.
 

lorobest

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Che io sia ''profano'' non c'è dubbio, il notaio invece non dovrebbe, di fatto sta che adesso non so come muovermi, e nei confronti di chi, del ex proprietario, della banca , o del notaio? Denunciando, facendo causa?
c'è sempre stata molta confusione sulle vendita di queste costruzioni a regime agevolato, le convenzioni riportavano sempre il prezzo imposto e spesso anche un criterio di selezione del futuro occupante, però capitava che alcuni notai interpretassero questi criteri come scaduti dopo un termine congruo e 20 anni potrebbe essere
 

moralista

Membro Senior
Professionista
ma sull'atto di provenienza dovrebbe essere scritto nella concessione il vincolo della convenzione, qualcuno dei professionisti deve aver fatto lo gnorro:)
 

raffaelemaria

Membro Assiduo
Professionista
ma sull'atto di provenienza dovrebbe essere scritto nella concessione il vincolo della convenzione, qualcuno dei professionisti deve aver fatto lo gnorro:)[/QUOTE

Riprendo quanto scrive il moralista. Nell'atto di provenienza di chi ti ha venduto l'immobile dovrebbe essere citata e allegata la convenzione con il Comune ove tra le altre cose dovrebbe risultare il limite entro il quale l'immobile non può essere venduto a libero mercato. Per esperienza personale, vado a memoria perchè sono passati venti anni,allo scadere dei 10 anni, ho messo in vendita l'immobile a prezzo di mercato, previa "autorizzazione" del Comune. In cosa consisteva questa autorizzazione non ricordo, ricordo però che non ho dato un centesimo al Comune.
 

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