vittorievic

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Tra il 1972 ed il 1979 un ente pubblico decide di costruire sui terreni di un contadino una vasca di accumulo di acqua, prelevata da un fiume, per uso irriguo.
La costruzione avviene senza mai aver espropriato i terreni ma sulla base di una scrittura (chiamato Convegno Preliminare) molto generica firmata dal proprietario e da un dirigente dell'ente a lavori di occupazione già iniziati. Questo preliminare mancava, oltre che della data di redazione, dell’indicazione dei terreni che sarebbero stati prima occupati e poi espropriati, le loro superfici ed il “quantum risarcitorio”. Proprio la mancanza di questi dati era presa come giustificazione della genericità della scrittura sottoscritta: in pratica si evidenziava l’accettazione all’ occupazione, ed al futuro esproprio, da parte del proprietario dei terreni e si rimandavano tutti dettagli dell’accordo alla fine dei lavori in quanto si avrebbe avuto contezza delle misure e delle tipologie dei terreni da espropriare.
Per costruire la vasca, l'ente pubblico ha costruito una strada carrabile nei terreni del contadino; a lavori ultimati, la strada è rimasta, ed è tuttora esistente, per poter raggiungere la vasca, ma, ora, la usa anche il contadino per raggiungere più comodamente i propri terreni con le macchine da lavoro. La strada inizia nella proprietà del contadino subito dopo il cancello di ingresso al suo podere.
La parte occupata per la creazione della vasca ha generato d' ufficio una particella catastale che all' inizio (si fa per dire 2004) è stata classata come "Fabbricato Urbano d'accertare", recentemente (2020) è stato definito "Lago pesca".
Nel 2019 finalmente l'ente ha avanzato una proposta di risarcimento per l'esproprio, però nel conteggio delle superfici espropriate non ha incluso la strada, che, tuttora, usa sporadicamente, per fare manutenzione alle pompe per regimentare l'acqua nella vasca.
Si tratta di una servitù di passaggio carrabile; la domanda è: questa servitù è a titolo gratuito, perché dovuta da c.c., o usucapita (visto il tempo trascorso), oppure il futuro proprietario deve pagare una parte (diciamo il 50%) del valore dell'esproprio? la strada è larga 4,0 m e lunga circa 200 m.
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
No comment sull'accaduto... ennesima dimostrazione della "qualità" della nostra PA.

Intanto non vedo sussistenza neppure in astratto di una Usucapione.
Chi ha utilizzato i terreni (incluso la sede per la strada) lo ha fatto sempre con l'accordo di regolarizzazione finale.

Il diritto al pagamento vale per tutta l'area tolta all'utilizzo fermo restando che la mancata precisazione di quali terreni sarebbero stati oggetti d'intervento (rimandato a fine lavori) nulla muta nella sostanza e permette pure una convenzione sull'uso della strada da parte del contadino.
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
ps.

Mancano elementi e non ho piena conoscenza delle più recenti normative sul tema..ma rammento che esiste pure articolo che istituisce la "decadenza" degli espropri non regolarizzati/completati entro 5 anni dalla data di delibera.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Per costruire la vasca, l'ente pubblico ha costruito una strada carrabile nei terreni del contadino; a lavori ultimati, la strada è rimasta, ed è tuttora esistente, per poter raggiungere la vasca, ma, ora, la usa anche il contadino per raggiungere più comodamente i propri terreni con le macchine da lavoro. La strada inizia nella proprietà del contadino subito dopo il cancello di ingresso al suo podere.
Un esproprio anomalo, perché oltre all'area del vascone con la fascia di rispetto circostante, doveva essere espropriata anche la strada al suo servizio, che essendo priva di recinzione doveva essere ad uso pubblico. In tal caso il cancello non ha senso di esistere.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Mancano elementi e non ho piena conoscenza delle più recenti normative sul tema..ma rammento che esiste pure articolo che istituisce la "decadenza" degli espropri non regolarizzati/completati entro 5 anni dalla data di delibera.
Possono decadere se le opere non sono state realizzate ovvero può cambiare il diritto all'indennità d'esproprio.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
che essendo priva di recinzione doveva essere ad uso pubblico. In tal caso il cancello non ha senso di esistere
allora: il vascone è recintato con un muretto alto circa 50 cm alla cui sommità è stata collocata una rete; all'interno, nella fascia di rispetto, c'è una siepe. Per accedere al vascone si deve entrare dal cancello di ingresso al podere del contadino, girare a destra e risalire avvolgendo la collina in senso antiorario sino ad arrivare al vascone. Entrambi i cancelli sono chiusi con catene e lucchetti le cui chiavi sono in possesso solo dell' ente. La recinzione del vascone ha due cancelli: uno di accesso allo stesso e l'altro di accesso alla costruzione dentro la quale ci sono le pompe. Il problema rimane sempre la strada che grava come una vera e propria servitù sul proprio terreno ed il contadino vorrebbe monetizzare, altrimenti vorrebbe spingere l'ente pubblico a farsi un ingresso proprio su strada pubblica.
 
U

User_57897

Ospite
Ancora una volta in più si riafferma la prepotenza delle PA a cui non gliene frega nulla di porre vincoli soprattutto ai "piccoli" proprietari. Ho visto citare l'usocapione: per essa bisogna indire un processo dimostrando di aver utilizzato senza sosta e senza che qualcuno abbia preteso i propri diritti per 20 anni sei mesi e un giorno o, in altri casi ( es.: acquisto) il tutto si riduce in 10 anni 6m+1g. senza che alcuno abbia vantato propri diritti. Ma ne ho visto veramente di tutti i colori. Anche, per evitare questo, procedere con espropri per "ragioni di forza maggiore" ai fini della "necessaria manutenzione di impianti". Si trattava di cabine elettriche. Effettivamente non è una situazione serena. La soluzione possibile è dimostrare con evidenza che per accedere al vascone è posssibile e (meglio) più agevole accedervi con altro passaggio da istituire sgravando pertanto il podere da un vincolo vessatorio per un passaggio inidoneo allo scopo della manutenzione dell'impianto. Come accennato da vittorievic.
 

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