basty

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Proprietario Casa
Buongiorno.
Il condominio dove attualmente vivo si trova in una situazione "particolare": premetto che il fabbricato fa parte di un complesso che si è costituito in supercondominio. Ogni singolo palazzo è stato costruito da distinte cooperative che avevano acquistato uno dei vari lotti in cui era stato frazionato un ampio terreno di proprietà comunale. Ogni palazzo è un condominio a sè: il terreno residuo circostante non edificato , oltre ad essere destinato in parte a parcheggio dei rispettivi condomini, è stato conferito con rogito notarile, al supercondominio che comprende il parco messo in comune e la viabilità ad anello interna, utilizzata da tutti ma rimasta per ciascun tratto di competenza (manutenzione) del condominio di appartenenza.

Veniamo al problema: il condotto del nostro allacciamento Enel, realizzato all'epoca della comune costruzione, è in comune con l'edificio parzialmente adiacente al nostro, e proviene dalla via B (accesso al condominio B), mentre il nostro edificio A fa riferimento all'accesso sulla via A perpendicolare a B.
Tale condotto attraversa quindi il lotto B nel relativo tratto di viabilità, presumibilmente entra nel condominio B, e prosegue fino al nostro condominio A .

In questi giorni OPEN FIBRE sta cablando le connessioni ai vari condomini, utilizzando i condotti di accesso ENEL: quanto al nostro palazzo si è fermata, in attesa di autorizzazione da parte del condominio B.

La domanda è:
1-la servitù di passaggio, ormai 50-ennale , creatasi con la connessione alla rete elettrica , comprende anche la attuale innovazione relativa alla fibra ottica, o tale passaggio viene a costituire un aggravamento di servitù?
2-Occorre l'autorizzazione del condominio B?
Da quanto ne so, non è richiesta una modifica/ampliamento di sezione degli attuali passaggi: e non so se tali tracce transitino in parte nel medesimo fabbricato B, prima di congiungersi al nostro edificio.
 

Gianco

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Se il cavidotto e quindi la servitù, nella sua dimensione e posizione, resta invariata non necessita di alcuna integrazione autorizzativa.
 

basty

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Proprietario Casa
Se il cavidotto e quindi la servitù, nella sua dimensione e posizione, resta invariata non necessita di alcuna integrazione autorizzativa.
Anche se il "cavidotto" attraversasse il fabbricato adiacente?
Non so al momento se occorra tra l'altro accedere a questo condominio per posare fisicamente la fibra.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Se il cavidotto resta inalterato non cambia la servitù, resta sempre "di elettrodotto".
Mi sa che hai sbagliato ad allegare un link di cui non capisco il nesso.

Si, mi è chiaro il concetto di servitù di elettrodotto: mi chiedevo però se cambiava qualcosa nel caso in cui quello fosse fisicamente formato da due tratte il cui collegamento avviene "in casa altrui": a parte l'avviso di cortesia, tu dici che non possono negare l'accesso?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Esaminando più in dettaglio la situazione, credo tu abbia fatto riferimento all'Art. 1056 c.c. (passaggio di condutture elettriche.). , che però fa riferimento alle leggi in materia (che non so cosa dicano).

Ora non sono a conoscenza se sia stata stipulata esplicitamente a suo tempo dagli originari proprietari questa servitù, che non compare ad es. sul mio rogito.

Potrebbero in questo caso far valere l'art. 1061 per cui non possono acquistarsi per usucapione le servitù "non apparenti"?
Un elettrodotto rientrerebbe nelle servitù non apparenti ? Potrebbe risultare tra le opere non visibili ma pur sempre permanenti, destinate al loro esercizio

Che dicono anche gli amici esperti lugulei , a riguardo?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Si, mi è chiaro il concetto di servitù di elettrodotto: mi chiedevo però se cambiava qualcosa nel caso in cui quello fosse fisicamente formato da due tratte il cui collegamento avviene "in casa altrui": a parte l'avviso di cortesia, tu dici che non possono negare l'accesso?
Essendo che la servitù prediale vede la presenza di un fondo servente ed un fondo dominante, il rapporto è diretto fra i due, per cui se si dovesse includere un altro fondo dominante, sebbene non ci sia alcuna alterazione del cavidotto, in realtà anche l'altro dovrà essere autorizzato dal fondo servente.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Essendo che la servitù prediale vede la presenza di un fondo servente ed un fondo dominante, il rapporto è diretto fra i due, per cui se si dovesse includere un altro fondo dominante, sebbene non ci sia alcuna alterazione del cavidotto, in realtà anche l'altro dovrà essere autorizzato dal fondo servente.
Questa aggiunta non mi pare né pertinente né chiara come esposizione.

Nel mio caso non c'è alcun ulteriore terzo fondo da includere. Quindi il problema non si pone.

E per quanto riguarda il tema da te introdotto, credo sia equivocabile la conclusione.
Tu scrivi:
se si dovesse includere un altro fondo dominante, sebbene non ci sia alcuna alterazione del cavidotto, in realtà anche l'altro dovrà essere autorizzato dal fondo servente.
... a me pare che in quel caso si configurerebbe un aggravamento di servitù: non ammesso senza previo accordo/compenso col fondo servente.
E quindi non capisco perchè scrivi "... anche l'altro": hai appena detto che nel nostro caso non necessitiamo di autorizzazione.
 

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