Martarina

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buonasera, è normale che un'udienza venga rinviata per la terza volta in quanto l'inquilino non ritira le raccomandate di intimazione di sfratto? Pare che ogni volta manchi qualcosa al giudice (ricevute da parte dell'ufficiale giudiziario o da parte dell'avvocato). Ho iniziato la pratica di sfratto a Ottobre, a Giugno ci sarà la terza udienza, ma ad oggi (Maggio) l'inquilino non ha ancora ritirato nessuna raccomandata e penso che non sappia ancora di essere sotto sfratto. Nel frattempo ho già pagato un acconto sostanzioso all'Avvocato senza aver ottenuto nulla. Se è tutto nella norma mi metto il cuore in pace e attendo altri 6 (?) mesi, altrimenti attendo consigli. Grazie.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
è normale che un'udienza venga rinviata per la terza volta in quanto l'inquilino non ritira le raccomandate di intimazione di sfratto?
Secondo me non è normale.
Alcune volte mi è capitato che l'inquilino, non avendo ritirato la notifica con la quale il mio avvocato gli aveva intimato lo sfratto per morosità, non si è presentato in udienza.
Quindi il giudice, dopo aver verificato la regolarità della procedura e l'assenza del moroso, ha convalidato lo sfratto.
Se la notifica è regolare non è rilevante se l'intimato non ritirandola non è a conoscenza dello sfratto e di conseguenza non si presenta in tribunale!

Dovresti pretendere dal tuo avvocato che ti spieghi se la notifica dell'intimazione di sfratto è stata fatta secondo quanto previsto dall'art. 660 c.p.c.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
Se è tutto nella norma mi metto il cuore in pace e attendo altri 6 (?) mesi, altrimenti attendo consigli.
Avendo avuto a che fare con due procedimenti di sfratto durati anni ed in cui è accaduto di tutto (in uno, dopo oltre 5 anni di udienze, ho dovuto accorgermi io, segnalandolo al giudice, che il caro inquilino non pagava a me 300 euro/mese, ma possedeva una villa affittata a 1500 euro/mese e mai dichiarata in udienza! A carico dell'inquilino non è stata neanche riconosciuta una minima aggravante derivante dalla dolosa mancanza di tale dichiarazione), è mia personale opinione che la "normalità", nella giustizia italiana, non esiste più da tempo: tutto dipende dal giudice in cui si incappa e dalle sue personalissime "interpretazioni" delle leggi, che, quasi sempre sono anche indipendenti dalla pregressa giurisprudenza (a differenza, per esempio, di altri Paesi "civili", come il Regno Unito...). Auguri.
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Non parlare del regno unito, che di danni ne anno fatto sempre nei regni non uniti, ci sarebbe da aprire delle questione molto aggravanti contro il regno unito, ma lasciamo perdere e non roviniamoci il fine settimana
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Scusa Martarina, ma l'avvocato a cui pagasti un sostanzioso acconto spese, dubito non ti abbia ben chiarito come vanno le cose del genere. Ad ogni modo tento di farlo. L'inquilino moroso per la nostra giustizia è un personaggio dotato di una speciale 'sacralità'; come il Papa.
E lo spiego. Di norma l'ufficiale giudiziario, recatosi al domicilio dell'interessato consegna a lui o a un dichiarato convivente la copia dell'atto. Se non lo trova, neppure dopo aver fatto le "ricerche" del caso (pura utopia), glie lo spedisce per raccomandata a/r onde così consentirgli, con l'avviso lasciatogli dal portalettere, di andarsela a ritirare all'ufficio postale ove la deposita. Se ci va e la ritira, firmandovi per ricezione la relativa cartolina, tutto o.k. Lo stesso avviene se neppure ci va, perché la notifica comunque si 'perfeziona' quando l'atto viene dalle Poste ritornato al notificante per "compiuta giacenza", cioè dopo i 10 giorni dal deposito.
Questo accade di norma, ma non nel caso dello sfratto (ecco la ragione di detta 'sacralità' del conduttore moroso) in cui, se il giudice non ne vede la firma di ricezione sulla cartolina di ritorno della raccomandata ritiene non accertata la "piena conoscenza" dello sfratto da parte di costui, perciò non va avanti e impone una nuova notificazione rinviando l'udienza.
Fenomeno questo che diviene dunque facilmente ripetitivo, simile a quello che nel gioco della dama si chiama "tela mulino". Così al conduttore insolvente viene garantito d'andare alle calende greche senza più nel frattempo pagare ulteriori canoni locativi. Magnifico.
I rimedi non ce ne sono sul piano strettamente legale dipendendo la questione dal libero apprezzamento del giudice procedente (ha ragione su quanto ne ha scritto Gagarin).
Posso solo aggiungere che dalle mie parti tale andazzo venne anni or sono fatto cessare da una specie di "insurrezione" dell'avvocatura per effetto della quale la magistratura stabilì il criterio di massima secondo cui alla terza notifica infruttuosa di tale tipo lo sfratto si può a quel punto convalidare e rendere esecutivo.
In alternativa resta sempre l'eventualità che, piuttosto dell'ufficiale giudiziario, a trovare il tuo inquilino per sloggiarlo senza problemi ci vada Don Calogero Vizzini con tanto di baffi occhiali da sole e coppola in testa. Saluti
 

Martarina

Membro Attivo
Proprietario Casa
Scusa Martarina, ma l'avvocato a cui pagasti un sostanzioso acconto spese, dubito non ti abbia ben chiarito come vanno le cose del genere.

C'è poco da dubitarne, aveva detto che in 6/7 mesi l'appartamento sarebbe stato liberato. In ogni caso non capisco chi stia prolugando le cose: l'Ufficiale Giudiziario o l'Avvocato (in quanto manca sempre un documento all'udienza) o il Giudice?
 

moralista

Membro Senior
Professionista
purtroppo in questi casi se l'avvocato non pressa con l'ufficiale giudiziario, le cose vengono sempre lunghe, l'ultimo sfratto che è stato eseguito dal ns. ufficio è venuto da fuori provincia, e per fortuna non è stato trovato dei minorenni, altrimenti campa cavallo
 

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