happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Dicono essere una decisione impopolare perche' porterebbe ad un aumento della tassazione. e quindi meglio evitare in prossimita' di elezioni !

Come se non fosse possibile attuarla e nel contempo ridurre la tassazione a beneficio di una equita' fiscale .....
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Oggi c'e' anche questo articolo in merito :

Metri quadri in visura catastale: pro e contro - PMI.it

e questa asserzione :

In definitiva, il punto maggiormente critico è rappresentato dall’incertezza relativa alla futura Riforma del Catasto: quando il governo decise di stralciare questo capitolo dalla Riforma Fiscale, ha indicato un rinvio per poter, nel frattempo, attuare la riforma delle tasse sugli immobili, ovvero di TASI e IMU, per poter assicurare la neutralità della Riforma ai fini fiscali (significa che i proprietari non dovranno pagare più tasse sugli immobili).

che porterebbe a ben sperare su un non aumento della tassazione.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Qualunque decisione prendano, il risultato porterà per qualcuno uno sconto, per altri un aggravio: è inevitabile.
Una soluzione equa richiederebbe una istantanea sincrona di tutti gli immobili esistenti i Italia.
Nonostante tutta la buona volontà, è impossibile.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Purtroppo la tassazione degli immobili, come detto più volte da me, va di pari passo alla rendita catastale.
Ora nella nuova riforma vi vuole passare come unità di misura dal vano al mq catastale facendo finta di dimenticarsi che un vano ha delle consistenze ben specifiche per essere tale e non è casuale la cosa.
Qui tempo fa ne avevo parlato sul mio blog così IL COSTRUTTORE EDILE: DAL VOLUME DELL'IMMOBILE ALLA RENDITA CATASTALE ALLA I.U.C parte 3 (calcolo delle consistenze)

Detto questo la tassazione di qualunque immobile ad uso abitativo (escludiamo i commerciali ed industriali che sono impostati diversamente) si basa

Imposta IMU = rendita catastale (non rivalutata e indicata in catasto x aliquota comunale (cambia da comune a comune, con massimi e minimi di legge) x moltiplicatore (160 per le abitazioni) x mesi di possesso x la quota di possesso.

Ovviamente essendo la rendita catastale la base imponibile su cui calcolare l'imposta IMU (vale anche per la TASI) ecco che raddoppiando a tutti la rendita raddoppi le imposte.

Poi inizialmente erano previsti degli indici che andavano a variare a fine classamento tutti i parametri
1) In presenza dell'anno di costruzione e dello stato di manutenzione (già indicati oggi in DOCFA ma puramente a fini statistici)
2) In presenza di un dato rispondente al rendimento energetico (vedi APE)...andando così però a penalizzare tutti i vecchi immobili che hanno già poco valore ed hanno una classe energetica non buona.
3) Dovuta alla necessità di fare interventi (vedi stato di manutenzione) volti a manutenzionare gli edifici.

Tutti questi aspetti, a parte il fatto che possono variare con il tempo, comportano un catasto "mobile" ossia che da anno in anno sarebbe soggetto a variazioni, perchè stato d'uso può cambiare in presenza d'interventi o il non intervenire per risolvere problematiche comporta molto spesso un peggioramento delle stesse.

Poi dalla mia esperienza legare e rendere così complesso il catasto (che già di per sè non è semplicissimo) comporta ulteriori problematiche.

Altro aspetto ignorato completamente dalla riforma:
Già oggi e già da parecchi anni la correzione delle rendite catastali (antiquate e vetuste) sta proseguendo (vedi DL 78/10 sulla corrispondenza catastale).
Purtroppo essendo questo fattore legato al mercato immobiliare, meno immobili vengono trasferiti (compravenduti, donati, passati in successione) meno correzioni vengono fatte e finchè il mercato rimarrà stagnante non potranno emergere tutte quelle iniquità che ci sono ancora e sono dovute ad immobili censiti a metà del secolo scorso e mai più variati (quando venivano variati non si toccava il catasto).

Oggi tutto ciò non vale più, anche la variazione minima: la porta spostata o il muro che c'era e non c'è più, comportano un rifacimento del catasto.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
quelle iniquità che ci sono ancora e sono dovute ad immobili censiti a metà del secolo scorso e mai più variati
Non accettano riclassamenti nemmeno in assoluta mancanza di variazioni (e manutenzioni ....) : ora una abitazione di fine '800 che nel 1936 era stata classificata A2 oggi resta difficile equipararla ad una recente A2 ....
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Non accettano riclassamenti nemmeno in assoluta mancanza di variazioni (e manutenzioni ....) : ora una abitazione di fine '800 che nel 1936 era stata classificata A2 oggi resta difficile equipararla ad una recente A2 ....
C'è sempre la possibilità di fare ovviamente bisogna dimostrare con relazione e dati alla mano la corrispondenza effettiva dell'immobile come è oggi (allo stato attuale) con un A/2 = casa di civile abitazione piuttosto che un A/3 = casa di tipo economico ricordandosi anche queste particolarità dell'una e dell'altra classe.

  • A/2 = Abitazioni di tipo civile: unità immobiliare appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello rispondenti alle locali richieste di mercato per i fabbricati di tipo residenziale. Possono essere mini-alloggi di consistenza notevolmente inferiore a quella propria di abitazioni di tipo civile e fabbricati a schiera, con caratteristiche costruttive, di rifinitura e dotazione d'impianti e servizi propri della categoria. Nelle località a vocazione turistica possono essere qualificati in A/2 anche abitazioni prive di riscaldamento. Una delle caratteristiche che li distingue può essere la presenza di almeno 2 servizi igienici.
  • A/3 = Abitazione di tipo economico: unità immobiliari appartenenti a fabbricati con caratteristiche di economia sia per quanto riguarda la rifinitura che per materiali impiegati e con impianti tecnologici limitati ai soli indispensabili. Il grado di finimento è fra l'ordinario ed il semplice, l'ampiezza dei vani medio-piccola, completezza d'impianti tecnologici limitati ai soli indispensabili.
Già nelle definizioni sotto più specifiche capiamo cosa viene considerato di civile abitazione e cosa no, e possiamo capire meglio se si avvicinano più all'una o all'altra.

E'altrettanto vero che esistono (anche se stanno pian piano scomparendo) immobili in pieno centro città in edifici di pregio censiti come A/4 (popolari) o peggio A/5 (ultrapopolari) al posto di un A/2, già A/3 è molto difficile per certe tipologie di edifici.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
C'è sempre la possibilità di fare
... ma l'ultima parola l'ha la Agenzia delle Entrate (il catasto), il quale non considera nè la manutenzione, ne l'obsolescenza. (oltre a non conoscere le migliorie eventualmente effettuate)
Sono casi limite, e li conosco entrambi:
- vecchi A4 in cento storico, ristrutturati e non riclassificati
- vecchi A2 in paesi di campagna, che 80-100 anni fa erano di tipo civile solo perchè non erano cascine, e magari con molti vani; ma che oggi vuoi per mancanza di impianti riscaldamento, servizi igienici all'antica , finiture, nulla hanno a che vedere con un odierno A2.
Comunque non volevo aprire una discussione: solo ricordare un dato di fatto.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Imposta IMU = rendita catastale (non rivalutata e indicata in catasto x aliquota comunale (cambia da comune a comune, con massimi e minimi di legge) x moltiplicatore (160 per le abitazioni) x mesi di possesso x la quota di possesso.
Togliere il "non" -> occorre rivalutare la rendita indicata in catasto.
 

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