Marcello Caputo

Nuovo Iscritto
Buongiorno,

Possiedo, con un socio, un seminterrato adibito ad ufficio, dal quale, al momento dell'acquisto (6 anni fa) abbiamo tolto tutti i caloriferi e il riscaldamento e quindi fornito dai tubi del riscaldamento centralizzato che attraversano i nostri locali.
La mia domanda è:
Posso chiedere una congrua e significativa diminuizione delle spese di riscaldamento che mi vengono addebitate?

Considerando che, anche volendo, non posso spegnerli o chiuderli e anzi, in alcune zone del seminterrato, sono obbligato, per tipologia di lavoro, a tenere la temperatura relativamente bassa per mezzo di condizionatori e la presenza di questi tubi mi complica la vita e le spese perchè i condizionatori appunto devono lavorare molto di più per poter contrastare anche il calore proveniente dalle tubazioni.

Abbiamo già avuto qualche risposta a questo riguardo, ma ne gradiremmo delle altre a nostro conforto....
Grazie
 
U

User_29045

Ospite
Secondo me non è possibile esimersi dal pagamento delle spese condominiali per la parte relativa al riscaldamento centralizzato. Il seminterrato è stato acquistato con tutti gli oneri annessi e connessi, tra cui il pagamento della quota di riscaldamento centralizzato. Togliere i caloriferi non significa assolutamente nulla. Con l'acquisto è stato implicitamente accettato anche il riscaldamento condominiale, spesa alla quale dunque non ci si può sottrarre, neanche rinunziando all'uso del riscaldamento condominiale.

Il ragionamento che fai tu è simile al seguente: "Nell'androne dell'ingresso hanno messo telecamere di videosorveglianza 24 ore su 24 a circuito chiuso. Io ho svuotato casa, così se i ladri entrano non possono rubarmi nulla. Posso evitare di pagare le spese per l'installazione delle telecamere di videosorveglianza, visto che di fatto non ne faccio uso e non hanno alcunché da tutelare, che sia di mia proprietà?". Secondo te, qual è la risposta, tenuto conto che dette telecamere sono state installate con tanto di delibera condominiale a maggioranza?
 

Marcello Caputo

Nuovo Iscritto
Grazie Possessore,

speriamo non sia così, perchè paghiamo quasi 4.000 Euro/anno praticamente solo di riscaldamento che non utilizziamo e che non possiamo neanche spegnere (come invece possono fare gli altri in casa propria)....

Altre opinioni?
 
U

User_29045

Ospite
In un condominio c 'è una situazione simile e i negozi che hanno eliminato i radiatori pagano una quota ridotta al 30%

Ottimo suggerimento, però penso che questa riduzione dovrebbe essere autorizzata dalla maggioranza assembleare.

In mancanza, la ripartizione va in parti proporzionali ai millesimi di spettanza.
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Il punto della questione è che la gestione condominiale ha una legittimazione politica, anche se disciplinata dalla legge.

La giurisprudenza ha trattato questo argomento e ha assunto il convincimento che il condòmino può distaccarsi dall' impianto di riscaldamento; precisamente, la rinuncia all' uso del riscaldamento non è di regola subordinata ad un' autorizzazione da parte dell' assemblea, che può valutare unicamente la sussistenza dei già elencati presupposti (mancato aggravio di spese per gli altri condòmini, nessun danno alla funzionalità dell' impianto, nessuno squilibrio termico per l' edificio) senza i quali il condòmino non può staccarsi.

In questa prospettiva, se un condòmino si trova nelle condizioni di essersi staccato dall' impianto di riscaldamento, e che non sussista alcun danno all' impianto (che continua ad essere funzionante per gli altri condòmini), allora, il condòmino interessato deve agire in una prospettiva politica, per legittimare il proprio interesse.

Nel merito deve scrivere una raccomandata A/R all' amministratore, comunicando che da una data definita il condòmino non pagherà più spese per consumo di riscaldamento, poichè sussistono le condizioni previste dalla legge per l' esonero.

La copia di questa raccomandata, deve essere portata in assemblea, consegnata in allegato ad una propria dichiarazione da verbalizzare, deve essere anche richiesto che venga allegata al verbale.

Dalla data prevista, il condòmino può cessare di pagare il consumo di riscaldamento di sua competenza.

Facendo le cose per bene, a questo punto la palla passa all' assemblea che, in teoria, ha sempre il diritto di adire per vie legali, ma avrebbe pochissime possibilità di vincere la causa.

Per evitare questa remota possibilità (ossia che il condominio inizi una causa civile anche con scarse possibilità di vittoria), il condòmino interessato al distacco può iniziare una pratica di conciliazione per cercare di convincere la controparte del proprio diritto.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Grazie Antonio,

preciso e puntuale come in precedenti occasioni! Saremmo interessati a sapere In che modo si inizia una pratica di conciliazione?

Marcello
Aspetta almeno di conoscere la reazione dell'amministratore e dell'assemblea alla tua intenzione di distaccarti dal riscaldamento centralizzato e di non pagare la relativa quota. La conciliazione la farai tramite avvocato.
 
U

User_29045

Ospite
In effetti, tutti gli altri condomini potrebbero manifestare il loro dissenso, in quanto automaticamente a fronte dell'esonero al pagamento da parte di un condomino, tutti gli altri condomini vedono aumentare la loro quota.

Un conto è dividere 1000 Euro per 8, altro conto è dividere 1000 Euro per 7.
 

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