emilcar

Nuovo Iscritto
ho acquistato casa nel 2004, nell'atto il costruttore, che aveva contratto mutuo fondiario, si impegnava a non procedere alla iscrizione dell'ipoteca in sede di frazionamento, avvenuto nel 2005. Il 29 luglio scorso la banca creditrice mi notifica un atto di precetto finalizzato alla esecuzione immobiliare sul mio appartamento sul quale, invece, era stata iscritta l'ipoteca per la quota frazionata. preciso che tutti gli atti sono stati redatti dal medesimo notaio. Al di là delle evidenti responsabilità del venditore, quali armi ho per difendere il mio unico immobile, prima casa, dall'azione della banca? Il notaio e la banca stessa potevano e dovevano essere a conoscenza che all'atto del frazionamento l'immobile non era più nella disponibilità del costruttore debitore? grazie a tutti coloro che presteranno attenzione a questa mia brutta storia
 
A

AlbertoF

Ospite
Mi sarebbe piaciuto poterti rispondere ma mi devi scusare perchè dalla tua descrizione non ci ho capito nulla.
Ci sono diverse cose che non mi tornano.
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Se tu acquistando, il tuo Notaio, non ha citato che su quel lotto vi erano già dei pesi, (ovvero iscritte garanzie a favore di un Istituto Bancario) è il Notaio il responsabile e a lui devi chiedere i danni. Quindi vai a prendere copia del atto notarile e comincia a studiarlo, la tua salvezza o la tua leggerezza nel aver firmato, è contenuta nel atto notarile.
 

emilcar

Nuovo Iscritto
grazie guru per l'interessamento. Cercherò di spiegarmi meglio. Nell'atto del 2004, il notaio evidenzia che sull'intervento edilizio in corso esiste ipoteca generale accesa alla concessione del mutuo fondiario e fa dichiarare al venditore che in sede di frazionamento del mutuo (non ancora avvenuta) non avrebbe iscritto la quota sull'immobile da me acquistato. Nel 2005, invece, il venditore fraziona il mutuo, con atto del medesimo notaio ed iscrive l'ipoteca pro quota anche sul mio immobile. Spero di aveti chiarito i dubbi. Saluti
 
A

AlbertoF

Ospite
Provo ad entrare nell'argomento avendo,come già pensavo anche io, le idee un pochino più chiare.
In sostanza ,da quanto capisco, quando tu hai comprato l'appartamento hai rinunciato alla concessione di un mutuo in quanto hai pagato in contanti?
Se sta come sopra detto il tuo problema nasce proprio da questa operazione.
Il fatto che nel contratto il venditore si era assunto l'obbligo di escludere la tua propretà dal un mutuo e quindi dalla iscrizione di una ipoteca, la mancata esclusione è da addebitare solo al venditore, cioè al vostro rapporto contrattuale.
Infatti il costruttore ha acquistato il terreno per costruire degli appartamenti chiedendo nel contempo un mutuo che sarebbe stato concesso a stati di avanzamento.
Però quando tu hai fatto il contratto di acquisto, secondo me, il venditore aveva già chiesto il mutuo inizialmente solo sul terreno impegnandosi poi a fare ,a fine lavori, la ripartizione in vari frazionamenti.
Il problema tuo nasce proprio a questo stadio per la malafede del costruttore in quanto essendo il terreno già ipotecato l'iscrizione grava purtroppo sia sulla superficie sia sulle future pertinenze che verranno costruite (cioè appartamenti)
Che cosa avresti dovuto fare entrambi ? Recarvi in banca fare prendere atto e depositare il tuo contratto e chiedere nel contempo una restrizione di ipoteca. Inoltre il venditore ,a sua volta ,avrebbe dovuto versare, in deconto dell'intero mutuo, la quota da te pagata per l'acquisto. . Cosa che non è avvenuta. Di conseguenza ora ti ritrovi un appartamento ipotecato.Con l'assurdo di non avere beneficiato di nessun mutuo.
Ora cosa si può fare? Penso che il costruttore ora sia in stato fallimentare.
Se la situazione è quella sopra descritta non è molto semplice venirne a capo senza consequenze , la questione è di lana caprina.
Prendere un buon avvocato e fare ricorso al giudice fallimentare per tentare di farsi annullare l'iscrizione ipotecaria ,tanto più che la banca verso di te non vanta alcun credito:. L'esistenza di una ipoteca nei tuoi confronti che significato ha se non esiste il debito?
Però può esserci anche il pericolo che il giudice fallimentare,non annulli l'ipoteca, ma ti faccia inserire fra i creditori del fallimento. In questo caso perdi quasi tutto.
Purtroppo in caso di annullamento della iscrizione ipotecaria il tribunale fallimentare vedrebbe ridotta la massa dei mutuatari da aggredire.
 

emilcar

Nuovo Iscritto
grazie per la risposta. Ora la situazione è questa, la socieà del costruttore defunto non è ancora in fallimento ma è di fatto inattiva con le poche proprietà a disposizione praticamente tutte pignorate. Dai pareri legali richiesti mi viene detto che contro la banca non avrei nessun motivo di opposizione valido da ottenere una sospensione della procedura e che se prima non subisco il danno effettivo, sotto forma di perdita dell'immobile o di pagamento del debito del costruttore, non posso nemmeno iniziare un'azione esecutiva nei confronti degli eventuali beni del debitore. Ma se è davvero così, allora mi trovo in un vicolo cieco, pur senza essere debitore di nessuno?
 

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