Cinzia Arcidiacono

Nuovo Iscritto
Da due mesi è morto Tizio.
Gli eredi dello stesso sono cinque figli ed una nipote, figlia di altra figlia premorta al de cuius.
I cinque figli hanno provveduto a presentare la dichiarazione di successione ed a presentarla presso la competente Agenzia delle Entrate.
Il de cuius ha, tra l'altro, lasciato del denaro depositato in un libretto di risparmio nominativo intestato solo allo stesso.
Presso la banca è stato prodotto il libretto nominativo, il certificato di morte, la dichiarazione di successione in copia e l'atto notorio con la elencazione di tutti i sei eredi.
La nipote non vuole sottoscrivere la richiesta di liquidazione.
La banca sostiene che occorre la sottoscrizione congiunta di tutti gli eredi per liquidare, separatemnte le singole quote.
E' un comportamento corretto?
 

luigiurso

Membro Attivo
La banca presso cui ho prestato servizio si regolava allo stesso modo poiché, secondo la normativa, l'istituto di credito non può entrare nel merito della divisione tra gli eredi.
 

Cinzia Arcidiacono

Nuovo Iscritto
Di che normativa si tratta?
Il fatto che la banca presso la quale tu lavoravi si comportasse allo stessao modo "in base alla normativa", non vuol dire che sia un comportamento legittimo.
 

luigiurso

Membro Attivo
Forse mi sono espresso male. Mi riferivo - ovviamente - alla normativa interna. Per il resto non ho mai approfondito poiché, anche se qualcuno richiedeva la liquidazione pro - quota, l'ufficio legale dell'Istituto non ha mai aderito e, di fronte al diniego dell'Istituto le parti hanno sempre accettato senza ulteriori obiezioni.
Mi spiace di non poter essere più preciso il mio intervento era solo una testimonianza sulla base del'esperienza.
 
A

AlbertoF

Ospite
Sono totalmente d'accordo con luigiurso. Anche io ho sempre operato in toto. Se gli eredi voglio riscuotere firmano tutti e poi si ripartiscono il totale fra loro nei modi dichiarati.
Ciao
 

Cinzia Arcidiacono

Nuovo Iscritto
Ringrazio ambedue gli amici.
Purtroppo, però, sono convinta che ci sia un'altra soluzione.
Cerco di essere più precisa|
Il denaro che la banca "deve" consegnare agli eredi è un bene fungibile e divisibile.
Non occorre, quindi, l'intervento tecnico di un terzo che debba stabilire a quanto ammonti la quota o meglio, quale sia la somma che ogni fratello (idem per la nipote, unica erede della figlia premorta) debba percepire, essendo il calcolo presto fatto: 1/6 dell'intero cadauno.
Ai fini fiscali, essendo la banca un sostituto di imposta, si deve aspettare la presentazione della dichiarazione di successione alla Agenzia delle Entrate.
Qualsiasi ulteriore responsabilità della banca non ha più motivo di esistere, essendo stato alla stessa presentato un atto notorio, sottoscrito da due testimoni "estranei" che dichiarano, sotto la loro personale responsabilità, chi sono gli eredi del de cuius.
A questo punto, qualsivoglia normativa interna, è solo strumentale e defatigatoria.
Considerate, tra l'altro, che altri istituti di credito aderiscono in toto a quanto sin ora da me detto, richiedendo solamente: certificato di morte; dichiarazione di successione presentata alla Agenzia delle Entrate; atto notorio.
Cosa ne pensate?
Quale strumento legale esiste per farsi consegnare le singole quote?
 

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