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Membro Attivo
Buonpomeriggio,
nel ns condominio abbiamo deciso di far installare un sistema di contabilizzazione informatizzato che andrà a leggere i valori dei contatori acqua calda e riscaldamento di ogni appartmaneto oltre ai consumi elettrici totali per riscaldamento ed acqua sanitaria e li memorizzerà in un server che li invierà via email agli utenti (ognuno i suoi) e all'amministratore.

Secondo voi i costi per tale lavoro vanno ripartiti in parti uguali o in base ai millesimi di proprietà?
L'amministratrice sostiene in parti uguali.
Secondo me trattandosi di innovazione in base ai millesimi di proprietà.
Grazie
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Non rileva il fatto che sia "innovazione".

La suddivisione delle spese generalmente è per "millesimi" salvo casi particolari.

Nelo specifico, a voler spaccare il capello, si dovrebbero distinguere i costi per la componentistica a servizio del singolo (da addebitare a questi) da quella ad uso generale (da dividere per millesimi di proprietà)
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
informatizzato che andrà a leggere i valori dei contatori acqua calda e riscaldamento di ogni appartmaneto oltre ai consumi elettrici totali per riscaldamento ed acqua sanitaria
I costi delle letture li devono pagare i singoli condomini.
Per il riscaldamento centralizzato: in un appartamento ci sono 10 termosifoni = 10 contabilizzatori = 10 letture + la somma dei prelievi; in un altro ci sono 6 termosifoni = 6 contabilizzatori = 6 letture + la somma dei prelievi. Se gli appartamenti hanno il riscaldamento a pavimento ed un solo contacalorie all'ingresso ogni appartamento paga la sua lettura + la quantità di prelievo.
Per l'acqua calda sanitaria: ognuno paga la lettura del contatore + la quantità di prelievo.
I consumi elettrici della caldaia condominiale si ripartiscono secondo i m/m di fabbisogno energetico di ogni appartamento.
 

affitto

Membro Attivo
Qui non si tratta di pagare le letture, ma di eseguire un lavoro (in sintesi) che a regime permatta la lettura automatica dei consumi dei singoli appartamenti e degli impianti di riscaldamento e acqua sanitaria.

Aggiungo che anche nel regolamento condominiale non è prevista in alcun caso la possibilità di pagare le spese in parti uguali.

Se l'amministratore non ne vuole sentire cosa mi suggerite di fare?
 

affitto

Membro Attivo
Il problema è che è stato deliberato il lavoro in assemblea e su questo non ci sono problemi. Solo alcuni giorni dopo l'amministratore ci ha girato le tabelle di ripartizione e mi sono ritrovato la suddivisione in parti uguali. Tra l'altro a breve scade il pagamento delle quote.
Nel verbale non si parla di ripartizione di tali spese.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
ma di eseguire un lavoro (in sintesi) che a regime permatta la lettura automatica dei consumi dei singoli appartamenti e degli impianti di riscaldamento e acqua sanitaria.
quindi tu intendi l'installazione di una centralina, scala per scala, che serva da "stazione relay" per il sistema informatizzato che si trova presso la ditta che elabora i dati. Contabilizzatori, e contatore ACS, wifi sono già a carico dei singoli condomini.
 

affitto

Membro Attivo
Contabilizzatori, e contatore ACS per ogni appartamento sono già presenti.
Il lavoro semplificando consiste in un sistema centralizzato e informatizzato che per ogni scala si occupa di leggere i singoli contatori oltre a quelli condominiali e invia i dati.
Quindi si paga l'interfaccia ai contatori, il server e il software sviluppato dalla ditta che acquisisce i dati e li invia
 
U

User_29045

Ospite
Il problema è che è stato deliberato il lavoro in assemblea e su questo non ci sono problemi. Solo alcuni giorni dopo l'amministratore ci ha girato le tabelle di ripartizione e mi sono ritrovato la suddivisione in parti uguali. Tra l'altro a breve scade il pagamento delle quote.
Nel verbale non si parla di ripartizione di tali spese.

Se non sono passati più di 30 giorni dall'istante in cui ti è stato LEGALMENTE NOTIFICATO IL VERBALE DELLA RELATIVA ASSEMBLEA, devi rivolgerti a un avvocato e impugnare la delibera e la conseguente ripartizione fatta non secondo i criteri di legge.

Se sono passati più di 30 giorni, la frittata è fatta e non puoi più fare nulla.
 

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