Innanzitutto è l'assemblea che stabilisce la data di inizio della gestione ordinaria del condominio.
Quando si cambia amministratore in corso di gestione l'amministratore deve dare a quello entrante la chiusura contabile risultante al momento della cessazione del suo mandato; quello entrante deve iniziare dal saldo comunicato dal precedente amministratore e portare alla scadenza prevista la gestione condominiale.
Di solito l'amministratore uscente chiede, ed ottiene, almeno 30/40 giorni per le consegne al nuovo amministratore. Quindi se quest'ultimo è stato nominato nella medesima assemblea nella quale è stata decisa la revoca del mandato all'amministratore in carica inizia a lavorare effettivamente dopo un mese. Questo lasso di tempo rimane anche se l'assemblea si deve riconvocare con all' OdG la nomina di un nuovo amministratore perché non ne aveva uno già pronto in sostituzione. In questo caso il vecchio amministratore rimane Nel caso in cui l'amministratore entrante non sia convinto della esattezza della gestione e dei saldi risultanti dalla chiusura contabile del precedente amministratore, con il fine di tenere disgiunte le sue responsabilità da quello che lo ha preceduto, può indire una assemblea per far approvare la chiusura anticipata della gestione ordinaria in corso e spostare l'inizio della gestione ordinaria del condominio con la data di nomina del nuovo amministratore.
E' interessante evidenziare che la durata normale dell'esercizio è di 365 giorni; l'incarico dell'amministratore è di 12 mesi; ma mentre l'approvazione dell'esercizio contabile ha una finestra di 180 giorni per essere approvata, il rinnovo dell'amministratore deve essere deciso qualche giorno prima della scadenza del mandato.
Gli amministratori più oculati fanno in modo che il rinnovo del mandato sia fatto all'interno della finestra di approvazione del bilancio ordinario in modo da fare tutto in una unica assemblea.