signorpiton

Membro Attivo
Proprietario Casa
alla morte del padre di una mia amica in successione ci sono la moglie e due figli, si trovano daccordo sulla divisione e rogitano il tutto, alla figlia viene lasciata la villa di famiglia dove Lei è cresciuta e affezionata con tutto il giardino e uliveto che dal 1978 ha sempre visto e calpestato.
La divisione accettata da tutti gli eredi avviene nel 1995 (il padre muore nel 1991).
Nel 2000 a seguito di problemi finanziari la figlia deve vendere la villa e acquistare una casa piu piccola per problemi finanziari, e non essendo Lei in grado di occuparsi della vendita, incarica il fratello che è anche architetto.
Sempre nel 2000 il comune cambia il piano regolatore e fa divenire edificabile mq 1400 del giardino della villa, quindi il valore cambia,
poco dopo il fratello viene fuori dicendo che per una dimenticanza quella parte di giardino della villa non era stata messa in successione per cui era ancora di proprieta di tutti gli eredi e occorre fare una integrazione alla prima successione, e viene fatta. Poco dopo il fratello trova un costruttore che per la cifra di un miliardo di lire acquista il terreno e prende il suo terzo la madre prende il suo sesto e alla figlia che aveva avuto in eredità la villa con il giardino rimane con il terzo e la casa da vendere.
A questo punto il problema è che il terreno era il giardino della villa era ancora separato al catasto perchè il padre lo comprò il un secondo tempo da un vicino (1978) e lo unì alla villa ingrandendo il proprio spazio verde, la figlia che all'epoca era molto piccola di tutto questo non ne sapeva niente.
Domanda, ma se la figlia ha ereditato la villa con tutto il terreno intorno non rientra anche questo pezzo di giardino?
Avendo fatto le divisioni nel 1995 quando ancora non era edificabile ed essendo stato assegnato a Lei, anche se il comune de dispone l'edificabilità l'unica beneficiaria non era Lei?
Anche se il padre non lo ha mai unito al catasto, ma dal 1978 tutti sapevano che quello faceva parte della villa e fino al 1995 anno della divisione sono passati 17 anni.Aveva il diritto il fratello a pretendere la sua parte, in fondo se la sorella non aveva problemi non avrebbe venduto la villa e non avrebbe avuto niente.
Inoltre i fratelli erano già in conflitto perchè nel 1971 il padre dono un appartamento al fratello perchè si sposava con l'impegno cosi scrisse il notaio all'epoca di fare la stessa cosa alla sorella ma che poi non ha mai fatto, ma anzi quando la sorella l'ho ha fatto notare il frello ha portato un sacco di fogli scritti a matita dicendo che i soldi lui li ha resi e che Lei non può pretendere niente, chiedo : ma anche se li ha resi (cosa alla quale nessuno crede) no ci deve essere un documento ufficiale che lo dimostri?
Grazie per le Vostre risposte
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Ciao, effettivamente la fattispecie è anomala e sorge più di un dubbio sulla legittimità dell'operato del fratello e del notaio che si occupò dell'atto di divisione.
Anche a voler ipotizzare un dolo, però, sono ormai spirati tutti i termini prescritti per le azioni di impugnazione dell'atto di divisione.
L'impugnazione per dolo deve essere proposta entro 5 anni dalla scoperta dello stesso (avvenuta più o meno nel 2000, nel caso di specie), mentre l'azione di rescissione per lesione, qualora l'erede sia stato danneggiato nella divisione per più di un quarto della quota, deve essere instaurata entro 2 anni dalla divisione.
Identiche le considerazioni per quanto concerne le donazioni fatte dal papà nei confronti del fratello: la tua amica avrebbe potuto rifiutare il progetto di divisione ed esperire l'azione di riduzione, qualora avesse ritenuto lesa la propria quota di legittima.... ma ormai è passato troppo tempo, la successione si è aperta 22 anni fa.
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Daccordo per quanto detto da Avvocato Luigi Polidoro, ma in tutto questo rientra quanto effettivamente usato e dato in proprietà cioe il fratello Architetto sapeva che quel lotto di terreno era effettivamente pertinenza della villa anche se non dichiarto con documeti, ed ha approffittato della situazione, per carità legale, dal punto di vista degli atti, ma poco o per niente regolare dal punto di vista deontologico e personale nei confronti della sorella.
Mi chiedo la successione da chi fu redatta?
Chi meglio di un tecnico sa della potenzialità economica che ha un terreno edificabile contro uno non edificabile?
Su questi aspetti vedrei se ancora non ci fosse qualcosa da rivendicare.
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Ciao Salves, purtroppo dato il lungo tempo trascorso si è ormai avverata ogni possibile prescrizione: sia dal punto di vista civilistico, dove la prescrizione massima è di 10 anni, sia dal punto di vista penale qualora fosse ipotizzabile una fattispecie di reato.
 

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