biziorm

Nuovo Iscritto
Salve. La questione che ho da sottoporvi è la seguente.

Ho 60 anni e sono proprietario di un'appartamento all'interno nel quale convivo con la mia compagna. A febbraio prossimo ci sposeremo civilmente ed è nato il dubbio se fare o meno la comunione dei beni.

Non ho figli e non ne avremo, ma ho un fratello maggiore e 3 nipoti.

Il risultato che vorrei ottenere è che in caso di mia morte chiaramente alla mia compagna rimanga la disponibilità dell'appartamento in questione fintanto che sia in vita , ma allo stesso tempo, visto che l'appartamento è al piano terra di una proprietà indivisa dove al piano superiore abitano due miei nipoti e che ci sono degli spazi comuni non separabili di fatto (giardino, ingresso esterno, garage), vorrei evitare che l'appartamento finisca nella proprietà o nell'uso di terzi estranei (insomma che non sia venduto o affittato a terzi) e che una volta deceduta anche la mia compagna che la proprietà torni ai miei nipoti.
Come posso formalizzare questa mia volontà?
Grazie per l'attenzione
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Nella situazione prospettata, in caso di testamento la moglie avrà la quota di riserva di metà del tuo patrimonio. La metà rimanente è liberamente disponibile. Inoltre alla moglie sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano. E' pertanto possibile redigere un testamento, tenendo conto delle quote riservate dalla legge sopra descritte. E' consigliabile tuttavia rivolgersi a un notaio per stabilire i dettagli e per valutare tutte le possibilità per ottenere quanto desiderato.
 

erwan

Membro Assiduo
A febbraio prossimo ci sposeremo civilmente ed è nato il dubbio se fare o meno la comunione dei beni.
di solito è più comoda la separazione

Il risultato che vorrei ottenere è che in caso di mia morte chiaramente alla mia compagna rimanga la disponibilità dell'appartamento in questione fintanto che sia in vita
non devi preoccuparti: il diritto di abitare nella casa di residenza familiare è previsto in automatico dalla legge

vorrei che una volta deceduta anche la mia compagna che la proprietà torni ai miei nipoti. Come posso formalizzare questa mia volontà?
non puoi controllare i passaggi di proprietà: se la assegni alla moglie non puoi farla "tornare" ai nipoti.
la soluzione è contentarsi del diritto di abitazione di cui abbiamo detto sopra oppure lasciare l'usufrutto generale vitalizio a lei (che le concede facoltà più ampie) e la nuda proprietà ai nipoti, che conseguiranno quindi il pieno diritto solo quando anche la moglie venisse a mancare.
 

biziorm

Nuovo Iscritto
di solito è più comoda la separazione


non devi preoccuparti: il diritto di abitare nella casa di residenza familiare è previsto in automatico dalla legge


non puoi controllare i passaggi di proprietà: se la assegni alla moglie non puoi farla "tornare" ai nipoti.
la soluzione è contentarsi del diritto di abitazione di cui abbiamo detto sopra oppure lasciare l'usufrutto generale vitalizio a lei (che le concede facoltà più ampie) e la nuda proprietà ai nipoti, che conseguiranno quindi il pieno diritto solo quando anche la moglie venisse a mancare.

Dunque ricapitolando: sposando la mia compagna, in separazione di beni o no, alla mia morte comunque l'appartamento diventa di sua proprietà al 100%? Qualsiasi testamento che faccio non può andare contro a questo principio? E di conseguenza non posso fare un testamento dove dico che alla mia morte la proprietà dell'appartamento andrà ai miei nipoti salvo il diritto di abitazione di mia moglie su di essi fintanto che sarà in vita?
Ho capito bene? Se si, mi sembra che la soluzione dell'usufrutto generale vitalizio a lei e la nuda proprietà ai nipoti sia la soluzione giusta. Questi però sono 2 atti che andrebbero fatti ora, cioè prima di un eventuale mia morte che trasferisca la proprietà a mia moglie, cioè io ora vado da un notaio e cedo la nuda proprietà dell'appartamento ai nipoti e l'usufrutto generale vitalizio alla mia futura moglie, giusto?
P.S. quando parli di facoltà più ampie cosa intendi?
Grazie per la collaborazione
 

erwan

Membro Assiduo
Dunque ricapitolando: sposando la mia compagna, in separazione di beni o no, alla mia morte comunque l'appartamento diventa di sua proprietà al 100%?
no! le va il diritto di abitazione, non di proprietà.
per il resto bisogna vedere com'è composto il tuo patrimonio: alla moglie ne spettà almento metà.
se quindi resta solo la casa sarà metà della casa, se ci sono altri beni si potrà adottare una distribuzione diversa...

E di conseguenza non posso fare un testamento dove dico che alla mia morte la proprietà dell'appartamento andrà ai miei nipoti salvo il diritto di abitazione di mia moglie su di essi fintanto che sarà in vita?
esattamente, ma tenendo a mente che l'immobile potrà andare ai nipoti solo se hai beni a sufficienza per soddisfare la quota della moglie;
diversamente o lei decide di rispettare comunque la tua volontà o potrebbe impugnare il testamento per prendersi ciò che la legge le riserva

Questi però sono 2 atti che andrebbero fatti ora, cioè prima di un eventuale mia morte che trasferisca la proprietà a mia moglie, cioè io ora vado da un notaio e cedo la nuda proprietà dell'appartamento ai nipoti e l'usufrutto generale vitalizio alla mia futura moglie, giusto?
puoi lasciare scritto tutto questo in un testamento.
se preferisci disporre già da ora considera che se la nuda proprietà la dai ai nipoti con la donazione la moglie, sempre se non ottiene abbastanza al momento in cui si parirà la tua successione, potrebbe riprendersi una quota della casa

P.S. quando parli di facoltà più ampie cosa intendi?
il diritto di abitazione permette alla titolare - appunto - di abitare la casa (e con lei eventuali fammiliari, personale di servizio, ecc.)
l'usufrutto permette di fare di più, ad esempio concedere la casa in locazione a terzi...
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
Puoi anche vendere adesso la nuda proprietà ai tuoi nipoti destinando l'usufrutto a te e a tua moglie congiuntamente, (vista l'età non dovrebbe raggiungere valori troppo alti), e con testamento destinare la metà della somma a tua moglie e la metà ai tuoi nipoti.

in alternativa puoi con testamento destinare subito l'usufrutto della casa a tua moglie e la nuda proprietà ai tuoi nipoti. se puoi fare in modo che l'usufrutto, con o senza altri beni, raggiunga la metà del patrimonio che gli eredi troveranno quando, il più tardi possibile, non ci sarai più la posizione dei nipoti è inattacabile.

Se così non fosse tua moglie potrebbe chiedere che all'usufrutto si aggiunga quanto manca alla soddisfazione dei suoi diritti o può lasciar perdere.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
innanzitutto penso che di queste tue volontà (biziorm) debba parlarne con la tua attuale compagna e poi diventerà moglie. Sul fatto del matrimonio in regime di separazione di beni i di comunione c'è molta confusione. Perchè questo istituto si impiega in caso di separazione tra viventi dove in caso di separazione della coppia se vigeva la separazione dei beni quello che era mio prima del matrimonio, e quello che ho comprato da solo durante il matrimonio, è ancora tutto mio dopo la separazione. Con la morte le cose cambiano. Con la morte le situazioni sono due: non hai fatto testamento oppure hai fatto testamento. Se non fai testamento, visto che non hai figli, i 2/3 del tuo patrimonio spettano a tua moglie (oltre al diritto di abitazione nella casa coniugale come già scritto da chi mi ha preceduto), mentre 1/3 spetta in parti uguali ai tuoi fratelli, o ai loro successori. Se fai testamento le tue disposizioni dovrebbero rispettare le quote legittime di tua moglie (1/2 del patrimonio) e dei tuoi fratelli e loro successori (1/4 del patrimonio diviso in parti uguali). In questo caso ho scritto dovresti, perché il testatore può anche non rispettare le quote legittime, ma quando questo è in vita si devi assicurare che eredi legittimi non si opporranno alle sue volontà. In sostanza tu puoi nominare erede universale la parrocchia alla quale appartieni ma se questo non sta bene a tua moglie od ai tuoi fratelli o ai figli di tuoi fratelli premorti loro avranno diritto alla parte legittima che gli assicura il c.c.
 

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