Paolo Fantastico

Nuovo Iscritto
Conduttore
Buongiorno.
Da Settembre 2016 siamo in affitto presso un appartamento nella città di Torino con un contratto di locazione ad uso transitorio. Lo stesso contratto è stato rinnovato a richiesta del Locatore, dopo la sua scadenza naturale, per altri 18 mesi nei termini previsti di legge. Considerato il lungo periodo di permanenza e per una serie di vicissitudini familiari, ad oggi si è verificata l’esigenza di trasferire la residenza dalla città di origine a Torino ma, vorremmo mantenere lo stato transitorio del rapporto con il Locatore, per essere più liberi un domani di lasciare l’appartamento senza troppi vincoli, datosi che siamo dei lavoratori precari. Su indicazione del proprietario, ci siamo recati presso l’Agenzia Immobiliare per chiedere maggiori delucidazioni e ci hanno risposto che l’unico modo di prendere la residenza a Torino è quello di sottoscrivere un contratto ordinario 4+4, poiché il contratto transitorio non prevede questa possibilità.

Vi saremmo grati se poteste offrici un parere su come comportarsi in questi casi.
Ringrazio anticipatamente per la risposta. Cordialità.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
ci hanno risposto che l’unico modo di prendere la residenza a Torino è quello di sottoscrivere un contratto ordinario 4+4, poiché il contratto transitorio non prevede questa possibilità.

A Torino non ci sono regole particolari per prendere la residenza!

La residenza si registra nel luogo dove si dimora abitualmente, indipendentemente dal fatto che l'abitazione sia di proprietà o condotta in locazione. E, in quest'ultimo caso, non rileva il tipo di contratto di locazione stipulato.

Piuttosto è importante, se si vuole continuare il rapporto locativo con un contratto transitorio, che continuino a sussistere i motivi dell'esigenza transitoria. Esigenza che può essere del proprietario o dell'inquilino, secondo i criteri previsti dall'Accordo Territoriale vigente a Torino.
 

Paolo Fantastico

Nuovo Iscritto
Conduttore
Ci conferma, quindi, che la transitorietà del contratto non esclude la possibilità di ottenere una residenza nel comune di Torino. A questo proposito, ci viene da pensare che i motivi che stiano spingendo il proprietario a proporci un 4+4 siano di diversa natura e interessi, soprattutto per il fatto che sono trascorsi più di 2 anni da quando è stato stipulato il primo contratto transitorio. Nel caso, per evitare troppi vincoli, sarebbe possibile negoziare nel contratto ordinario con il Locatore una disdetta anticipa a 3 mesi anziché 6 mesi?
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
sarebbe possibile negoziare nel contratto ordinario con il Locatore una disdetta anticipa a 3 mesi anziché 6 mesi?
Sì, certamente.

Ormai molti proprietari/locatori derogano a favore dell'inquilino quanto previsto dalla legge in merito alla disdetta anticipata da parte del conduttore.

In particolare vi consiglio di negoziare col vostro locatore:

1) Il preavviso: chiedete che sia ridotto a 3 mesi (un termine ragionevole) anziché i 6 mesi di legge.

2) La motivazione della disdetta anticipata: la legge prevede che il conduttore possa recedere anticipatamente "per gravi motivi".
Non esiste un elenco esaustivo dei gravi motivi; in genere sono cause che non dipendono dalla volontà dell'inquilino (trasferimento obbligato per motivi di lavoro, particolari situazioni familiari, ecc.)
Se il locatore non li ritiene "gravi" può non accettare la disdetta anticipata del conduttore e rimettere la decisione al Giudice.

Quindi vi consiglio di far scrivere sul contratto che "il conduttore può recedere in qualsiasi momento dal contratto di locazione, senza necessità di motivazione alcuna, dandone comunicazione al locatore mediante lettera raccomandata a.r. con preavviso di tre mesi".

Sono condizioni ragionevoli, che io e altri proprietari miei conoscenti applichiamo regolarmente ai nostri inquilini. Non abbiate timore di chiederle al vostro locatore.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
i motivi che stiano spingendo il proprietario a proporci un 4+4

Probabilmente già sapete che stipulando un contratto di locazione libero della durata di 4 anni + 4 il canone viene determinato liberamente tra le parti.

Quindi molto probabilmente vi sarà proposto un affitto superiore a quello del contratto transitorio, che invece viene calcolato in base ai parametri stabiliti nell'Accordo Territoriale.
 

Paolo Fantastico

Nuovo Iscritto
Conduttore
@uva: la ringrazio per la cortese risposta, i suoi consigli sono molto graditi. :)
Il Locatore non ha fatto mai accenno sull'eventuale aumento del canone ma, se fosse così, dovremmo rinegoziare tutto il contratto, sarebbe tutt'altra questione economica.

Altra forma di contratto considerabile potrebbe essere la locazione convenzionata (l. 431/98, art. 2, comma 3 - art. 5, commi 2 e 3), la città di Torino offre anche questa possibilità con vantaggi sia per il proprietario sia per l'inquilino.
Lei lo consiglierebbe in questo caso?
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
la locazione convenzionata (l. 431/98, art. 2, comma 3

Consiglio il contratto convenzionato (art. 2, c. 3 legge 431/98) che può avere una durata di 3 anni + 2, oppure 4 + 2, oppure 5 + 2, oppure 6 + 2.

Faccio presente che per questo tipo di contratto è richiesta la residenza anagrafica del conduttore nell'immobile locato. Così il proprietario può usufruire dell'aliquota IMU agevolata, che nel Comune di Torino è particolarmente conveniente.

Allego l'Accordo Territoriale vigente a Torino (nell'ultima pagina è scritta la parte che riguarda la residenza - capitolo "Comunicazione IMU").

Ricordo anche che per i contratti concordati è obbligatoria l'attestazione di almeno una delle Organizzazioni sindacali dei proprietari o degli inquilini (la cosiddetta bollinatura).

Comunque sono tutte informazioni che il proprietario o il suo consulente (agente immobiliare, commercialista, avvocato. ecc) deve sapere, e vi può spiegare.
 

Allegati

  • Accordo_2017.pdf
    3,4 MB · Visite: 55

Paolo Fantastico

Nuovo Iscritto
Conduttore
@uva Salve, grazie ancora per le sue risposte, sono state veramente molto utili. Tuttavia, dopo un attesa riflessione con il proprietario dell'appartamento, abbiamo ritenuto opportuno scegliere un'altra soluzione forse più congeniale e adatta alle nostre esigenze. Cioè questa:

Essendo noi una coppia avente in essere un contratto di locazione ad uso transitorio, intestato alla mia compagna e regolarmente registrato, quest’ultima dovrebbe essere la prima ad ottenere la residenza nel comune di Torino e poi in seguito concedere la possibilità al compagno (ovvero il sottoscritto), di stipulare un contratto di coabitazione/convivenza per ottenere allo stesso modo la residenza presso l’indirizzo di abitazione e/o di dimora abituale.

In questo modo potremmo evitarci di stipulare altri contratti di locazione superflui e procedere facendo la richiesta all'Ufficio Anagrafe di Torino secondo le disposizione previste dal Decreto Legge per le coppie di fatto. Approfitto della sua gentilezza per chiederle se ha avuto già a che fare con questo tipo di situazione e se potrebbe offrirmi un suggerimento in merito.
Cordialità.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
questo tipo di situazione
E' una situazione ricorrente (io ne ho seguita una per conto di una giovane coppia di fatto).

Le fasi sono:
1) La signora che detiene il regolare possesso dell'immobile, in forza del contratto di locazione (di qualsiasi tipo esso sia), registra all'Anagrafe la propria residenza in quell'immobile.
2) Anche il compagno registra la propria residenza in quella casa, chiedendo di essere iscritto anagraficamente nello stesso nucleo familiare della signora.
A tal scopo vi diranno in Anagrafe quale modulo occorre compilare.
3) Solo dopo aver formalizzato la riunione delle due persone nello stesso stato di famiglia, si può procedere alla costituzione di una convivenza di fatto (Legge Cirinnà). Occorre recarsi presso l'Anagrafe centrale di via della Consolata 23, previa prenotazione da chiedere scrivendo una mail a: conviventidifatto@comune.torino.it.
Lì vi faranno firmare il modulo "dichiarazione conviventi di fatto" in presenza di un funzionario, presentando un documento di identità.

Però il punto 3) è facoltativo, nel senso che non è obbligatorio costituire una convivenza di fatto col proprio compagno/a per ottenere la residenza.

Potete fermarvi al punto 2) se lo scopo è solo quello di fissare la residenza entrambi nello stesso immobile, però mantenendo stati di famiglia separati. Come avviene nel caso di persone che coabitano pur non essendo legati da vincoli di parentela o affettivi.
Il compagno, che non risulta conduttore nel contratto di locazione, occupa comunque regolarmente l'immobile per ospitalità. E può registrarvi la residenza.

E' importante mettere sul citofono, cassetta delle lettere e porta dell'appartamento le targhette con i due cognomi. Perché passerà il vigile urbano a controllare.
 

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