fabrizio6684

Nuovo Iscritto
Volevo chiedere come si ci deve comportare, in riferimento al calcolo millesimali, se un condomino procede alla vendita di una parte di un'unità

immobiliare (una stanza) non ad un altro condomino facente parte dello stesso fabbricato, ma ad un condomino di un fabbricato attiguo. in questo caso

chi compra acquisisce anche parte dei millesimi del fabbricato originario della parte di unità abitativa, anche se costui non utilizza le parti comuni

del fabbricato? (entra pero' in partecipazione in parte della facciata).
attualmente è successo che sono stati "ricalcolati" i millessimi sottraendo semplicemente la superfice della stanza venduta, caricando in questo modo i

restanti condomini della parte mancante a 1000,
se qualcheduno potrebbe darmi delle delucidazioni, ve ne sarei grato,
grazie mille,
saluti

Fabrizio
 

ergobbo

Membro Attivo
attualmente è successo che sono stati "ricalcolati" i millessimi sottraendo semplicemente la superfice della stanza venduta, caricando in questo modo i

restanti condomini della parte mancante a 1000,

Procedura a mio modo di vedere alquanto discutibile.

ci sono essenzialmente 2 possibilità:

1) l'appartamento è stato frazionato catastalmente e il proprietario della stanza può (bada bene, si parla di uso potenziale e non di uso effettivo) accedere in qualsiasi momento alla sua proprietà: in questo caso le tabelle vanno rifatte (direi anche a spese dei proprietari dell'appartamento diviso) in base al nuovo stato di fatto che vede un condomino in più e una diversa distribuzione dei millesimi, oppure

2) l'appartamento è rimasto indiviso e ha solo due proprietari distinti: in questo caso nulla cambia senon, per l'amministratore, individuare con esattezza chi pagherà le bollette.
 

Camillo49

Membro Attivo
Proprietario Casa
A mio avviso è stata fatta una operazione sbagliata.
L'acquirente della stanza dovrebbe farsi carico di tutte le spese (pro quota) relative alla parte acquistata (compreso, ad es., pulizia scale, ascensore ecc. anche se non userà mai tali beni.
Inoltre, il condominio (dove è stata venduta la stanza) avrà un proprietario in più per le successive convocazioni assembleari.
Nulla varia nell'alto condominio.
Questo è il mio pensiero. Saluti
 

romrub

Membro Ordinario
Dato per scontato che il nuovo proprietario, abbia l'accesso direttamente da casa sua e non dal condominio confinante, a mio parere le tabelle devono essere rifatte, per quanto riguarda le spese generali con il nuovo condomino per la sua parte ed il vecchio per i restanti millesimi, tutte le altre tabelle (se esistenti) vanno riparametrate tenendo conto dell'operazione che ha determinato il cambiamento.
Faccio presente che i calcoli sono semplicissimi e non serve certo pagare un tecnico per farli, nel caso si voglia il tecnico, il condominio deve essere esente da spese.
Per me quanto ho esposto è tecnicamente valido, però ci possono essere pareri che privilegiano altre soluzioni.
In un mio condominio. abbiamo un appartamento al pianoterra con porta sola, che partecipa con soddisfazione generale al condominio, nei termini che ho illustrato. Ciao.
 

ergobbo

Membro Attivo
A questo punto una domanda mi sembra necessaria per chiarire definitivamente la situazione: il nuovo condomino accede alla sua stanza passando per il vs condominio, oppure l'ha chiusa e annessa al suo. Nel primo caso è un condomino come un altro, nel secondo (anche se sarei curoso di sapere come ha fatto...) la stanza va "semplicemente" scorporata dal condominio.
 

Camillo49

Membro Attivo
Proprietario Casa
La stanza venduta non può essere scorporata dal condominio a cui appartiene in quanto partecipa, ad esempio, alle riparazioni del tetto, al rifacimento della facciata, alla polizza di assicurazione ecc.
L'acqurente della stanza sapeva - a priori - alle spese cui andava incontro.
E poi mi chedo: perchè gli altri condomini dovrebbero pagare di più come spese condominiali solo perchè un proprietario ha deciso di vendere parte della sua proprietà?
Saluti.
 

romrub

Membro Ordinario
La stanza venduta non può essere scorporata dal condominio a cui appartiene in quanto partecipa, ad esempio, alle riparazioni del tetto, al rifacimento della facciata, alla polizza di assicurazione ecc.
L'acqurente della stanza sapeva - a priori - alle spese cui andava incontro.
E poi mi chedo: perchè gli altri condomini dovrebbero pagare di più come spese condominiali solo perchè un proprietario ha deciso di vendere parte della sua proprietà?

Bella domanda alla quale penso non si possa rispondere che con un altra domanda: Stante la situazione, quel condomino anomalo, ha il diritto di avere le chiavi del portone e di entrare a suo piacimento, pur non avendo alcuna possibilità di accedere a nessun locale?

Se invece ci fosse una terrazza condominiale con o senza stenditoi, allora la situazione cambia, quel condomino ha diritto alle chiavi del portone e di accedere alla terrzza, partecipando conseguentemente a tutte le altre spese, anche se non ritira le chiavi e non utilizza la cosa comune. Ciao.
 

Camillo49

Membro Attivo
Proprietario Casa
Il condomino "anomalo" ha diritto, a mio avviso, ad avere le chiavi -quindi, entrare ed uscire a suo piacimento- in quanto è proprietario -pro quota- di tutte le parti comuni.
Inoltre, la parte scorporata e venduta al proprietario dell'appartamento del palazzo accanto, potrebbe avere, ad esempio, l'uso di scarico fognario od una presa collegata all'antenna centralizzata.
Inoltre, il nuovo proprietario della parte venduta, ha diritto di partecipare alle assemblee di condominio, ha diritto di veto sull'installazione di una tenda da sole non conforme agli accordi od all'installazione di un gazebo a piano terra in corrispondenza della sua finestra o, in generale, nel cortile condominiale, potrebbe -se non diversamente stabilito dal regolamento di condominio- parcheggiare nel cortile interno, ecc.
Saluti
 

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