Pesce in barile

Nuovo Iscritto
Buongiorno a tutti.

Sono preoccupato per la seguente situazione, e vorrei cautelarmi nel migliore dei modi da azioni scorrette di altri familiari/eredi.

Mio nonno e' ormai cieco, ma ancora in vita e in grado di intendere (anche se con le sue stranezze), anche se non piu' autosufficiente.

Possiede:

Vari immobili dei quali vive tramite l'affitto.
tre negozi attualmente in uso a un figlio.
Pensione e assegno di accompagnamento.

Il figlio ha in mano tutti i conti e gestisce tutto, senza rendere conto a nessuno dei numeri.
Al momento non c'e' un testamento, e nemmeno un accordo di massima sulla spartizione futura dei beni.
Io e le mie sorelle siamo insieme eredi per il 50% delle propieta' di mio nonno, dato che nostro padre e' morto alcuni anni fa.

Sono assolutamente sicuro che nostro zio stia approfittando della situazione: il mutuo della propieta' dove mio nonno vive scadeva l'anno scorso, ma mio zio ha detto che ora la scadenza e' fra tre anni.
Inoltre, ora sostiene che le rendite non bastano al sostentamento di mio nonno, e ha gia' chiesto di vendere uno dei negozi per pagare i debiti che secondo lui aumentano per il mantenimento di mio nonno.
Sicuramente punta a vendere almeno parte delle propieta' per potere pagare i suoi debiti senza rendere conto di nulla agli altri eredi.

Io vorrei oppormi a questo tentativo, magari offrendo io (in prestito) di coprire la differenza di quello che secondo mio zio manca ogni mese fino alla fine del mutuo, fra tre anni (questo sicuramentre non se lo aspetta). Nello stesso tempo, vorrei cogliere l'occasione per chiedere di sapere quali sono tutti i numeri delle entrate e delle uscite, e per proporre a mio nonno e mio zio una divisione dei beni ereditari mentre mio nonno e' ancora in vita, lasciando a lui l'usufrutto a vita degli immobili che al momento gli danno una rendita, e permettendo a mio zio di disporre fin da subito (ma come parte della sua quota complessiva di eredita') dei negozi che al momento gia' amministra, e che dunque non danno reddito ne a noi, ne' a mio nonno.

La mia paura e' che presto mio zio punti a interdire nio nonno e a diventare il suo tutore unico, potendo fare quello che gli pare senza rendere conto a nessuno.

Vorrei un consiglio su cosa posso fare nel breve e nel lungo termine per tutelare innanzitutto mio nonno, e in secondo luogo anche gli interessi ereditari miei e delle mie sorelle.

Ringrazio anticipatamente per ogni aiuto.

Salutoni.
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
non credo che tuo zio farà interdire tuo nonno. come tutore deve rendere conto ad un giudice. per il resto servirebbe sapere come la pensa tuo nonno. volendo puoi offrirti di provvedere tu al nonno.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ciao,
mi sono trovato in una situazione simile alla tua, mia zia che gestiva le cose di nonna e che chiedeva soldi per lei perché non bastavano, ha chiesto di vendere anche lei dei beni partecipati in quota da mia nonna e i tre figli tra cui mio padre.
Premetto che la zia aveva una procura generale firmata da nonna a suo favore.
Ci siamo sempre resi disponibili a pagare ciò che mancava a nonna ma dietro presenazione della lista delle entrate ed uscite e degli estratti conto. Alla fine ci siamo trovati costretti ad interdirla.
Nonna è stata interdetta e la tutela è stata affidata (senza nessuna nostra opposizione - ERRORE GROSSISSIMO DA PARTE NOSTRA) a mia zia.
La tutrice comunque ha dovuto redarre il patrimonio di mia nonna al momento dell'interdizione (beni mobili e immobili, rendite etc).
Poi annualmente redige un rendiconto con le entrate ed uscite e lo presenta con le relative ricevute al Giudice Tutelare, le spese sono quelle di ordinaria amministrazione e non quelle straordinarie, mi spiego nonn può acquistare una macchina o vendere un appartamento senza il consenso del Giudice e/o pro-tutore (il protutore è quella persona che deve controllare l'operato del tutore).
Se tuo nonno è cieco sicuramente ha bisogno di un aiuto per le cose quotidiane della vita e per quelle non quotidiane. Il tribunale può decidere di affiancargli qualcuno (le figure sono amministratore di sostegno e tutore, non so se ne esistono altre).
Il mio consiglio è quello di chiedere l'interdizione (o in alternativa qualche altra forma di sostegno), non lasciare che le cose di tuo nonno vengano gestite da tuo zio.
Non so dove risiede tuo nonno, certo che se l'interdizione la chiedi a Roma ci sono dei tempi diversi rispetto ad Ancona (qui l'interdizione è stata richiesta alla fine di gennaio 2005 e a novembre c'è stata la sentenza).
Consulta un legale che saprà sicuramente consigliarti, io non escluderei una denuncia per circonvenzione di incapace e/o appropriazione indebita, certo che se chiede i soldi perché tuo nonno non è autosufficiente e non paga nulla per l'affitto dei tre negozi la cosa è un poco in contraddizione.
Nella speranza di non averti confuso, ti saluto.
Luigi
 

Pesce in barile

Nuovo Iscritto
Grazie a tutti di cuore per i primi commenti.

Ho intenzione di:
1) consultare un legale per conoscere bene tutti i miei diritti, cosi' andro' preparato a ogni discussione con mio zio.
2) Offrire di provvedere personalmente (con versamenti registrati e in prestito a mio nonno) alla differenza di quello che manca ogni mese secondo mio zio, fino alla scadenza del mutuo di mio nonno sull'immobile di residenza, pretendendo in cambio di essere messo al corrente di tutti i numeri di mio nonno in entrata e in uscita (credo o almeno spero che questo sia' gia' un mio diritto, in ogni caso. Non so se mio zio ha una procura formale da mio nonno, ma suppongo di si, dato che gestisce tutto lui).
3) Questo dovrebbe (spero) costringere mio zio ad ammettere che in realta' e' lui ad avere bisogno urgente di liquidita': se lo fara', mi dichiarerero' potenzialmente disponibile (se mio nonno e' d'accordo, cosa tutta da verificare) a fargli cedere formalmente i negozi in quota ereditaria fin da subito, mentre io posso permettermi di aspettare (il piu' a lungo possibile, voglio bene a mio nonno) la mia quota, purche' questa venga definita nei particolari per iscritto e in modo ufficiale, prevenendo ogni rischio di fregature in futuro: per essere sicuri di questo suppongo che l'unico modo sia un testamento, che non sono sicuro mio nonno voglia fare (o no?)
4) L'interdizione la escluderei perche' sarebbe sicuramente percepita come una offesa da mio nonno: al momento siamo lontani da ogni percorso legale, siamo tutti (formalmente) in buoni rapporti, e la partita si gioca tutta sul fare le mosse giuste in anticipo, cercando di prevedere cosa ha in mente mio zio. Potrebbe semplicemente essere soddisfatto di poter disporre fin da subito dei negozi per pagare i suoi debiti, oppure potrebbe stare puntando a fregarci in maniera piu' sottile. Al momento non lo so.
Potrebbe anche cercare di fare firmare a mio nonno quello che vuole, dato che e' cieco: il rischio c'e' e non so bene come prevenirlo. Se avete consigli, questi sono i benvenuti.

Grazie ancora, e saluti a tutti.
:amore:
 

settecento

Nuovo Iscritto
io non escluderei una denuncia per circonvenzione di incapace
Io sì, dal momento che la circonvenzione di incapace non è punibile se commessa in danno di prossimi congiunti (art. 649 c.p.).
Norma assurda in quanto le peggiori porcherie in materia vengono commesse proprio a danno di un prossimo congiunto, ma questa è la legge......
Tipico è il caso del figlio che, approfittando del padre anziano e ormai non più lucido (ma non legalmente interdetto), gli fa compiere atti a suo esclusivo tornaconto in danno degli altri fratelli/sorelle.
 

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